Educare non significa dare, ma insegnare il valore della conquista

Come siamo arrivati a riempire i nostri figli di regali e ad accontentare ogni loro desiderio? Forse abbiamo male interpretato iΒ diritti dei bambini, forse abbiamo pensato che dare, dare, dare potesse renderli felici. Eppure, questa politica educativa Γ¨ fallimentare.

β€œStudiare Γ¨ un lavoro, quindi bisogna farlo con dedizione e profitto. I genitori non sono sponsor e neppure bancomat. Tra i giovani di oggi sono sempre di piΓΉ coloro che hanno solo pretese e non fanno nulla. Noi genitori dobbiamo cominciare a non dare piΓΉ tutto. Solo cosΓ¬ possiamo sperare che nasca in loro il desiderio, che Γ¨ il motore della vita, produce le passioni, quindi un progetto di vita. Il coraggio di educare non Γ¨ dare, dare e dare, ma togliere. Non dobbiamo avere come obiettivo un figlio fotocopia. L’isolamento perchΓ© manca qualcosa Γ¨ pura fantasia. Se mancano delle cose i figli maturano altre sensibilitΓ  ed il loro talento viene fuori”.
Paolo Crepet

Educare con coraggioΒ oggi significa togliere:Β significa insegnare ai nostri figli il valore della conquista, il piacere della fatica e dell’impegno, finalizzati a raggiungere i propri traguardi.

Quest’educazione si puΓ² impartire tramite l’esempio, ma anche attraverso una serie di regole ben definite, finalizzate a mettere dei paletti alle continue richieste dei figli: un esempio era la paghetta dei nostri nonni. Un piccolo budget prestabilito con cui acquistare una rivista o un piccolo giocattolo. In questo modo, i bambini sono costretti a compiere delle scelte, a darsi delle prioritΓ ; solo cosΓ¬ imparano cosa conta davvero (per loro). Dobbiamo recuperare le buone pratiche per educare alla parsimonia: in esse si nasconde il segreto della gioia e quello della passione.

(FONTE: portalebambini.it)