Febbre bambini in estate: tutto quello che c’è da sapere

Anche in estate, al bambino può capitare di avere la febbre. Succede meno di frequente che in inverno perché si passa più tempo all’aria aperta, dove le occasioni di contagio sono minori, ma succede. Vediamo perché e come comportarsi con l’aiuto di Michele Fiore, pediatra di famiglia a Genova.

Febbre in estate, le cause

“In primavera e all’inizio dell’estate sono frequenti le infezioni da parte del batterio streptococco, come faringite, tonsillite e scarlattina, che in genere portano febbre anche alta“, spiega il pediatra. “Per quanto riguarda la piena estate, invece, proprio come in inverno la causa più comune della febbre è rappresentata dalle infezioni virali, per esempio da adenovirus, Coxsackie e altri, che spesso si accompagnano a esantema, cioè eruzione cutanea. Tra queste, una forma ben nota a mamme e papà è la mani-piedi-bocca, che può colpire anche gli adulti”. Anche forme intestinali che danno diarrea infezioni cutanee come piodermiti e impetigine, caratteristiche proprio del periodo estivo, possono accompagnarsi a febbre.

Febbre e centri estivi

Dove c’è una comunità, c’è un aumento del rischio di malattie infettive trasmissibili. Succede in inverno negli asili e nelle scuole, ma succede anche in estate, nei centri estivi. Per tornare a frequentarli dopo una malattia infettiva, valgono le stesse indicazioni che si danno anche in inverno: almeno 24-48 ore senza febbre e ritorno a una condizione di benessere del bambino. “Non bisognerebbe mai trascurare l’importanza della convalescenza” sottolinea Fiore.

Quest’anno, come misura preventiva nei confronti del coronavirus, l’accesso ai centri estivi è regolamentato in modo molto più stringente (misurazione della temperatura, gruppi piccoli per la fascia d’età 3-6 anni, mascherina sopra i 6 anni…). “Ogni regione – pur partendo da un documento interministeriale – ha regolamentato sia le regole di accesso sia quelle di allontanamento dei bambini in caso di malattia e, ovviamente, la loro riammissione” conclude il pediatra.

Febbre da caldo

“Una condizione tipica del periodo estivo è anche la cosiddetta ‘febbre da caldo’, molto più comune di quanto si pensi, soprattutto nelle prime epoche della vita (soprattutto neonati e lattanti)” afferma Fiore. Da non confondere con il colpo di calore, è una normale reazione dell’organismo al fatto che i bambini molto piccoli non sanno ancora termoregolare alla perfezione. “Per questo risentono molto della temperatura esterna, come pure della scarsa idratazione, che può verificarsi in estate.

Cosa fare

“In estate, la gestione del bambino con la febbre non cambia rispetto all’inverno. Le cose da fare sono sempre le stesse”, spiega Fiore. Ecco di cosa si tratta:

  • Misurare la temperatura con un termometro adeguato: al momento le linee guida consigliano di usare solo il termometro digitale in sede ascellare;
  • Tenere fresco il bambino, cioè non coprirlo e tenerlo in un ambiente fresco;
  • Farlo bere;
  • Usare l’antipiretico solo in caso di malessere generale (e non solo perché la temperatura è alta);
  • Come antipiretico, usare solo il paracetamolo oppure l’ibuprofene (e non altri farmaci), chiedendo il dosaggio corretto da utilizzare al proprio pediatra. Anche se oggi i foglietti illustrativi di questi farmaci riportano i dosaggi in maniera corretta (dipendono dal peso del bambino) è sempre meglio avere la supervisione del medico.

Proprio in considerazione della situazione emergenziale che si è creata con la pandemia di Covid-19, quest’anno in caso di febbre il consiglio è quello di cercare di consultare il pediatra nelle prime ore di comparsa. “Questo per una più corretta pianificazione assistenziale da parte del pediatra che, in base anche alla situazione epidemiologica locale, deciderà il miglior percorso da far seguire al bambino” precisa Fiore.

Si può uscire con la febbre?

“Il bambino con la febbre può sicuramente uscire: in estate come in inverno, con il sole o le nuvole, perfino con il vento e la pioggia. Il fatto di stare fuori, di per sé, non fa ammalare né aggrava la febbre” spiega Fiore. Sottolineando che se però fa molto caldo potrebbe essere più opportuno stare dentro, in un ambiente fresco, che stare fuori.

“In ogni caso – prosegue lo specialista – bisogna intendersi bene: un conto è uscire per andare a casa dei nonni o dal pediatra, o anche a fare due passi per distrarsi un po’. Un altro conto è andare a ‘sfrenarsi’ ai giardini, saltando, correndo, arrampicandosi. Questo sarebbe da evitare per non stressare troppo un organismo già indebolito”.

 

(FONTE: www.nostrofiglio.it)