Decreto scuola, approvato Odg su scuole paritarie. Eva Lorenzoni (Lega): “Apertura su scuole paritarie positiva, ma restano criticità enormi”
“La Maggioranza ha quantomeno dato un flebile segnale di apertura, approvando il mio ordine del giorno che chiede di tutelare le scuole paritarie, ma le ombre su questo Decreto scuola restano ancora troppe”. Questo il commento dell’On. Eva Lorenzoni (Lega), deputato del Carroccio in Commissione Lavoro alla Camera, circa l’approvazione dell’Odg al Decreto scuola di cui è prima firmataria.
“Nonostante le premesse pessime – spiega Lorenzoni – date specialmente da certi argomenti squisitamente ideologici portati in Aula da alcuni esponenti del M5S sulle scuole paritarie, il Parlamento ha accolto il mio odg, che nella sostanza chiede al Governo di adottare ogni iniziativa utile e necessaria affinché le scuole paritarie operanti prima dell’emergenza Covid-19 continuino ad esistere.
Non si tratta di una cosa scontata: gli istituti paritari rischiano di essere spazzati via. Se ciò dovesse accadere, circa 900 mila studenti si ritroverebbero con un problema in più a settembre.
Molti non comprendono infatti come queste scuole, di ogni ordine e grado, svolgano una funzione su supplenza degli istituti statali, in molte zone del Paese e che la loro assenza andrebbe a gravare in termini di costi sul bilancio dell’istruzione in maniera determinante. Fra l’altro non tutti questi ragazzi provengono da famiglie ‘benestanti’, perché i fattori che inducono una famiglia a scegliere una scuola paritaria al posto di un istituto statale sono molteplici e spesso implicano sforzi economici enormi da parte dei genitori.
Ciò detto restiamo ancora molto distanti dal vedere la luce infondo al tunnel. A nostro giudizio il decreto scuola è del tutto insufficiente: la premessa di un disastro annunciato. I fondi stanziati sono del tutto insufficienti a garantire la sicurezza negli istituti e si è persa l’occasione per adeguare strutture vetuste e fatiscenti agli standard europei. Per non parlare del limbo in cui versano 190 mila precari e delle riaperture a settembre, su cui gravano dubbi e incognite enormi.
Auspico – conclude l’esponente leghista – che il Governo mantenga la parola data e quantomeno dia seguito a quanto richiesto del mio ordine del giorno sugli istituti paritari: non possono esistere studenti di serie A e di serie B”.