Terminati i nuovi lavori di ricerca per “Human Technopole”
Migliorare la qualità della vita: è questa la missione di Human Technopole, che promuoverà la medicina personalizzata per contrastare il cancro e le malattie neurodegenerative, utilizzando tecnologie e metodologie innovative. Per il raggiungimento di tali obiettivi, la Fondazione si è dotata di diversi centri di ricerca e, in particolare, presso l’area MIND di Milano, Milano Innovation District, sono stati realizzati tre “INCUBATOR LABS”, strutture temporanee posizionate nell’area ovest della piazza dell’Albero della Vita, a nord di Palazzo Italia.
Per la costruzione di questi laboratori, Arexpo Spa, la società proprietaria del sito che ha ospitato Expo Milano 2015 e che ha come obiettivo quello di trasformare l’area in un distretto dell’innovazione di livello internazionale, ha indetto un bando di gara avente per oggetto la realizzazione di tali strutture prefabbricate.
Una gara di appalto alla quale Wood Beton Spa, in qualità di capogruppo, ha partecipato in ATI con due aziende impiantistiche, la Gianni Benvenuto Spa e la Enrico Colombo Spa: insieme è stata esaminata la richiesta a base di gara ed è stata sviluppata la specifica proposta costruttiva.
“Analizzata la soluzione prospettata nei documenti di gara e valutati gli obiettivi della Committenza, abbiamo elaborato una proposta ad hoc che è risultata essere quella vincente: la costruzione di elementi tridimensionali, completi di struttura, impianti e finiture, realizzati in collaborazione con Camuna Prefabbricati Srl, attraverso l’impiego di un sistema costruttivo off-site, innovativo ed industrializzato” – ha spiegato Giovanni Spatti, AD di Wood Beton Spa e Camuna Prefabbricati Srl.
“Vista la complessità della parte impiantistica, dettata dalla specifica destinazione d’uso dei fabbricati, sono stati progettati impalcati “trasparenti agli impianti”, ponendo particolare attenzione al pre assemblaggio in stabilimento dei solai che comprendono struttura, impianti e parte delle finiture. In corrispondenza dei corridoi centrali, sono stati predisposti elementi a cassone realizzati con reticolari in legno e acciaio: questa soluzione ha permesso di creare lo spazio necessario per la posa delle dorsali impiantistiche, mentre le travi reticolari hanno consentito di ottenere quello per gli attraversamenti impiantistici diretti verso i locali/laboratori. Sulla struttura portante di acciaio dei moduli di solaio e copertura è poi stata posizionata una soletta prefabbricata in Xlam. Infine, anche per gli elementi di facciata, è stato fatto ricorso alla prefabbricazione, realizzando in stabilimento i moduli verticali di legno, larghi circa 3 metri”.
Dunque: industrializzazione edilizia, tecnologie costruttive innovative e sostenibilità sono al centro del progetto. “Noi progettiamo sistemi costruttivi a secco e completamente smontabili, caratteristica molto importante se pensiamo al recupero degli edifici. Questa è la chiave della vera sostenibilità ambientale perché possiamo riutilizzare la struttura a fine vita in un altro ambito e in un altro contesto.
Sottolineo inoltre il fatto che, fare sostenibilità, significa anche saper impiegare correttamente i diversi materiali da costruzione: è errato, infatti, affermare che la soluzione costruttiva ottimale, in edilizia, sia la struttura realizzata completamente in legno, o soltanto in calcestruzzo o, ancora, in acciaio. La scelta più corretta è quella dell’ibridazione, ovvero quella di saper utilizzare il “materiale giusto al posto giusto”, poiché ogni materiale presenta specifiche peculiarità che vanno potenziate all’interno della costruzione. In questo specifico caso, ci siamo avvalsi del calcestruzzo per le fondazioni e il solaio, mentre per la struttura portante in elevazione abbiamo utilizzato pilastri e travi di acciaio. Il legno, infine, lo abbiamo impiegato per la realizzazione, sempre in stabilimento, delle pareti” – ha raccontato Spatti.
Il progetto è stato realizzato in BIM, una metodologia digitale utile alla costruzione degli immobili, nonché alla loro gestione, in grado di ottimizzare le operazioni di manutenzione, garantendo una riduzione dei tempi e un maggiore controllo dell’opera stessa. La progettazione in BIM è stata affidata alla società di architettura DVision Architecture Srl, che in questi anni ha fatto dell’innovazione digitale la propria mission “Modularità, digitalizzazione, produzione industrializzata trovano ampio spazio in questo progetto che ci ha proposto Giovanni Spatti – ha commentato Armando Casella, AU di DVision Architecture – L’uso di strumenti digitali ci ha consentito di gestire un’enorme quantità di dati, definendo non solo il modo di realizzazione dell’edificio, ma anche la metodologia di smontaggio e del riutilizzo delle sue componenti. Attraverso il modello digitale sono state estratte e coordinate anche le informazioni necessarie per la produzione e l’assemblaggio degli elementi prefabbricati: in questo modo, in cantiere, sono state facilitate le operazioni di montaggio, contribuendo al tempo stesso al controllo dei tempi e dei costi preventivati.
Un intervento per il quale la fase progettuale e l’impiego di tecnologie costruttive innovative si sono rivelate essere fondamentali: “Abbiamo proposto un’alternativa progettuale che ci ha premiato. Alle varie ottimizzazioni apportate, si aggiungono tutti i vantaggi comunemente legati all’industrializzazione del processo edilizio e alla prefabbricazione in generale, come la notevole diminuzione dei tempi di realizzazione dell’opera e del personale in sito, poiché molte risorse sono spostate a monte, alle fasi di progettazione e di produzione, riducendo la durata dei lavori in cantiere e contribuendo a garantire una maggiore sicurezza per gli operatori. Un progetto, quindi, socialmente sostenibile: perché la sicurezza non è solo stata fatta “sulla carta” ma è stata resa concreta da metodologie esecutive chiare e definite a priori” – ha puntualizzato l’ing. Spatti.
Il progetto di Arexpo è un vero e proprio esempio di edilizia industrializzata tailor made: un sistema costruttivo integrato e dedicato esclusivamente alla realizzazione di questa tipologia di edifici, interamente smontabili e riutilizzabili, a dimostrazione dell’ottima capacità ingegneristica e della flessibilità di Wood Beton e Camuna Prefabbricati nel proporre sempre soluzioni innovative, uniche nel proprio genere e realizzabili attraverso l’edilizia off-site. Soluzioni sostenibili sotto ogni punto di vista: ambientale, sociale ed economico.
Questa è la vera espressione dell’edilizia del futuro.