UNIBoSco: Giornata internazionale delle foreste
Il progetto si chiama UNIBoSco. Si parte con i primi due lotti: la riqualificazione della zona boscata lungo il Garza, a nord-ovest del Campus di Ingegneria e la realizzazione di un’area boscata con fioriture nella parte centrale del Campus, per un intervento complessivo di oltre 10 mila mq.
Un polmone verde per l’Università e la città: un segno di speranza e di rinascita, soprattutto oggi
Piantare un albero per seminare speranza. È con questo auspicio che nei prossimi giorni l’Università degli Studi di Brescia darà il via al progetto UNIBoSco, un programma di piantumazioni nelle aree verdi dell’Ateneo, che rientra nel piano delle azioni di UNIBS Sostenibile, promosso dalla Commissione per la Sostenibilità e dalla Delegata del Rettore all’edilizia universitaria – Campus sostenibile, prof.ssa Ivana Passamani, per riqualificare aree già esistenti e realizzare nuovi boschetti di essenze autoctone, con l’obiettivo di ottenere positivi effetti climatici locali e globali, contribuendo a contrastare le emissioni di anidride carbonica e promuovendo la lotta al cambiamento climatico.
L’annuncio del progetto UNIBoSco arriva oggi, sabato 21 marzo, Giornata Internazionale delle Foreste, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dedicata, quest’anno, alla relazione fra boschi e biodiversità attraverso lo slogan “Troppo preziose per perderle”.
Prezioso è anche il patrimonio verde locale, importante serbatoio di biodiversità da tutelare.
Per questo, il progetto UNIBoSco è stato sviluppato considerando prioritariamente piantagioni di specie arboree autoctone, ecologicamente coerenti con l’ecosistema e specie in grado di massimizzare il sequestro di carbonio.
Si parte con i primi due lotti del progetto. La prima fase, progettata con la consulenza della prof.ssa Michele Pezzagno, Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica dell’Università degli Studi di Brescia, si concentrerà sull’area lungo il torrente Garza, a nord ovest del Campus di Ingegneria di via Branze 38 e prevederà l’inserimento di 2.400 mq di nuova superficie alberata e la riqualificazione di 2.700 mq di area già esistente e inutilizzata, per un totale di 5.100 mq. Una riqualificazione importante che potrà contribuire, tra gli altri, anche alla ricostituzione della rete ecologica del Garza lungo la quale si muovono gli aironi.
Un secondo successivo intervento, che interesserà nel complesso 6.150 mq, riguarderà la realizzazione di nuova area boscata con fioriture nella parte centrale del Campus; chiuderà la prima fase dell’opera l’inserimento di nuove alberature presso la zona nord della Facoltà di Medicina e Chirurgia di viale Europa 11.
«Coltivare la continuità di un paesaggio autoctono rappresenta una scommessa culturale e formativa – dichiara la prof.ssa Passamani –. Bosco e biodiversità sono preziosi per il nostro futuro: ecco perché l’Università degli Studi di Brescia ha sentito l’urgenza di doversi impegnare per valorizzare in maniera sostenibile il patrimonio arboreo locale, salvaguardando le specie potenzialmente minacciate».
«UNIBoSco – continua la prof.ssa Passamani – è un progetto pensato non solo per la comunità universitaria, ma anche per la città, e non solo perché tutti quanti traiamo beneficio da un ecosistema in buono stato di salute. Abbiamo tenuto conto anche dell’intorno paesaggistico: il corridoio visivo che dal Campus si apre sulle montagne non sarà interessato dalla piantumazione. Uno degli obiettivi, infatti, è mettere in dialogo il dentro con il fuori, l’Università con la città».
Il progetto sarà completato con la sistemazione di panchine nelle aree ombreggiate, il censimento delle specie arboree, la collocazione di etichette botaniche e pannelli informativi, l’individuazione di “boschetti tematici” (boschetto dei frassini, boschetto degli aceri).
Il logo di UNIBoSco sintetizza, nella sua espressione grafica, le finalità del progetto. L’intreccio dei termini “UNIBS”, “bosco” e “CO2” racchiude i focus e le azioni principali: il progetto per la comunità tutta, la piantumazione di boschetti e il conseguente abbattimento di CO2.
Piantare nuovi alberi rappresenta una necessità non solo nella lotta ai cambiamenti climatici ma, di questi tempi, anche nella lotta al Coronavirus.
«E guarirono completamente la terra così come erano guariti loro», recita una poesia di un’autrice irlandese dell’Ottocento dal titolo «Guarire» che, in questi giorni, sta girando sui social.
«All’immagine dell’albero che cresce e rinasce ad ogni primavera, l’umanità provata da questa pandemia può legare, con speranza, la metafora della rinascita e il perenne rinnovarsi della vita – dichiara il Rettore, prof. Maurizio Tira -. Rigenerazione e apertura al futuro: questo è il messaggio del progetto UNIBoSco, che con convinzione abbiamo scelto di inaugurare in questi giorni drammatici, certi che la crisi terminerà e che sapremo trasformarla in una nuova consapevolezza ecologica, in un ritrovato equilibrio di valori, in una rinascita della dimensione etica della vita, per rivedere il rapporto tra noi e il mondo che ci circonda».