Un sabato “Sul Pianeta Terra” con la Rassegna della Microeditoria

Migliaia le visualizzazioni registrate per questa seconda giornata ricca di interviste, dibattiti, tra esordienti e autori affermati

 

“Non ci aspettavamo un riscontro così immediato e di impatto da parte del pubblico considerando la nuova formula online obbligata dal contesto pandemico” dice Daniela Mena, Direttrice del Festival

“Questa è l’ennesima dimostrazione di come la lettura, insieme al mondo del libro e dell’editoria rappresentino un punto di riferimento per molte persone e di come, anche nelle economie di scala, tutto questo non potrà che essere considerato come vero fattore si sviluppo per la nostra società”

Il sabato della Rassegna della Microeditoria è sempre un giorno importante e non fa eccezione quello della sua 18a edizione. Seguendo il filo conduttore che fa riferimento al tema Madre Terra: ognuno è ciò di cui si prende cura, uno degli appuntamenti tra i più attesi è senza dubbio quello della mattinata, dedicato all’assegnazione dei marchi del Premio Microeditoria di qualità. Sono intervenuti Paolo Festa, Presidente dell’Associazione L’Impronta, Fabio Bazzoli, Direttore del Sistema Bibliotecario Sud Ovest Bresciano e Michele Scalvenzi Segretario di Fondazione Cogeme Onlus. Esso è stato trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dedicato MicroeditoriaTV e ha visto, fra 100 libri in concorso spuntare Uovonero, la prolifica casa editrice cremonese, piuttosto che Ediciclo e altre realtà caratterizzate da meticolosa passione per la qualità dei saggi pubblicati e ricerca di autori competenti. La stessa suddivisione delle categorie (dai piccoli alla saggistica) non lascia spazio a dubbi circa l’ampiezza dei target raggiunti, così come il focus ormai consolidato sulle tematiche ambientale in carico a Fondazione Cogeme che ben si attaglia al concetto di “madre terra “ di questa edizione. Sulla scia si sono poi susseguiti incontri online tra cui, nel primo pomeriggio l’ appuntamento (orami tradizionale) del Forum dei Cittadini promosso in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo con sede a Milano: dedicato al tema “Imparare dalla natura per costruire un futuro sostenibile”. L’incontro ha registrato gli intervenuti di Gabriele Archetti, Presidente di Fondazione Cogeme Onlus in dialogo con il botanico e filosofo Antonio De Matola, il quale ha portato all’attenzione di tutti il ruolo determinate della biodiversità: “Un tempo i botanici erano fra i pochi a potersi sedere alla tavola del re.” – afferma De Matola, che prosegue – “A causa dei comportamenti umani, diseducati, qui e ora c’è a rischio la biodiversità dell’intero mondo, partendo proprio da quello vegetale. Le piante sono gli unici esseri superiori su questo pianeta, e non ne abbiamo altri. Da loro dipende tutto, anche l’uomo”. Un vero e proprio grido di allarme che in qualche modo, e in altri termini possiamo ritrovare nelle parole conclusive di Maurizio Molinari, Direttore dell’Ufficio a Milano del Parlamento Europeo: “I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia enorme per il mondo, non solo per l’Europa. Per superare queste sfide, le istituzioni europee hanno bisogno di una nuova strategia per la crescita che trasformi l’Unione in un’economia moderna ed efficiente. Il Green Deal europeo è la nostra tabella di marcia condivisa per affrontare le problematiche climatiche e le sfide ambientali per trasformarle in opportunità in tutti i settori politici, rendendo in questo modo la transizione equa e inclusiva per tutti”.

In questa cosmogonia ideale della terra e della sua cura, in un altro “salone” virtuale, si è svolto l’incontro con Edoardo Borgomeo, specialista del settore idrico, ricercatore ed esperto in politiche della gestione della risorsa acqua, che ha presentato il volume “Oro blu. Storia di acqua e cambiamento climatico” interagendo con Vanna Toninelli, responsabile comunicazione e relazioni esterne di Acque Bresciane. “Un libro che racconta il mondo dell’acqua e l’acqua nel mondo”- così Borgomeo della sua pubblicazione, durante l’intervista richiama, e continua “ e le storie di chi si impegna a difenderla e con essa i diritti umani. Uno sguardo realista che non demonizza lo sviluppo e l’impresa, ma vuole farci riflettere sulla responsabilità nella scelta di modelli sostenibili”

Di altro tono il passaggio di Marino Bartoletti, anzi, sarebbe meglio dire il ritorno alla Microeditoria di uno dei personaggi più significativi del giornalismo sportivo italiano oltre ad essere critico musicale e tra i più grandi esperti del “Festival di Sanremo”. In questa occasione Bartoletti ha presentato in anteprima nazionale il suo nuovo libro “La cena degli dei” intervistato da Nicoletta Del Vecchio di Radio Bruno e lo ha fatto ringraziando ancora una volta per l’ospitalità la Città di Chiari, l’Associazione culturale L’Impronta, chiaramente Daniela Mena, Direttore artistico Rassegna della Microeditoria: “La vetrina di oggi è diventata per me un’assoluta anteprima nazionale per poter presentare la mia ultima pubblicazione” – così Bartoletti, che ha proseguito – “Il mio romanzo riprende la voglia Enzo Ferrari che, stancato di stare sempre solo ha voglia di invitare a cena i grandi personaggi che ha conosciuto e di incontrare quelli che ha solo sfiorato. Ecco allora arrivare a questa “Cena degli dei” personaggi come Marco Pantani e Gaetano Scirea, Gino Bartali, Luciano Pavarotti, Gilles Villeneuve, Lucio Dalla, tra gli altri. La cena avrà indubbiamente successo e per l’occasione verranno raccontate solo cose vere, fatti storici accaduti realmente, con un pizzico della mia fantasia che fa da ambientazione a questi suggestivi incontri.”  E alla richiesta della sua presenza anche per il prossimo anno, egli risponde: “essere definito provinciale, io che vengo da Forlì, l’ho sempre ritenuto un complimento, anche solo per questo banale motivo non potrei mancare ad un vostro invito. Siete ciò che di meglio la Provincia rappresenta; incarnate la voglia, su tutti, di emergere”. Di emergente invece Nadia Busato ha poco, lei, “donna dal multiforme ingegno” così ben definita dall’intervistatore Paolo Festa durante il dialogo andato in onda dalle 18,  e con al centro il suo Padania Blues, concomitante ad un altro “blues” in diretta dalla sala Gialla di Massimo Tedeschi e del suo libro “il grande flagello: il Covid 19 a Bergamo e Brescia” discusso con Laura Castelletti, Vicesindaco del Comune di Brescia, Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Chiara Facchetti, Assessore alla Cultura del Comune di Chiari e coordinati dal giornalista Claudio Baroni. In un momento storico in cui due territori come quelli di Brescia e Bergamo sto stati messi a dura prova (e lo sono ancora) dall’emergenza sanitaria globale, la decisione di puntare su un’alleanza culturale è il vero segno della rinascita per queste due province. “Ci eravamo in qualche modo illusi di aver superato l’ondata pandemica del periodo primaverile, che io ho voluto raccontare nella mia pubblicazione partendo dai territori di Brescia e Bergamo provando a tracciare un via si speranza e rinascita per queste due provincie. Oggi invece ci troviamo nel pieno della seconda ondata e nonostante questo abbiamo l’obbligo di guardare avanti e riflettere sul nostro futuro per far si che possa essere migliore”

 

Così l’autore,  esprimendo un concetto ormai radicato nelle coscienze che la stessa Nadia Ghisalberti, Assessore bergamasca rimarca con queste parole: “La differenza che sto notando in questo secondo periodo di emergenza, rispetto al primo, è il forte impatto sociale che sta emergendo con ancora più grande dirompenza e forza. Un aspetto sul quale riflettere e ragionare, soprattutto se pensiamo a come la città di Bergamo ha reagito con grande generosità e voglia di supportarsi. In questo momento invece, oltre alla solidarietà, mi sembra che stia emergendo maggiormente una sorta di contrasto sociale“. Da Brescia, tramite il Vice Sindaco Laura Castelletti giungono invece altri spunti di riflessione:  “Io, oltre al sentimento ribadito da Nadia per la sua Bergamo e che condivido per la nostra Brescia, vorrei mettere in evidenza anche un altro aspetto. C’è un forte difficoltà da parte delle persone ad orientarsi in questo contesto di pandemia. Penso sia causa di questo anche ciò che emerge da alcuni medici di rilievo e che in modo assoluto esprimono e riportano realtà contrastanti“.

Ma il sabato della Microeditoria porta con sé mille sorprese e tra di esse molte sono state dedicate ai bambini e bambine che hanno potuto godere della lettura di “Tina la stellina” oppure ancora viaggiare sulle “Nuvole di Bubù”, tutto in diretta come le emozioni che solo la Microeditoria sa dare.

Appuntamento a Domenica 15 novembre, tra i disegni della Mostra “Terra!” curata da Fondazione Pinac e le “Lettere da un paese chiuso” di Toni Capuozzo.