RadioGiornale – Ore 12.00
RadioGiornale del 29 Aprile 2019 – Ore 12.00
Una lunga macchia bianca, una scia lattiginosa che dall’Oglio scivola fine dentro il Sebino, mischiandosi alle sue acque. La foto scattata sabato mattina dall’elicottero fa impressione: una pennellata biancastra che invade l’alto lago. Di cosa si tratta? Per qualcuno è la semplice conseguenza del maltempo, detriti e acqua limacciosa che dal fiume si sono gettati nel Sebino, creando quell’effetto visivo. Cosa non insolita, in un lago così piccolo. Ma per Dario Balotta la questione è un’altra. Ed è la dimostrazione della «fragilità ambientale» del lago. «Quella macchia – spiega il candidato dei Verdi alle elezioni europee del 26 maggio – crediamo sia la cenere di carta dell’incendio scoppiato alla Valcart di Rogno».
Nella Bassa ritornano a colpire sia i ladri dei cimiteri e sia i vandali che prendono di mira le associazioni. I furti hanno interessato i cimiteri di Pompiano e di Manerbio, dove da mesi i ladri si ingegnano a portare via componenti e fusioni anche dalle tombe dei bambini, mentre gli atti vandalici invece riguardano solo Manerbio, dove ignoti hanno vandalizzato l’insegna della nota associazione «DonneOltre», gruppo attivo contro la violenza di genere. A Pompiano i furti sono ormai all’ordine del giorno, oltre ai fiori vengono rubati anche vasi, sottovasi, lumini e oggetti di rame, i pochi ancora rimasti. A una donna addirittura i ladri hanno fatto sparire il cuscino di rose blu e orchidee bianche che aveva deposto sulla tomba del padre proprio all’indomani del funerale. Stessa storia al cimitero di Manerbio, qui però i ladri non risparmiano nemmeno le tombe dei bambini facendo razzia dei giochi che le mamme o i papà lasciano per ricordare e piangere i propri figlioletti.
Due uomini travisati da una maschera modello casa del papel e armati di una pistola giocattolo hanno messo a segno un colpo alla sala slot Montecarlo di Ghedi, in zona industriale, nei pressi del sp 668. I due si sono fatti consegnare l’incasso dall’unica persona all’interno, il dipendente pronto a chiudere il locale. La rapina, per tempistiche e modalità più simili ad un prelievo bancomat, è avvenuta attorno alle tre. I due hanno dovuto giusto entrare nella sala e mostrare l’arma per farsi consegnare la busta contenente poco meno di tremila euro. Poi la fuga. A piedi.
Atti vandalici a Cellatica – un box per centralina elettrica sfondato, divelto e abbattuto; un cartello stradale sulla strada provinciale utilizzato come un punching ball e ripetutamente colpito – da parte di un gruppo di ragazzini che si sono filmati con gli smartphone durante quest’ultima impresa e hanno postato qualche minuto di filmato su Instagram. Il video è stato segnalato alle forze dell’ordine. Non si sa gli stessi teenager, dopo la prima bravata ripresa con il telefonino – che per la verità non ha provocato danni evidenti al cartello – siano poi passati a sfondare anche il box dei quadri elettrici in via Marconi, in pieno centro storico. Per loro si prospetta una «tirata d’orecchi ufficiale» nella sala del Comune, com’è avvenuto nel corso di altre simili imprese vandaliche delle quali sono stati scoperti gli autori; tutti più o meno della stessa età, e che vedono in queste sfide di vandalismo una sorta di prova iniziatica.
Entro novanta giorni il complesso commerciale – o meglio, l’abbozzo di complesso commerciale – alla ex piscina di Paratico deve essere demolito. Lo stabilisce l’ordinanza firmata ieri dal responsabile dell’area tecnica del Comune paraticese Ilario Cavalleri: il provvedimento ordina all’azienda bergamasca One Italy srl – nel 2016 la società aveva iniziato a costruire sulle ceneri dell’impianto sportivo un polo commerciale – di abbattere tutte le opere edilizie realizzate sino ad oggi. Ovvero, l’ossatura dei capannoni che avrebbero (avrebbero, appunto) dovuto ospitare due medie superfici di vendita in via Mazzini. L’ordinanza di demolizione fa seguito alla sentenza emessa lo scorso marzo dal Consiglio di Stato. I rappresentanti della One Italy si limitano a rendere noto che valuteranno nei dettagli il provvedimento, riservandosi la facoltà di impugnare l’ordine di demolizione ricorrendo al Tar o al Capo dello Stato.
E’ una vicenda difficile quella che emerge dalla provincia di Brescia e che ora vede al centro anche un bambino di 6 anni pronto per essere affidato a qualcuno che si occupi davvero di lui. Nei guai, infatti, ci sono i suoi genitori per questioni che riguardano lo spaccio di sostanze stupefacenti. Partendo dalla madre, una 35enne originaria della Sardegna, che dopo essere stata arrestata lo scorso 4 aprile – la Squadra Mobile della questura di Brescia le aveva trovato 70 grammi di eroina – e la convalida, con il divieto di dimora in provincia, il giorno successivo era incappata di nuovo nelle forze dell’ordine. A Castel Mella, all’esterno dell’abitazione dove il giorno precedente le era stata notata la droga, l’hanno ancora beccata. E visto che non poteva trovarsi in quel posto, l’hanno portata in carcere in vista anche del processo per questo secondo reato e nel frattempo sconterà la prima condanna a 3 anni e quattro mesi di reclusione. Nei guai, come detto, anche il compagno tunisino che, dovendo scontare gli arresti domiciliari, quel 4 aprile era stato trovato in casa, ma alle prese con l’attività di spaccio. Per quei fatti l’uomo è stato condannato a 5 anni e due mesi di reclusione e portato nel carcere di Canton Mombello. Di conseguenza il figlio della donna, da tempo seguito dai servizi sociali per gli atteggiamenti dei genitori, sarà affidato a qualcun altro.
Secondo l’ipotesi degli inquirenti, avrebbero costruito illegalmente delle ville su terreni agricoli e dove, al contrario, al massimo potevano essere presenti degli edifici rurali. Per questo motivo ieri, venerdì 26 aprile, i carabinieri forestali di Breno hanno raggiunto tre località boschive e agricole di Bienno, in Valcamonica, nel bresciano, per sequestrare in via preventiva le tre strutture. Il provvedimento è stato richiesto dal magistrato Ambrogio Cassiani della procura di Brescia e autorizzato dal giudice. L’intera vicenda, che era partita nel 2018 dopo un esposto anonimo arrivato in procura, vede ora indagate undici persone tra committenti, imprenditori titolari delle ville e direttori dei lavori per abusi edilizi e anche l’addetto dell’ufficio tecnico comunale per abuso d’ufficio. Proprio dopo quell’esposto, i carabinieri forestali avevano raggiunto le località di Fiorentino, Santi Pietro e Paolo e Negregno notando le ville abusive e indagando sulle costruzioni. Si era poi scoperto che tutti gli edifici erano stati autorizzati su quei terreni agricoli, vincolati dalla normativa ambientale e paesaggistica, come crediti edilizi per aver ristrutturato dei palazzi in centro storico. Ora su queste ville compare solo il nastro bianco e rosso di sequestro.
PALCOSCENICO;
Festa di Maggio – Fiera di Gavardo e Vallesabbia, giunta al traguardo della 63° edizione si presenta all’appuntamento dal 1 al 5 Maggio rinnovata e più completa, senza rinunciare al suo ruolo tradizionale di punto riferimento del panorama eristico bresciano e di tutte le comunità che insieme costituiscono la splendida “Vallesabbia”. Un appuntamento storico, una occasione importante che sostiene e valorizza la l’eccellenza del sistema economico produttivo Valsabbino, coniugando tradizione ed innovazione, in un contenitore che soddisfa tutte le esigenze del visitatore.
METEO:
PREVISIONE PER MARTEDÌ 30 APRILE 2019
Stato del cielo: in prevalenza poco nuvoloso con temporanei annuvolamenti più importanti in transito da nord verso sud.
Precipitazioni: assenti o poco probabili.
Temperature: minime in lieve calo, massime in rialzo, più marcato sulle province orientali.