Poliambulanza pronta per la fase 2 “Medici senza frontiere” partecipa al progetto “Ospedale sicuro”

Nelle ultime 48 ore il Pronto Soccorso, avamposto e sensore dell’andamento dei contagi, registra “solo” 10 accessi per sintomi correlati al virus. Sono tornati invece a crescere i pazienti con altre patologie (in media 68 al giorno nell’ultima settimana). Sono numeri ancora lontani dalla situazione ante coronavirus, ma indicativi del crescente bisogno di tornare ad occuparsi dei pazienti in relazione ai loro bisogni.
Su queste basi Poliambulanza ha predisposto un piano di riorganizzazione per la gestione della seconda fase dell’emergenza.

L’ospedale sta procedendo all’accurata sanificazione dei reparti che vedono la progressiva riduzione di pazienti COVID-19 e la conseguente riduzione delle aree destinate a tale scopo. Ciò viene garantito, non solo mediante l’intensificazione della frequenza delle attività di disinfezione già previste, ma anche tramite un sistema avanzato di saturazione con nebulizzatori al perossido di idrogeno.
La differenziazione dei percorsi per pazienti Covid e non Covid è il principio cardine che ha guidato la riorganizzazione di Poliambulanza, in aderenza alle linee guida internazionali e grazie ad una specifica e qualificata consulenza avviata con la dr.ssa Claudia Lodesani, Presidente di Medici Senza Frontiere Italia, da sempre in prima linea in situazioni di emergenza. L’Istituto ospedaliero bresciano mantiene pertanto percorsi separati per l’accesso al Pronto Soccorso, all’area materno-infantile ed alle altre aree specialistiche, adottando in ogni caso cautele che partono dal principio di considerare potenzialmente infetta ogni persona che arrivi in ospedale.
Ogni paziente che afferirà alla struttura per ricovero, non in condizione di emergenza, verrà pertanto sottoposto a tampone e, solo in caso di esito negativo, sarà indirizzato al reparto di competenza, mentre in caso di positività, se non rinviabile, sarà curato in un reparto Covid.
Anche il personale di Poliambulanza è sottoposto a monitoraggio clinico, a indagini microbiologiche ove previsto e anche, in via sperimentale e a titolo volontario, grazie ad uno specifico finanziamento CEI, alla verifica mediante test sierologici.
Rimangono attive tutte le misure di protezione per medici e pazienti attuate in fase di emergenza, in termini di Dispositivi di Protezione Individuale, checkpoint per lo screening dei sintomi respiratori e della temperatura, aree filtro e punti di disinfezione per le mani. E’ stata riorganizzata la disposizione delle sale di attesa al fine di garantire il distanziamento necessario e sono state previste aree di isolamento per i pazienti sospetti.
La diversa destinazione delle aree dell’ospedale sarà evidenziata da una differenziazione cromatica: il verde per gli spazi non Covid, il giallo per i pazienti in attesa di screening e il rosso per le aree Covid residuali.
Da sempre all’avanguardia nelle tecnologie smart, Poliambulanza ha fatto leva su di esse per supportare la trasformazione dell’ospedale. Fin dall’inizio dell’emergenza è stato attivato lo smart working che ha permesso al personale amministrativo di lavorare in sicurezza da casa. I reparti di degenza sono stati dotati di tablet che consentono di effettuare videochiamate da parte dei pazienti ai propri famigliari. Gli accompagnatori dei pazienti che afferiscono al Pronto Soccorso beneficiano di un sistema di messaggistica che li può informare in tempo reale sulle condizioni del paziente. E’ possibile evitare code di attesa prenotando on line l’orario desiderato della visita ambulatoriale.
I corsi di formazione sono usufruibili mediante sistemi di formazione a distanza. Questo servizio è stato esteso ai corsi preparto tenuti dalle ostetriche, in modo che le future mamme possano seguirli dal proprio domicilio. E’ ormai prossima anche l’attivazione dello Smart Ostomy Support, che fornisce assistenza ai pazienti stomizzati tramite un’apposita App.
“Con cautela, rispettando le regole imposte da Regione Lombardia, da questa settimana – commenta Alessandro Triboldi, Direttore Generale di Fondazione Poliambulanza – riprendiamo in sicurezza e con gradualità ad occuparci dei pazienti non Covid, da troppo tempo abbandonati al loro destino da ospedali letteralmente invasi da pazienti Covid ma anche dalla loro stessa ritrosia ad accedere ai nostri servizi per paura di contrarre il virus.Abbiamo avviato una profonda riorganizzazione del nostro ospedale per affrontare la seconda fase dell’emergenza. Questo rappresenta un momento altrettanto importante in cui è fondamentale non abbassare la guardia e, soprattutto, tutelare nel migliore dei modi la salute dei nostri pazienti e del nostro personale. È per questo che ci siamo avvalsi della qualificata consulenza della dr.ssa Claudia Lodesani, infettivologa con grande esperienza nella gestione delle epidemie e nel controllo delle infezioni, a cui siamo grati per il fondamentale supporto”.
“Medici Senza Frontiere è in prima linea in Lombardia per la gestione di questa emergenza – afferma la dott.ssa Claudia Lodesani, infettivologa, Presidente di MSF Italia –. Nelle ultime settimane siamo stati inoltre chiamati da varie strutture in tutta Italia per consulenze a vario titolo. Poliambulanza, uno degli ospedali meglio organizzato fra quelli che abbiamo visitato, è stata tra le prime strutture ospedaliere che ha chiesto il nostro supporto per riconvertire gli spazi e consentire un rapido e, più possibile sicuro, ritorno alla normalità”.