RadioGiornale – Mattina

RadioGiornale del 20 Febbraio 2019 – Mattina

Davvero una bella soddisfazione per i paesaggi nostrani: è infatti lombarda il miglior percorso ciclopedonale d’Italia. Questo il verdetto emerso dalla quarta edizione di CosmoBike Show, la più importante fiera del ciclo italiana e in scena come sempre negli spazi di VeronaFiere: qui sono stati consegnati gli “Italian Green Road Awards”, gli oscar italiani del cicloturismo patrocinati dal Ministero dell’Ambiente. Il voto quasi unanime della giuria di esperti ha decretato il primo posto della Lombardia, in gara con la Ciclovia del fiume Oglio: a completare il podio la Via Claudia Augusta del Trentino Alto Adige, al secondo posto, e la Via delle Sorgenti in Campania, al terzo. Il premio della “critica”, o meglio dei giornalisti, è stato invece consegnato alla Liguria e all’Alta Via dei Monti Liguri. Un percorso ormai leggendario, che si allunga per oltre 280 chilometri attraversando le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. Parte dai 1183 metri di altitudine, dal Passo del Tonale a Ponte di Legno, e si ferma ai 21 metri sul livello del mare del Ponte delle Barche, a San Matteo delle Chiaviche nel Mantovano, affacciata sul fiume Po. In tutto quasi 1900 metri di dislivello, e solo il 30% su sterrato (il resto, tutto su asfalto): la giuria ha motivato il verdetto definendo la Ciclovia come “un esempio virtuoso di percorso che chiunque può fare, perché è protetto, tenuto in buone condizioni e in più permette di attraversare la Lombardia dalle montagne alla pianura”.

Via al consolidamento della muratura all’ingresso della Rocca di Lonato, in autunno largo alla nuova pavimentazione del viale di accesso e alla nuova illuminazione notturna. La Fondazione Ugo Da Como, in sinergia con la Soprintendenza, ha cominciato i lavori volti al consolidamento di una porzione di muratura all’ingresso della fortificazione: il cantiere dovrebbe essere chiuso entro il 10 marzo. Oltre agli interventi per le due murature (ossia quella della Casa del Podestà cui si è già fatto fronte e quella cui invece si sta facendo fronte adesso), il nuovo progetto anche un nuovo incatenamento della torre del giardino della Casa del Podestà, che la Fondazione auspica di riuscire presto a porre in atto. Intanto si agisce sulla muratura, che presentava un fuori-piombo massimo di 37 centimetri, al limite del crollo e visibile soprattutto all’inizio della salita che porta al quartiere principale della Rocca. Ora sarà rinforzata grazie alla realizzazione di due ordini di tiranti ancorati in profondità attraverso l’iniezione di miscela cementizia. E se i lavori potranno dirsi ultimati entro il 10 marzo, in autunno sono previsti nuovi interventi: in primo luogo, sul viale di accesso al quartiere principale, che risulta rappezzato. Il progetto di restauro prevede in questo caso il rifacimento della pavimentazione con ghiaia a vista; saranno anche creati nuovi cavidotti per gli impianti nel sottosuolo e realizzata la prima tranche di illuminazione notturna interna del castello, che oggi è pressoché assente.

Il giorno della Superluna più spettacolare del 2019 è arrivato: questo martedì appare nel cielo più luminosa e brillante rispetto a una normale Luna piena. A renderla tanto speciale è il fatto che la Luna piena si troverà esattamente nel punto della sua orbita più vicino alla Terra. La Luna percorre intorno alla Terra un’orbita molto schiacciata, nella quale ogni mese tocca la distanza minima (perigeo) e quella massima (apogeo): la Superluna si ha ogni volta che la Luna piena coincide con l’orario del perigeo. Alle 10,07 del 19 febbraio la Luna si troverà quindi al perigeo e la sua distanza dalla Terra sarà di 356.761 chilometri. «Mai, per tutto il 2019, avremo una Luna piena più vicina di così», osserva Masi. Quella del 19 febbraio è anche la seconda Superluna del 2019, dopo quella che ha coinciso con l’eclissi della notte fra il 20 e il 21 gennaio, con la suggestiva alba della Luna rossa. promette di essere suggestivo anche il terzo appuntamento con una Superluna dall’inizio dell’anno: è per il 21 marzo, a ridosso con l’equinozio di primavera.

Una nube batteriologica dispersa nell’aria dalle torri di raffreddamento delle aziende, provocata a quanto pare dal “brodo” del fiume Chiese in secca e scatenata dalle bollenti temperature della scorsa estate: sarebbe questa la probabile causa dell’epidemia di legionella e polmonite batterica che solo pochi mesi fa tra le province di Brescia e di Mantova ha causato ben sette morti e addirittura un migliaio di contagiati. Sarebbe questa la scoperta shock emersa dalle prime indiscrezioni sulla ricerca, ancora in corso, coordinata dal Ministero della Salute e a cura dell’Istituto superiore di sanità, pubblicate da Bresciaoggi: le aziende, ignare delle condizioni sanitarie del fiume, avrebbero continuato a utilizzare l’acqua del Chiese che nel frattempo era già contaminata, diffondendo i batteri nell’aria in una sorta di “effetto aerosol”. Gli esiti della ricerca confermerebbero così la correlazione rilevata qualche settimana fa dal Centro di riferimento nazionale della legionellosi, che appunto aveva riscontrato la presenza del batterio della legionella di tipo pneumophila sierogruppo 2 in alcune zone del Chiese, in particolare a Carpenedolo, Montichiari e Remedello, dove tra l’altro si erano registrati i casi più numerosi. In attesa delle conclusioni definitive, le premesse purtroppo parlano chiaro: a causa di una imprevedibile commistione di fattori, tra cui le temperature sopra la media di settembre e la scarsita di acqua nel fiume, il Chiese si sarebbe dunque trasformato in una vera e propria “bomba batteriologica”. Nell’alveo del fiume, dove l’acqua era scarsa, i batteri sarebbero dunque riusciti a proliferare in grandi quantità: la diffusione dell’epidemia si sarebbe dunque scatenata in parte per la presenza dei batteri nel fiume, e in parte perché gli stessi batteri, involontariamente “pescati” dalle aziende al lavoro, sarebbero stati poi diffusi nell’aria dalle torri di raffreddamento.

PALCOSCENICO:

Dodici studenti di istituti alberghieri, selezionati dagli esperti Trismoka per la loro abilità in aula, come dietro al bancone del bar. Nelle selezioni hanno dimostrato di conoscere a fondo la materia prima, di saperla lavorare al meglio e di creare, all’interno di una tazzina da caffè, delle vere opere d’arte.

I concorrenti dovranno preparare – in un tempo massimo di 15 minuti – un espresso, un cappuccino ed una bevanda personalizzata a base di espresso. Ogniuno di loro avrà a disposizione 15 minuti iniziali di preparazione e 15 minuti finali di pulizia della postazione.

 METEO:

PREVISIONE PER MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO 2019

Stato del cielo: nella notte e al mattino nebbie e nubi basse sulla pianura, in parziale dissolvimento nel corso della mattinata fino a poco nuvoloso; sui rilievi transito di nubi a media e alta quota nella prima parte della giornata, sereno dal pomeriggio.
Precipitazioni: assenti.
Temperature: minime in lieve calo, massime stazionarie. In pianura minime intorno a 0 °C, massime intorno a 13 °C

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