Milo, l’artista emergente bresciano pluripremiato da Sgarbi
L’autorevole Comitato di Spoleto Arte, il 22 Luglio, conferirà una “Menzione speciale” al fondatore del movimento “Realtà permanente”, Milo, pseudonimo di Lorenzo Mucchetti, pluripremiato artista bresciano di 56 anni, che si ispira all’arte concettuale. All’Esposizione sono presenti ben 11 sue opere che verranno tutte pubblicate sul catalogo ufficiale edito da Giorgio Mondadori.
Firmano il riconoscimento Josè Dalì, il sociologo Francesco Alberoni, il Presidente Salvo Nugnes e il prof. Sgarbi stesso.
Una serie di riconoscimenti segna negli ultimi mesi la produzione di Milo e quasi in ogni giuria è presente il prof. Sgarbi: il 5 Luglio, il Premio Pasolini a Grado; l’8 Giugno, il Premio Caravaggio a Malta; il 30 Maggio, il Premio Canaletto assegnato tra gli altri illustri nomi, anche dal Direttore della Triennale della Fotografia Luigi Gattinara e dal Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Giuseppe La Bruna; il 5 Maggio, il Premio Biennale Sgarbi a Venezia, con pubblicazione dell’opera sul catalogo edito da Giorgio Mondadori.
I quadri di Milo sono manifesti unici di soggetti famosi per il valore estetico, monumenti, sculture, etc, come Il Ponte di Rialto, la Torri di Bologna, il Duomo di Amalfi, su cui il tempo deposita sedimenti, calpestii dai quali tuttavia riemerge intatta l’originaria estetica dell’oggetto.
Milo è da sempre attento al valore di ogni cosa e al modo di comunicarne correttamente la dimensione.
Nel 1985 inizia la sua attività in un’agenzia di pubblicità e negli anni matura esperienza e competenze che lo portano a condividere il percorso professionale con diverse multinazionali. Da qui affina il suo spirito di osservazione per quello che lo circonda, passaggio necessario per capirne i veri valori da far poi emergere nella comunicazione. La comunicazione è anch’essa una forma d’arte, che dà espressione e spessore alle cose del nostro vivere quotidiano.
Negli anni 2000, Milo decide di manifestare il proprio pensiero non più solo ai fini commerciali, ma traducendolo in espressioni artistiche, dando origine al movimento denominato “Realtà Permanente”.
La “Realtà Permanente” è un pensiero che vuole rovesciare il concetto per il quale il valore delle cose risiede solo nella capacità di proporle. La “Realtà Permanente” invece crede nel valore vero delle cose stesse, l’unico autentico che permane nel tempo. Questo è l’elaborazione artistica che Milo propone con la tecnica della “sfogliazione”.
Milo utilizza una tecnica mista: l’artista crea inizialmente una composizione delle diverse immagini del soggetto, ne produce dei manifesti unici che applica poi su tela. Qui genera la “sfogliazione” per riproporre l’immagine del soggetto sempre intatta che riappare da sotto gli strappi, passaggio che idealmente annulla il tempo che è trascorso. Spiega Milo: “Nelle mie opere si crea una doppia dimensione temporale, sulla stessa tela si fissano due momenti ben distinti, l’oggi con tutte le sue criticità dettate dall’incuria e dalle irresponsabilità dell’uomo e l’ieri, cioè il momento nel quale fu concepita l’opera architettonica con tutto il suo valore originale”.
Sulla superficie il tempo deposita sedimenti e frammenti di oggetti POP come tappi di bottiglia, incarti e pacchetti di sigarette, che l’uomo lascia nel mondo oltre alle proprie impronte.
Dagli strappi riemerge inalterato il valore delle cose vere, la “Realtà Permanente”.
Il curatore di mostre e grandi eventi Salvo Nugnes dichiara: “Quella di Milo è una filosofia artistica che non si limita a solo pensiero, ma implica anche una presa di posizione e quindi un’azione. Milo riesce così a canalizzare con grande maestria paure e urgenze subconsce in immagini emblematiche”.
Le prossime mostre dove si potranno vedere esposte le opere di Milo sono ancora a Spoleto al Palazzo Leti Sansi dal 26 Luglio al 19 Agosto 2019, in occasione della partecipazione al prestigioso Premio Modigliani, e a Ottobre, alla III Edizione della Biennale di Milano – International Art Meeting.