Dal 26 aprile riaprono le attività agrituristiche e ripartono a regime spacci aziendali e vendita diretta

La zona gialla rappresenta la riapertura di numerose attività agrituristiche bresciane e un segnale di ripartenza per le tutte quelle realtà agricole che offrono servizi al cittadino. L’esclusione della limitazione degli spostamenti trai comuni – precisa Coldiretti Brescia –  permetterà infatti l’aumento di affluenza di clienti in tutte quelle attività che fanno vendita diretta in azienda, come ad esempio i garden o le cantine.

La novità resta la possibile apertura degli oltre 350 agriturismi bresciani, di cui il 70% con servizio di ristorazione: “la zona gialla – precisa Tiziana Porteri presidente di Terranostra Brescia e operatrice agrituristica a Bedizzole  – consentirà finalmente di ritornare ad assaporare il gusto della cucina contadina  in ambienti spaziosi e sicuri dove il distanziamento è garantito e si misura in ettari. La ripartenza del 26 aprile permetterà agli imprenditori agrituristici di recuperare parte del fatturato perduto nei mesi scorsi e darà il via alla riprogrammazione della stagione estiva.

Dalla Vallecamonica, Luca Masneri dell’agriturismo “Le case di Farnera”  di Edolo è soddisfatto:  “è un primo passo significativo verso la normalità. Siamo felici di poter vivere la riapertura delle nostre attività agrituristiche anche se l’esercizio esclusivo all’aperto esterno rappresenta un limite. Auspichiamo che si possa tornare presto alla normalità attraverso la responsabilità collettiva dei cittadini e l’avanzamento della campagna di vaccinazioni fatte sul territorio. Abbiamo voglia di accogliere i turisti  per valorizzare i nostri territori,  le eccellenze enogastronomiche e le bellezze culturali tipiche del territorio montano.

Decisione diversa di  Roberta Agosti titolare dell’agriturismo “Il Colmetto” a  Rodengo Saiano: “abbiamo definito di non riaprire perché,  le diposizioni attuali che impongono l’attività di ristorazione solo all’aperto, non creano le condizioni necessarie per garantire un servizio adeguato; ci auguriamo che da giugno, con l’arrivo dell’estate, tutto torni alla normalità”.

Gli agriturismi – ricorda Coldiretti Brescia – sono spesso situati in in strutture familiari con un numero contenuto di posti tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio. E proprio in questa direzione arriva la testimonianza di Marcella, giovane imprenditrice agricola titolare dell’agriturismo “Le Campagnole” a Milzano: siamo felicissimi di poter ricominciare, è stato un inverno lunghissimo dove ci siamo reinventati con le consegne dei pasti a domicilio, ma non è la stessa cosa. Tornare ad accogliere i clienti e fornire il servizio in loco è importante anche per garantire un lavoro ai dipendenti che ci aiutano nella parte della ristorazione. E’ ancora una fase transitoria, dipendiamo dalle condizioni climatiche ma abbiamo la fortuna di avere tantissimo spazio all’aperto e questo è un grande vantaggio per noi”.