Il mondo Cna sostiene il progetto “Brescia e Bergamo Capitali della cultura 2023”

Trentacinquemila artigiani di Brescia e di Bergamo, insieme ai colleghi di tutta la Lombardia associati alla Cna (Confederazione nazionale artigianato e piccola media impresa), sostengono i rispettivi Comuni nel loro cammino, iniziato da poco, per candidare in modo unitario le due città a Capitali della cultura 2023. I presidenti di Brescia Eleonora Rigotti e di Bergamo Leone Algisi, appoggiati dal presidente di Cna Lombardia Daniele Parolo, hanno scritto in questi giorni ai sindaci Emilio Del Bono e Giorgio Gori per mettersi a disposizione, con i 35 mila artigiani e piccoli-medi imprenditori che rappresentano, per dialogare con loro e i rispettivi uffici sul lungimirante progetto. I tre leader si dicono disponibili da subito a sostenere concretamente e sindacalmente, con un sistema di lobby condivisa, la candidatura.

Lo fanno in modo chiaro e concreto: assicurando loro che chiederanno agli stakeholder della Cna, sia sociali sia istituzionali, di supportarli. “I nostri 35 mila soci sono dalla vostra parte – dice Eleonora Rigotti, presidente Cna Brescia, rivolgendosi in particolare al sindaco Del Bono -, perché l’azione che state conducendo è dalla nostra parte, ovvero di chi pensa, investe, spera, lavora, collabora, di chi ogni giorno genera economia e tiene insieme un pezzo di società. È arrivato il momento di fare tesoro di tutte le nostre comuni esperienze per scrivere insieme un futuro di fiducia e crescita per tutti”.

Il mondo della Cna è pronto quindi per dare tutto il sostegno necessario, spendendosi in prima persona così come ha sempre fatto, con un rinnovato spirito di unione delle forze e delle risorse. “Per noi il progetto Capitali della cultura 2023 significa investire in infrastrutture e non solo – aggiunge Eleonora Rigotti -, crescere nel settore turistico e in quello culturale e artistico, nella ricettività e nei servizi alle imprese. In definitiva, significa un rilancio economico generale, perché tutto il sistema ne trarrebbe beneficio. È innegabile che ci sarà più crescita e valorizzazione del territorio: per le sue peculiarità, la cultura bresciana è strettamente connessa alla cultura del lavoro, in un territorio che fonda la sua ricchezza proprio sulle piccole e medie imprese e sull’artigianato. L’iniziativa porterebbe più lavoro in un momento in cui c’è davvero molto bisogno. Si potrebbero inoltre attuare quei virtuosismi di collaborazione pubblico-privato che conferirebbero al progetto ancora più valore”.

In Lombardia, Milano è la città con il maggior numero di arrivi (poco oltre sei milioni) e di presenze (quasi 12,5 milioni) turistiche nel 2019, seguita da Brescia (2,5 milioni di arrivi e 9,7 di presenze) e al quarto posto da Bergamo (960mila arrivi e 1,9 milioni di presenze). “Brescia e Bergamo – conclude la presidente bresciana – conferiscono valore dal punto di vista turistico e culturale a tutta la regione. La candidatura è un progetto sfidante per l’intera Lombardia”.