Il Manzo all’olio…di qua e di là dell’Oglio!
Si rinnova, dal 7 aprile al 7 maggio, l’impegno dei quattro ristoranti di Rovato – Trattoria del Gallo, Pier Trattoria, Osteria Quattro Rose e La Loggia – a celebrare, come di consuetudine, la versione primaverile del “Mese del Manzo all’olio”. L’evento vede protagonista la succulenta pietanza che ha contribuito a rendere ulteriormente celebre la già famosa cittadina franciacortina. E dal momento che anche quest’anno, purtroppo, la situazione emergenziale non permetterà di festeggiare nella maniera tradizionale la ricorrenza, sarà necessario affidarsi nuovamente a strumenti alternativi, come l’ormai collaudato servizio a domicilio, per consentire l’assaggio del nobile piatto ai suoi tanti estimatori portandolo direttamente sulle tavole di casa. Nel prezzo di 25 euro, stabilito dai ristoratori, il manzo all’olio è accompagnato da un antipasto (o un primo) e dal dolce. La consegna a domicilio è garantita nelle intere province di Brescia e di Bergamo. Con il duplice intento, di diffondere il più possibile la conoscenza del piatto De.Co. rovatese e di chiamare i due capoluoghi, freschi di nomina a “Capitale italiana della cultura per l’anno 2023”, a far da portavoce verso l’intera nazione nella divulgazione della tradizione plurisecolare del paese franciacortino che rappresenta un pezzo importante della sua identità culinaria. Cultura e gastronomia, sono gli elementi che caratterizzano la locandina dell’evento realizzata dal pittore rovatese Giampaolo Belotti e concessa a titolo gratuito. Le prenotazioni vanno effettuate telefonando direttamente ai ristoranti.
Trattoria del Gallo: 3486975719; Pier Trattoria: 3294036684; Osteria Quattro Rose: 3478060219; La Loggia: 3355962554.
Le origini:
Le origini del piatto affondano nella storia bresciana. La prima ricetta del manzo all’olio si fa risalire infatti alla seconda metà del XVI secolo, come si legge nella raccolta della nobildonna Veronica Porcellaga (1554-1593) che, forse per prima, lo cucinò ai suoi commensali. La nascita di questo piatto è legata allo storico mercato del bestiame rovatese, da dove si ricava il prelibato ‘cappello del prete’ e al fatto che all’epoca della Repubblica di San Marco, Rovato si trovava sull’asse di scambio Venezia-Milano e proprio su questa direttrice i mercanti portavano anche merci ‘marine’ come le acciughe, che rappresentano insieme all’olio di qualità, il terzo ingrediente base.