Gas serra: l’Ispra scagiona stalle e allevamenti
La riduzione del 9.8% di gas serra a livello nazionale durante l’anno di chiusura della pandemia, evidenzia chiaramente come stalle e allevamenti non siano i veri responsabili dell’inquinamento del nostro pianeta. Il dato ISPRA – racconta Coldiretti Brescia – viene rilevato da un confronto tra il 2019 e il 2020 periodo in cui le attività industriali e il traffico sono stati bloccati dalle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria da Covid, mentre gli allevamenti italiani hanno continuato a lavorare regolarmente a pieno regime.
Coldiretti Brescia sottolinea che i dati ISPRA sull’andamento dell’inquinamento nell’anno del Covid, confermano la causa principale nell’attività di industrie e trasporti. Le stalle al contrario sono alla base della nuova economia green con la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni in modo naturale e garantire all’Italia la leadership europea nel biologico e la produzione di energie rinnovabili come il biogas. La carne e il latte italiani nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, con forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica.
In provincia di Brescia infatti gli impianti di biogas sono 86 in attività e ben 42 in fase di costruzione. La Lombardia, con 451 impianti operativi copre il 30% della produzione di energia totale italiana da biogas, mentre Brescia produce il 20 % della produzione Lombarda. L’impegno dell’agricoltura a diventare sempre più green non è dimostrato solo dai primati produttivi sul fronte della qualità, delle coltivazioni biologiche e della valorizzazione del km zero, ma anche dal fatto che l’Italia è il quarto produttore mondiale di biogas con oltre duemila impianti di cui ben il 77% con residui di origine agricola, per un totale di oltre 1.440MW elettrici installati. Solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia – spiega Coldiretti Brescia – arrivano dall’agricoltura sulla base dei dati ISPRA dai quali si evidenzia che industria con il 44,7% e i trasporti con il 24,5% sono di gran lunga i maggiori responsabili