Giornate FAI d’Autunno: la Valcamonica protagonista
Dopo il successo delle Giornate FAI all’aperto dello scorso giugno, le Giornate FAI d’Autunno vogliono dimostrare ancora una volta che il desiderio di ritorno alla fruizione del nostro patrimonio culturale può convivere con le norme sanitarie. Una scelta, quella del FAI di proporre un evento su prenotazione consigliata, per la prima volta in due weekend (17-18 ottobre e 24-25 ottobre) e non in uno, per fare in modo che quante più persone possano godere della bellezza e dell’offerta culturale.
I volontari locali della Delegazione FAI di Brescia, il Gruppo FAI Valle Camonica, in collaborazione con le Istituzioni locali, ha, quindi, promosso l’apertura di beni prevalentemente all’aperto o in grandi spazi al fine di poter cogliere tutte le opportunità di conoscenza, in piena sicurezza.
“Il momento storico che stiamo vivendo ha posto un forte accento sul bene della salute -apre Alessandra Giorgi, Capo Gruppo FAI di Valle Camonica– Per questa edizione abbiamo individuato in Borno uno dei luoghi simbolo della salute, sia per la storia che caratterizza questo straordinario borgo montano, sia per la particolare salubrità dell’ambiente che la circonda.”
“Per questo -riprende la Capo Gruppo– accompagneremo i visitatori in luoghi che hanno lasciato un segno nella storia, non solo di Borno e dei Bornesi, ma anche di molti altri”.
In Borno, quindi, saranno aperti alla curiosità di chi avrà prenotato la visita il complesso degli “ex-Sanatori”, una struttura nata ad inizio Novecento come colonia estiva climatica per la cura delle malattie respiratorie e dismessa introno agli anni ‘90 a causa degli insostenibili costi di gestione.
“Purtroppo è nota a tutti la contrazione della spesa sanitaria dagli anni ’90 in avanti ed evidentemente le risorse hanno dovuto essere orientate alle strutture ospedaliere e di presidio del territorio – afferma Maurizio Galavotti, Direttore Generale dell’ASST di Valle Camonica, proprietaria della struttura- Purtroppo a ciò si è accompagnata una azione devastante da parte di vandali che, entrando abusivamente nella struttura, ne hanno distrutto la bellezza originaria”.
Altrettanto significativo, invece, l’incontro con una realtà tipica delle Valli bresciane e bergamasche: il roccolo, ovvero una postazione utilizzata dai cacciatori per catturare gli uccelli al passaggio degli stormi che, fin dal lontano Medioevo, era parte integrante dell’economia povera delle valli alpine. Queste strutture rappresentano un’architettura originale a tondo, a casello o a colonnato: esempi di creatività ingegneristica.
“Queste tecniche di caccia oggi non sono più consentite e non sarebbero nemmeno giustificate -afferma il Sindaco di Borno, Matteo Rivadossi– La cura della nostra montagna con le sue bellezze naturalistiche, inclusa la fauna che la abita e la arricchisce, rappresentano un valore la cui fruizione ha cambiato volto rispetto al passato. Le nostre montagne, i nostri boschi, le passeggiate adatte a tutti, dai neofiti agli esperti di trekking, sono la ricchezza primaria del nostro territorio. Infatti, grazie ad essa e alla particolare esposizione al sole di Borno, il nostro paese offre momenti di serenità e salubrità d’eccellenza”
Nella lettura del territorio, non poteva mancare l’aspetto artistico. Per questo, i visitatori avranno l’opportunità di avvicinarsi ad uno straordinario Callisto Piazza da Lodi che, nei primi decenni del ‘500 ha dipinto una splendida Madonna con Bambino all’interno dell’Oratorio di Sant’Antonio che si affaccia sulla storica piazza, simbolo del borgo camuno.
Borno aprirà, quindi, i suoi tesori sabato 17 e domenica 18 ottobre.
Il week end successivo, 24 e 25 ottobre invece, la salute guarda al futuro, e soprattutto al futuro sostenibile grazie alla possibilità di visitare la centrale Edison di Cedegolo, una struttura per la produzione di energia idroelettrica che utilizza le acque di scarto di altre centrali sul territorio.
“Si tratta di una struttura progettata da Gio Ponti, uno dei maggiori architetti italiani del Novecento– afferma Attilio Cristini, Assessore alla Cultura della Comunità Montana di Valle Camonica- Una testimonianza di architetture del Novecento che hanno lasciato un segno importante in terra camuna e che, come Distretto Culturale, abbiamo inserito nella ricognizione dell’architettura contemporanea per valorizzare il territorio e condividere con esso la straordinaria ricchezza che abbiamo sotto gli occhi e che spesso non vediamo”.
Un grazie a Edison, da sempre vicina al FAI per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale, turistico e sociale presenti nel nostro Paese.
Per approfondire, quindi, il contatto con l’energia pulita, sarà possibile anche visitare il MUSIL Museo dell’Energia Elettrica di Cedegolo.
Quella di ottobre sarà quindi un’edizione speciale che si svolgerà in tutta sicurezza. Per questo, è assolutamente consigliata la prenotazione della visita da effettuare online al sito (www.faiprenotazioni.fondoambiente.it)
“Ricordo anche che queste giornate sono una occasione di raccolta fondi -chiude Alessandra Giorgi- Per questo, in fase di prenotazione, prima dell’evento, verrà richiesto un piccolo contributo per supportare l’operato del FAI, volto a tutelare il patrimonio culturale italiano. Si tratta di un gesto di generosità e fiducia, compensato con un’iniziativa serena e sicura.”
I luoghi aperti in tutta Italia saranno visibili sul sito www.giornatefai.it a partire dal 6 ottobre 2020. Tornare a visitare i luoghi straordinari del nostro Paese significa tornare a valorizzarli e a proteggerli.