Baby sitter: i trucchi per sceglierla bene
Settembre è tempo di rientri e ripartenze. Se mamma e papà lavorano tutto il giorno e nonni o altri parenti non sono disponibili, per gestire i bambini dopo la scuola e accudire quelli che ancora non vanno all’asilo o sono malati, una delle poche strade percorribili consiste nel ricorrere alla baby sitter. Ma come sceglierla? Ecco qualche indicazione.
Sì al passa parola
Solitamente le famiglie alle prese con la scelta della baby sitter si affidano per prima cosa al passa parola. Si tratta di una buona strategia: chiedere all’amica, alla signora che si incontra ai giardinetti o alla collega fa risparmiare soldi rispetto all’agenzia, che ha dei costi. Come ricordano gli esperti della Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, nella guida “Il bambino nella sua famiglia”, anche il pediatra potrebbe aiutare i genitori a mettersi in contatto con altre mamme o proporre, se li conosce, siti web e associazioni seri.
Una scelta che va ponderata
In ogni caso bisogna fare attenzione e selezionare con cura le possibili candidate. È bene raccogliere il maggior numero possibile di informazioni su di loro, chiedendo dettagli a chi le ha consigliate. Poi è essenziale programmare un colloquio conoscitivo per conoscere la tata, capire che tipo di soggetto si ha di fronte e fare tutte le domande del caso. In alternativa, per scegliere la baby sitter ci si può affidare alle apposite agenzie, anche online.
I requisiti essenziali
Ma quali sono i requisiti che deve avere la baby sitter? Ovviamente molto dipende dalle esigenze dai genitori. “Tuttavia, esperienza, dolcezza, senso di responsabilità sono caratteristiche base che non dovrebbero mai mancare” dicono i pediatri della Sipps. Spetta ai genitori spiegare alla tata cosa si aspettano da lei e le regole che vogliono che lei segua quando è con il bambino. Sì anche a specificare i paletti che si desidera che mantenga sull’educazione del piccolo e su tutto ciò che può o non può fare quando è con lei.
Iniziare con gradualità
In tutti i casi, una volta scelta la baby sitter, è bene testarla sul campo, facendo un periodo di prova. In questo modo, si può verificare che sia effettivamente in possesso dei requisiti ritenuti fondamentali dai genitori e che abbia un buon feeling con i bambini. È bene non iniziare immediatamente con una full immersion: se possibile, almeno agli inizi, farla lavorare per poche ore al giorno. In questo modo, i piccoli di casa possono abituarsi in modo graduale alla sua presenza.
(FONTE: www.bimbisaniebelli.it)