Il bambino plusdotato: caratteristiche e particolarità da conoscere

Una cosa che nella mia formazione circa i disturbi dell’apprendimento, mi ha sempre stuzzicato e stimolato è la plusdotazione. È assente, ancora oggi, un quadro normativo chiaro e definito sull’argomento, purtroppo. La nota Miur n.562 dell’aprile del 2019, successiva alla Linea della Direttiva Ministeriale del 27/12/12 , riconosce i bambini plusdotati o gifted come bambini con bisogni educativi speciali. Ma questo avrà ulteriori sviluppi…ne sono piuttosto certa. Per questo, a mio parere è basilare una didattica rivolta alla completa e assoluta personalizzazione che soddisfi i diversi bisogni che caratterizzano ogni singolo studente.

Ma, quali sono le caratteristiche di un bambino plusdotato?

Sono chiamati gifetd children, bambini plsudotati o anche ad alto potenziale cognitivo che, non sono altro che i bambini che hanno doti intellettive superiori alla norma. Sono in grado di apprendere con maggiore precocità rispetto ai coetanei e tendono a progredire con molta rapidità in specifiche aree. Già nei due anni precedenti all’ingresso della scuola primaria, uno dei tratti distintivi per esempio è il saper leggere: questi bambini sono particolarmente attratti dai libri, dalle mappe scritte e dalle lettere in generale. Questo però, non è un tratto prettamente distintivo o peculiare della plusdotazione. Ci sono bambini plusdotati, infatti, che non necessariamente leggono alla scuola dell’infanzia, e ci sono bambini che leggono riconoscendo letterine che non necessariamente poi sono effettivamente plusdotati.

Andiamo per ordine.

Studi scientifici sull’argomento portano una percentuale: il 5% che corrisponde al numero percentuale di bambini alti a livello di potenziale e 2, 15% che è il numero preciso dei bambini gifted o plusdotati Nonostante non sia strettamente ed unicamente sufficiente a stabilire una plusdotazione, il bambino con questa caratteristica si distingue, come dicevo anche nelle linee sopra, per una potenziale superiore in specifiche aree. Non mi ha mai stupito vedere per esempio, nella mia esperienza professionale, bambini giocare a carte (non carte di abbinamento colori o immagini ma giochi complessi come per esempio ‘briscola bresciana, con tanto di regole, immagini e ragionamento logico complesso) a soli 4 anni; oppure come dicevo prima, svolgere calcoli matematici a 5 anni e leggere a 3. C’è da ricordare che comunque per fare emergere le sue effettive risorse e capacità e di conseguenza livelli alti in termini di prestazione, il bambino deve essere continuamente supportato, e gli vanno garantite le giuste, oneste e corrette opportunità. Perché dico questo? Perché se ad un bambino con queste caratteristiche vengono a mancare gli elementi, si può generare una perdita di potenziale non indifferente. Questo perché la differenza la fanno le opportunità di messa in gioco e sviluppo del potenziale che viene fornito al bambino e che deve essere studiato, calibrato, costruito e pensato sulle peculiarità del bambino stesso.

Il bambino plusdotato è molto curioso, pone tantissime domande, ha idee bizzarre talvolta creative, acquisisce nuove informazioni in breve tempo, risponde talvolta in modo innovativo proponendo problemi inusuali e avanzando ipotesi anche ‘geniali’. Emotivamente parlando questi bambini vivono con estrema intensità le situazioni restando molto coinvolti a livello personale. A volte possono avere disagi a livello di ascolto e di gestione del tempo e a causa di ciò, accade che abbiano un funzionamento sociale compromesso. Questo anche a causa di una caratteristica che ho riscontrato nel tempo: questi bambini hanno un altissimo senso di giustizia che li porta sempre ad eccedere nelle polemiche che li rendono così:agitati, ansiosi e con scarsa fiducia in se stessi.

Per questo è fondamentale il riconoscimento precoce di queste caratteristiche, perché li può aiutare sin da subito a vivere bene questa condizione che per loro, nella vita potrà comunque essere estremamente fortuita ma anche difficoltosa, allo stesso tempo.

Ma come vengono misurate le abilità di questi bambini per poter dire che sono gifted?

Un primo strumento che viene somministrato è la Wechsler Intelligence Scale for Children, la famosa Scala WISC. Con questo test vengono valutati indici precisi con parametri ancor più precisi che permettono di arrivare ad un indice riassuntivo di punteggio che indica il Quoziente Intellettivo. Il punteggio medio standard ha un valore pari a 100 e la Deviazione standard è pari a 15. Per i bambini plusdotati serve guardare la parte destra della curva di Gauss ma attenzione, perché se da 115 a 130 ( e quindi 1 Deviazione Standard sopra la media) parliamo di ‘alto potenziale’, da 130 punti in su ( q dunque oltre le 2 Deviazioni Standard sopra la media) parliamo proprio di plusdotazione intellettiva. Secondo alcune ricerche, soprattutto dell’università di Pavia e dell’Università di Padova, i bambini con alto potenziale si stimano al 5%, mentre i bambini gifted/plusdotati  sarebbero pari al 2, 15% della popolazione scolastica(come scrivevo sopra) . i punti di forza di un bambino plusdotato possono essere  diversi e a volte risultano facilmente osservabili e distinguibili dai docenti, molte volte purtroppo no. Ed il rischio è proprio quello di far incorrere all’insuccesso scolastico.

Ripeto quindi: indispensabile e ‘vincente’ risulta essere la strategia del’giocare d’anticpo’ cercando strumenti e stimolazioni all’altezza della situazione.