RadioGiornale – Pomeriggio
RadioGiornale del 9 Aprile 2019 – Pomeriggio
Si chiamava Bruno Delbon, di 93 anni, la vittima del monossido di carbonio che ha riempito gli ambienti dell’appartamento che condivideva con la moglie Rita Bodei al primo piano della palazzina a tre piani al civico 28 di via del Tagliamento a Brescia, in città. A scoprire la tragedia è stata la figlia della coppia che di solito dormiva nella casa dei due coniugi per stare vicina a loro, ma domenica notte 7 aprile era fuori dall’abitazione per partecipare a una festa per un anniversario. Ieri mattina, lunedì 8, intorno alle 9 ha raggiunto di nuovo la casa per assistere i genitori, ma dopo aver aperto la porta dell’appartamento e chiamato i due non ha avuto risposta. Quindi, si è mossa tra tutte le stanze e ha notato il padre ormai senza vita in bagno e la madre grave, ma ancora viva, nella camera da letto. La donna ha attivato subito il 112 facendo arrivare i sanitari insieme ai vigili del fuoco, a una Volante della questura di Brescia e anche i tecnici dell’Agenzia di Tutela della Salute. Il responso è certo: Delbon è morto dopo aver respirato il pericoloso gas inodore, probabilmente proveniente dalla caldaia a causa di un malfunzionamento. Lo hanno certificato gli operatori antincendio usando un rilevatore in loro dotazione. Anche la moglie, di dieci anni più giovane, era stata colpita dal monossido, ma ancora viva e quindi trasportata in codice rosso in ospedale per essere sottoposta al trattamento in camera iperbarica. Nel frattempo all’angolo con via Piave si era formato un capannello di persone per capire cosa fosse successo dopo il vasto schieramento di soccorsi e forze dell’ordine. All’interno dell’abitazione di proprietà dei due coniugi, invece, sono state aperte le finestre per arieggiare gli ambienti. Delbon, nato in provincia di Mantova, viveva con la moglie a Brescia dagli anni ’50. Subito dopo aver rilevato la disgrazia, è stato disposto il sequestro dell’impianto di riscaldamento, mentre la procura di Brescia ha aperto un’inchiesta al momento senza indagati.
Durante un controllo dei veicoli pesanti, la Polizia Locale di Brescia ha fermato un autoarticolato ucraino sulla tangenziale sud, in direzione Verona, poco prima dello svincolo in uscita per via San Zeno. Gli agenti hanno ispezionato la motrice e hanno scoperto che il sistema di contenimento delle emissioni era stato manomesso. I mezzi pesanti sono infatti dotati di un dispositivo elettronico che, usato in combinazione con un additivo miscelato al carburante, consente la trasformazione di buona parte degli agenti inquinanti in anidride carbonica, vapore acqueo e azoto. Il sistema dispone anche di un meccanismo di feedback che riduce progressivamente velocità e potenza del veicolo quando scarica un quantitativo di emissioni superiore a quello previsto dalla corrispondente classe Euro di appartenenza. Tuttavia esistono delle centraline a basso costo che, collegate al sistema antinquinamento del mezzo, bloccano il consumo dell’additivo e ingannano il dispositivo incaricato di ridurre drasticamente velocità e potenza. Il risultato di questa manomissione è che un veicolo pesante dichiarato Euro 3, come nel caso dell’autoarticolato ucraino, circola inquinando come un veicolo Euro 0. Una centralina di questo tipo era installata sul camion fermato dalla pattuglia e, per questo motivo, gli agenti hanno disposto un fermo amministrativo di tre mesi a carico dell’autoarticolato. Il veicolo è stato portato dapprima in un’officina autorizzata e successivamente è stato parcheggiato in un deposito di Rovato. Il libretto del mezzo è stato ritirato e inviato all’autorità competente mentre l’azienda di trasporti ha ricevuto una contravvenzione di 431 euro per l’alterazione del sistema antinquinamento, una sanzione di 83 euro per aver modificato le caratteristiche costruttive del veicolo e una multa di 4.130 euro per aver eluso il limite alla circolazione fino a Euro 3, prevista dall’autorizzazione bilaterale dell’autoarticolato. Una centralina analoga era stata trovata anche su un camion, immatricolato in Polonia, fermato dagli agenti alcuni mesi fa. La Polizia Locale di Brescia dispone di una squadra specifica dedicata agli accertamenti tecnologici che verifica le condizioni di circolazione dei mezzi pesanti. Dall’inizio dell’anno sono stati controllati 59 veicoli, sono state elevate 53 sanzioni e, per due autocarri, è stato disposto il fermo. Nel corso del 2018 i mezzi ispezionati sono stati 311 e le multe sono state 299. Le pattuglie specializzate controllano gli autoveicoli destinati al trasporto di merci e di persone soprattutto sulle vie di grande percorrenza. Gli agenti verificano i tempi di guida e di riposo degli autisti, sanzionando eventualmente anche le imprese, controllano il rispetto dei limiti di velocità dei veicoli e ispezionano gli automezzi alla ricerca di dispositivi di alterazione del cronotachigrafo. Le pattuglie svolgono inoltre accertamenti riguardo al rapporto di lavoro tra il conducente e la ditta di trasporti, inoltrando eventualmente segnalazioni agli ispettorati competenti in caso di irregolarità.
I carabinieri bresciani della compagnia di Breno hanno sventato un tentativo di furto in azione da parte di un individuo nel piazzale di un’azienda di autotrasporti a Berzo Demo, sempre in Valcamonica. Alla centrale operativa del 112, numero unico di emergenza, era arrivata una richiesta di intervento da un addetto alla vigilanza che aveva notato un veicolo sospetto parcheggiato vicino all’azienda. E durante il controllo ha anche notato un buco praticato sulla rete di recinzione. I militari del Radiomobile hanno constatato che era in atto un tentativo di furto di carburante dai mezzi pesanti, posteggiati all’interno del piazzale. Il ladro, vistosi scoperto, è scappato a piedi lasciando sul posto le taniche all’interno delle quali doveva essere travasato il gasolio, ma anche la propria auto. Così è stato facile rintracciare il maldestro malvivente, un 58enne di Malonno che è stato bloccato mentre stava raggiungendo a piedi la propria abitazione. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità. E’ stato quindi denunciato alla procura di Brescia per tentato furto aggravato e la sua auto è stata posta sotto sequestro.
SPORT:
Mario Carlesso e Franco Marocchi, comapgni di maglia per Leonessa ’99, hanno indossato la maglia di campione nazionale CSI l’uno nella mediofondo e l’altro nella granfondo.
Una prestazione di squadra ottima che si arricchisce del secondo posto di Romano Mafessoni nel medio.