Il Coronavirus sta distruggendo la scuola dell’Infanzia, come ripartirà a settembre
Il Coronavirus sta distruggendo la scuola dell’infanzia. Non è un’esagerazione, ma una amara constatazione. Allo stato, infatti, la didattica a distanza appare difficile e un rientro controllato a settembre con il distanziamento sociale è impossibile.
Non c’è voluto molto tempo per comprendere che la didattica a distanza funziona male per i bambini dell’infanzia. Per loro è possibile soltanto mantenere il contatto, inviando qualche messaggio vocale e collegandosi in video, di solito per brevi periodi di tempo. Allo stato il carico è per le famiglie che devono seguire i piccoli.
Ma cosa accadrà se a settembre si dovesse continuare con la didattica a distanza? La mancata riapertura delle scuole dell’infanzia creerà non pochi problemi. Se i genitori torneranno a lavorare chi potrà seguire i bambini, anche nella didattica? E’ probabile che vengano prorogate le attuali misure, quali congedo aggiuntivo a quello parentale, bonus babysitter e smart working agevolato. Ma si tratta di misure che non possono reggere sul medio periodo. Anche per l’enorme aggravio sulle casse dello Stato.
Ma la soluzione non potrà essere la riapertura delle aule se essa sarà accompagnata dalle regiole del distanziamento sociale. “Il distanziamento sociale in un asilo nido non è altro che un ossimoro”, si lamenta sul Corriere della Sera Giancarlo Cerini, presidente della commissione infanzia del ministero dell’Istruzione. “Andare al nido o alla materna significa contatto, esperienza, gioco, è impossibile immaginare di bloccare i bambini o di mettere mascherine e guanti”.
Secondo gli esperti, quindi, anche con le norme in cantiere non è probabile che le scuole riaprano per i piccoli.
Soluzione impossibile o quasi, quindi. Non resta che sperare nel lavoro della Vice Ministra all’Istruzione Anna Ascani che al contrario si mostra ottimista. “Grazie al confronto con gli esperti all’interno della Commissione si stanno ipotizzando ipotesi e orientamenti per la gestione dell’emergenza, con l’obiettivo di fornire risposte adeguate per assicurare ai più piccoli linee di rientro in sicurezza”.
(FONTE: www.oggiscuola.com)