Dalla Stanze virtuali di Chiari, un arrivederci alla Microeditoria del 2021….dal vivo!
Con gli eventi della domenica si chiude la diciottesima edizione ma non la Capitale del libro. Con circa 10 mila visualizzazioni e più di 20mila persone raggiunte sui vari social la rassegna festeggia la sua piena maturità.
I materiali video resteranno disponibili sul sito www.microeditoria.it
Numeri da capogiro per la diciottesima edizione della Microeditoria: 10.000 visualizzazioni, da tutta la Regione ed extra, e più di 20.000 persone raggiunte grazie alla ramificazione degli strumenti social. “Bartoletti nell’incontro di sabato sottolineava la bellezza di essere definiti provinciali”- dice Daniela Mena a sigillo di questa edizione speciale (in tutti i sensi) – “ecco credo che proprio con lo stesso spirito, siamo riusciti a diffondere il mondo della Microeditoria registrando numeri di partecipazione altissimi e impensabili se solo avessimo concepito la rassegna solo in presenza fisica. Il fatto che tutti gli autori ed editori coinvolti abbiano accettato con noi questa sfida, sta a significare che la Microeditoria di Chiari è percepita come un punto di riferimento a cui guardare sempre con grande attenzione. Siamo davvero molto soddisfatti, lo sforzo intrapreso in questi anni, coronato dalla nomina a Capitale del Libro, ci spinge a fare ancora meglio per il futuro. Pensiamo ora a celebrare anche nei prossimi mesi questo importantissimo riconoscimento”.
Il racconto della Domenica appena trascorsa:
L’ultimo giorno si inaugura con una mostra dal titolo “Terra!” ovvero il libro-catalogo che accompagna la mostra dell’archivio storico di Fondazione PInAC – Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva A.Cibaldi. Il prezioso punto di vista dei bambini sul rapporto fra esseri umani e ambiente, ci è stato raccontato dagli interventi di Massimiliano Vitali (Fondazione PInAC) e Luisa Goglio (Gogliodesign) presentando le opere infantili della mostra e i dodici testi inediti curati da alcuni esperti di scienze naturali e ambientali. Attimi di stupore che si sono alternati ad altri di riflessione circa lo stato di salute dei lettori in Italia, grazie alla passione dei gruppi di lettura (giunti al terzo raduno) “presenti” in Sala Gialla e uniti tra loro dalla sempreverde Rete Bibliotecaria bresciana e cremonese, mai doma nel diffondere l’amore per la lettura e per la Microeditoria. Una sorta di guardia volontaristica alla deriva dei nostri tempi, o dei suoi detrattori mentre là fuori succede che le vite di tutti sono sconquassate da piccole e grandi tragedie, come quelle narrate dal buon Giuseppe Spatola, altro autore indigeno ma non troppo, che nel suo “La storia del Coronavirus a Bergamo e Brescia” , online alle ore 14.00, ha ripercorso le emozionanti “gesta degli eroi”, tra Brescia e Bergamo: “Dovremo, forse, imparare a tornare a fidarci degli altri, e non sarà facile. Dovremo imparare a vivere meglio con noi stessi, cosa che non è sempre semplice, perché questo distanziamento “sanitario” ci ha imposto tante volte di rimanere da soli”.
Un colpo al cuore, dritto nelle pieghe delle istituzioni, alla ricerca della buona politica, come quella impressa negli sforzi di Alexander Langer tra i fondatori del partito dei Verdi italiani e uno dei leader del movimento verde europeo. Una vita spesa per la pace, la convivenza, i diritti umani, contro la manipolazione genetica e per la difesa dell’ambiente. “Perché ci sia un futuro ecologicamente compatibile è necessaria una conversione ecologica della produzione, dei consumi, dell’organizzazione sociale, del territorio e della vita quotidiana. Bisogna riscoprire e praticare dei limiti: rallentare (i ritmi di crescita e di sfruttamento), abbassare (i tassi di inquinamento, di produzione, di consumo), attenuare (la nostra pressione verso la biosfera, ogni forma di violenza)”. Mao Valpiana curatore e presidente movimento nonviolento nazionale ne ha parlato alle 15, in sinergia con il Tavolo della Pace Franciacorta Montorfano e Movimento nonviolento. Sono semi che si gettano al vento e che in qualche parte del mondo mettono radici, le stesse che il fotoreporter Gabriele Micalizzi esemplifica a Sandro Iovine, nell’incontro delle 15.30, attesissimo, perché assistere ad una biografia a fumetti, anche alla Microeditoria non ha prezzo, anche perché quella dei fumetti sarà una “bella storia” che accadrà in quel di Orzinuovi, partner da tre anni della Rassegna di Chiari. Micalizzi ci svela che non solo “non si muore di lunedì” ma che “Riuscire ad arrivare nei luoghi è la vera complessità del mio lavoro, lo scatto è marginale rispetto all’impegno e alla volontà di esserci. Lo sforzo di essere presente nel luogo costituisce il 90% del mio lavoro. Non c’è un messaggio univoco guardando le mie fotografie. Io cerco di essere più diretto possibile, ma ho studiato arte, illustrazione e cinema. Quindi, la conoscenza della costruzione dell’immagine viene abbastanza automatica, il contenuto, a mio avviso, dà forza, ma va aiutato per far arrivare al fruitore finale una chiara comprensione. Cerco sempre di non giudicare nella mia fotografia, ma di lasciare libero arbitrio.”
Una “mitragliata” di emozioni contrastanti di cui per fortuna riusciamo a goderne, anche grazie al contributo di sponsor come BPER banca. Altri i benefattori di questa edizione: Farco, Chiari Servizi, Fondazione Cogeme, Vivigas, Fondazione Cariplo, gruppo Itas, Cattolica Assicurazioni. Ed alcuni in filigrana, magari nascosti nelle pubblicazioni come le “ Anime in posa” di Ivano Bianchini, frutto di una circostanziata ricerca condotta dall’autore in due distinti e storici archivi fotografici, ed i suoi editori ovvero il Comune di Rovato, la Biblioteca Comunale e Cogeme Spa. Tiziano Belotti ci tiene a dire la sua da Sindaco rieletto, ed orgogliosamente, della sua Rovato: “Questo progetto, che ha assunto la forma di pubblicazione, inizialmente era stato concepito come una mostra fotografica. Cosa ci ha fatto, in qualche modo, cambiare idea: il fatto che le mostre passano e il libri restano e sono in grado di superare la prova del tempo. Questa pubblicazione, frutto della passione, è una sintesi fotografica sull’arco temporale di 100 anni.” Un punto di vista territoriale ma che rispecchia a suo modo, indirettamente quel pensiero di Madre Terra dell’ “ognuno che si prende cura”. Di “cure”, in questa Microeditoria se ne incontrano parecchie, come quelle rivolte alla “nuova ecologia ecologica oltre il Covid-19 e il cambiamento climatico ad opera di Patty L’Abbate con prefazioni di Tommaso Luzzati e Catia Bastioli. L’attenzione allora la si volge alle risorse ambientali, ovvero al “capitale naturale” che determina sia la nostra economia che la qualità della nostra vita sociale. Servono dunque strumenti nuovi e adeguati per affrontare il Green New Deal, la transizione energetica, l’innovazione delle filiere produttive. Patty L’Abbate Senatrice della Repubblica, Economista ecologico intervistata da Emanuele Bompan, giornalista ambientale ce lo racconta chiaramente: “La premessa, quando si parla di ambiente, economia e società, è che tutti questi piani sono strettamente collegati tra loro. A questi piani non fa eccezione il legame anche con la pandemia globale che ci attanaglia in questo 2020. Il testo che presento a voi, in occasione della Microeditoria, vuole offre una introduzione ai metodi più avanzati di gestione delle risorse e di contabilità ambientale. Quasi un manuale che contiene gli strumenti per l’analisi del ciclo di vita dei prodotti, la transizione energetica, l’innovazione delle filiere produttive e il superamento della logica del PIL. Tutto questo ribadire come le risorse ambientali rappresentano il solo “capitale naturale” che abbiamo a disposizione e il suo utilizzo ne determina sia la nostra economia che la qualità della nostra vita sociale.”
Come ormai assodato, i temi ambientali stanno dirigendosi sempre di più verso una simbiosi con quelli sanitari e l’appuntamento delle 17.00 con Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas, patologo, immunologo, divulgatore scientifico e accademico ci ha guidato nel suo “fuoco interiore” alla ricerca delle connessioni tra vita, scienza, cura e prevenzione. “l’importanza dell’attività di ricerca è tradotta concretamente nella realizzazione dei vaccini, sono la nostra cintura di sicurezza” così Mantovani a Lisa Cesco, giornalista intervistatrice “i dati sembrano incoraggianti, a fronte di un annuncio precoce. Lo scenario comunque sembra volgere al positivo, una corsa a cui è importante arrivare bene e con massima attenzione, senza eccedere in frettolosità o superficialità nelle analisi. È molto importante in questo senso sapere che sono tanti i vaccini in corsa. Noi abbiamo bisogno di più vaccini. Dunque, diamo forza alla ricerca e alla scienza, ma soprattutto cerchiamo di imparare dagli errori commessi nei mesi scorsi. Serve una nuova alleanza fra Scienza e Politica all’insegna delle tre R: rispetto dei dati, rispetto delle competenze, responsabilità sociale”.
Le tappe di questa edizione hanno rappresentato punti di gioia e di dolore, hanno attraversato le storie di tutti attraverso le micro storie di ciascuno. Non si fa differenza tra i grandi e i piccoli della storia, l’importante è essere testimoni di quanto sia magnificamente misterioso essere accolti dalla nostra madre terra. E allora ci accorgeremmo di quanto siano importanti le storie di tutti, a maggior ragione quando capita che la storia collettiva abbia una coscienza della propria memoria, delle proprie origini e delle persone che hanno contribuito a rendere la terra un luogo ospitale. Tra queste, senza alcun timore “partisan”, spicca Aldo Moro, così bel narrato nel suo dramma da Michele Busi, amico della Microeditoria, e consigliere Regionale dalla parola mite ma sempre ferma. Pubblicato dalla GAM editrice, Il libro ripercorre i drammatici 55 giorni dal rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione della sua scorta – il 16 marzo 1978 – fino al tragico epilogo del ritrovamento del cadavere dello statista democristiano. Per la prima volta vengono raccolte in un volume le reazioni nella realtà bresciana, in modo particolare del variegato mondo cattolico. Emergono il dibattito sulla violenza politica e sulle sue origini prossime e remote, ma anche gli interrogativi sul “prigioniero Moro”, sul senso dello Stato e sulla difesa di una vita umana. Sono inervenuti l’autore e mons. Gabriele Filippini, responsabile diocesano per la cultura e Direttore del Museo diocesano.
La chiusura di questa edizione della Microeditoria, tocca a Toni Capuozzo, giornalista, scrittore, Vicedirettore del TG5 fino al 2013 e dal 2019 coordinatore editoriale del giornale online Notizie.it. Con il suo ultimo libro “Piccole patrie” e il recente “Lettere da un paese chiuso ha raccontato a Paola Zini e ai numerosissimi spettatori online come la “pandemia sia purtroppo diventata una vetrina politica, per virologi improvvisati da grande fratello e da bar, a fronte di un stravolgimento così insospettabile delle nostre vite. La visione stessa della morte ci ha colti di sorpresa, forse perché ci eravamo abituati ad una realtà innaturale in cui la famiglia, e le sedi dell’educazione traballano di continuo, senza disciplina o senso delle regole. Tutto è in effetti molto sfumato. L’emergenza ha messo a nudo, potremmo dire la bellezza della peggiore normalità: la salute, la cultura e altro ancora. In poche parole, questa emergenza ci costringe a pensare ai sogni.”