A Brescia fino al 18 febbraio la mostra del Meeting di Rimini su Giobbe

Riaprono, anche se a fatica, i musei e le gallerie d’arte, non ancora le sale da concerto, e anche per gli eventi culturali locali cominciano a riaprirsi gli spazi, naturalmente nel rispetto delle norme anti-Covid. È quanto accade a Brescia, dove viene proposta la mostra “C’è qualcuno che ascolta il mio grido? Giobbe e l’enigma della sofferenza”, A cura di Ignacio Carbajosa e Guadalupe Arbona.

Da lunedΓ¬ 8 a giovedΓ¬ 18 febbraio 2021, Sala Piamarta, via S. Faustino 70 – Brescia, a cura della Confraternita dei Ss. Faustino e Giovita.

La mostra rimane aperta con ingresso gratuito da lunedì a venerdì ore 15.00-18.00, lunedì 15 febbraio ore 9.00-18.00 e sarà visitabile nel rispetto delle misure di distanziamento e prevenzione della diffusione del contagio Per eventuali richieste di visite fuori orario per piccoli gruppi contattare parrocchia1@sanfaustinobrescia.org.

L’inaugurazione si Γ¨ tenuta lo scorso 6 febbraio online sulla pagina Facebook e il canale Youtube della Confraternita dei Ss. Faustino e Giovita, con la partecipazione del parroco di San Giovanni Evangelista don Maurizio Funazzi e della dottoressa Cristina Agostini

Ma perchΓ© proprio Giobbe? Il problema del male e della sofferenza innocente ha sempre interrogato l’essere umano. Negli ultimi tre secoli, invece, questo problema Γ¨ diventato domanda sulla bontΓ  e l’esistenza stessa di Dio. Come mai un Dio buono puΓ² permettere questo? Dal terremoto di Lisbona nel 1755, ai piΓΉ recenti attentati terroristici, senza dimenticare i campi di concentramento del secolo XX, i grandi incidenti aerei, i disastri naturali o la sofferenza dei bambini nelle guerre.

Il libro biblico di Giobbe ripropone il problema della sofferenza in un modo molto efficace e attuale, come si vede dal fatto che Γ¨ una delle opere piΓΉ riprese dalla letteratura contemporanea. La mostra ripropone il grido di Giobbe in dialogo col grido dei nostri coetanei fino ad arrivare a quel litigio che l’uomo di Us (e l’uomo moderno) presenta a Dio.

La risposta divina non Γ¨ stata una spiegazione, ma una presenza buona. Β«AdessoΒ», spiegano i curatori, Β«Giobbe ha un Tu a cui rivolgere le sue domande sul dolore. Con GesΓΉ, volto concreto della misericordia del Padre, Γ¨ entrata nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze nell’orizzonte delle sofferenze assunte dal Figlio di Dio. Al di fuori di questa storia particolare, la ragione dell’uomo, davanti all’enigma del dolore, Γ¨ abbandonata a una solitudine spaventosaΒ».

La mostra β€œC’è qualcuno che ascolta il mio grido? Giobbe e l’enigma della sofferenza” Γ¨ stata realizzata in occasione della manifestazione β€œMeeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2018.