I tamponi rapidi a breve nelle farmacie bresciane

Dopo alcune settimane di incertezza, la Regione ha dettato le modalità per lo svolgimento del tampone rapido in farmacia. Anche nel Bresciano Federfarma si è così attivata per consentire alle farmacie che lo vorranno di effettuare il test in maniera sicura e uniforme.

Anzitutto va chiarito che si tratta di una prestazione extra Sistema sanitario regionale (quindi a pagamento), rimessa alla libera scelta del titolare della farmacia, che può̀ eseguire il tampone antigenico rapido su richiesta dei cittadini all’interno o all’esterno della farmacia (a esempio nel dispensario, sotto un gazebo o in un container appositamente predisposti oppure, in collaborazione con il Comune, in una sede pubblica concessa dall’ente), garantendo percorsi separati e spazi per l’attesa.

Il farmacista dovrà osservare tutte le disposizioni di sicurezza degli operatori, le norme igienico-sanitarie e di sanificazione continua degli ambienti. Il tampone potrà essere praticato direttamente dal farmacista (o da altro operatore sanitario formato), che è tenuto a segnalare ad Ats l’effettuazione del tampone e a occuparsi dei provvedimenti seguenti di isolamento e quarantena, oltre a informare il cittadino sui comportamenti da tenere. Se il test darà esito positivo è obbligatorio offrire contestualmente l’esecuzione di test molecolare di conferma senza costi aggiuntivi per l’utente. La prenotazione dell’esame successivo sarà effettuata dal farmacista: Federfarma Brescia sta definendo una collaborazione con Synlab. Gli esisti di tutti i tamponi eseguiti saranno inviati alla Regione tramite un’applicazione, per la completa tracciatura.

Federfarma Brescia ha stretto un accordo con Cef per proporre un prezzo convenzionato del tampone, che si aggirerà tra i 22 e i 25 euro (come già avviene in regione Lazio). “Le farmacie sono state scelte per la loro capillarità̀ e presenza sul territorio – spiega la presidente di Federfama Brescia Clara Mottinelli -: siamo delle risorse aggiuntive al sistema, vista la necessità di ampliare il più̀ possibile la rete di offerta dei test diagnostici”.

Al momento non è possibile stabilire dei tempi certi per la partenza effettiva del servizio nelle farmacie, dipenderà dall’Ats e da quanto impiegherà per completare l’iter. Ragionevolmente non si partirà prima di fine anno.