Il Museo Diocesano accoglie il Progetto Penisola: l’educazione alla teatralità in una scuola che si prende cura delle relazioni
Dopo la firma dell’intesa condivisa con l’Istituto Cesare Arici lo scorso autunno, in un accordo partecipato dalla Presidente Nicoletta Bontempi e il Direttore Mons. Gabriele Filippini per Fondazione Museo Diocesano di Brescia e, per l’Istituto Cesare Arici, dal Presidente della Fondazione Alma Tovini Domus don Raffaele Maiolini e la Preside Paola Amarelli, il Museo Diocesano di Brescia prosegue la propria attività di dialogo con le istituzioni dedite all’educazione dei più giovani e di valorizzazione del territorio, accogliendo nel Salone del Refettorio, da giovedì 3 a sabato 5 giugno, il Progetto Penisola, nato dalla collaborazione tra l’Istituto stesso e la Società Cooperativa Sociale Onlus Teatro Telaio, con la possibilità di fare esperienza delle installazioni costruite nei laboratori avviati nelle scorse settimane con tutte le classi della Primaria dell’Arici. Il progetto sarà prioritariamente indirizzato, su prenotazione, agli alunni dell’Istituto ed ai loro famigliari; nel pomeriggio di venerdì 4 una particolare accoglienza sarà dedicata a preadolescenti e giovani con disturbi autistici; sabato 5 sarà possibile la visita anche alla cittadinanza esterna, sempre previa iscrizione in segreteria dell’Istituto Arici.
Il Progetto Penisola nasce “a distanza” a giugno 2020, coinvolgendo alcuni bambini della Primaria Arici e le loro famiglie in una serie di appuntamenti on line condotti da Angelo Facchetti e Francesca Franzè del Teatro Telaio che hanno sperimentato nuovi modi di lavorare sui cinque sensi attraverso un mezzo di comunicazione che sembra “accettare” solo quelli della vista e dell’udito. Il laboratorio è proseguito poi a settembre in presenza e in orario extrascolastico con un gruppo di bambini che sono poi divenuti co – conduttori con il Teatro Telaio di una serie di laboratori in orario scolastico. Durante tutte le tappe, l’obiettivo è stato quello di permettere ai bambini di sviluppare in maniera libera ma guidata, le proprie capacità di affrontare, fruire e comunicare un linguaggio di tipo simbolico ed evocativo.
“La scelta di ospitare il Progetto Penisola – sottolinea Mons. Gabriele Filippini, Direttore Museo Diocesano di Brescia – rientra nella volontà di apertura del Museo Diocesano al territorio, in particolar modo nei confronti del mondo della formazione. Una formazione che, con l’educazione alla teatralità, contribuisce al benessere psico-fisico e sociale della persona fin dalla più tenera età, aiutando ciascun bambino a realizzarsi come individuo e come soggetto sociale, esprimendo la propria specificità e diversità, accettandole”.
“Il titolo stesso, ‘Penisola’, dà il senso dell’evoluzione del progetto dalla sua intuizione originale –fa eco la Preside dell’Istituto Arici, dott.ssa Paola Amarelli- : se si vogliono accompagnare gli alunni a prendere il mare aperto dell’apprendimento e delle competenze di vita, li si deve aiutare a sporgersi da un tratto di terra che si spinge nel mare, pur rimanendo ancorato saldamente alla terraferma. Un simbolo, la metafora del senso dell’insegnamento, tanto più significativo quando i bambini affidati alla scuola acquisiscono competenze personali che li rendono capaci e consapevoli della propria crescita”.
Il percorso si fonda chiaramente su una visione del bambino come centro di relazioni, in un’ottica fortemente inclusiva, relazioni che, negli ultimi mesi, sono state messe fortemente alla prova. Per questo si è voluto riservare uno dei pomeriggi, venerdì 4, anche ad un gruppo di ragazzi afferenti alla struttura IN&AUT – Officina Autismo di Collebeato, (una struttura aperta a pre-adolescenti, adolescenti e giovani con disturbo dello spettro autistico).
Queste collaborazioni permettono al Museo di confermare la linea già promossa negli ultimi mesi di collegamento a reti virtuose, di grande supporto per affrontare insieme alle famiglie questo momento difficile per l’intera società, individuando nel linguaggio teatrale uno strumento privilegiato di intervento pedagogico e formativo.
“L’installazione presentata – conclude il Prof. Alberto Cividati, Direzione Artistica del Museo Diocesano di Brescia – è il punto di incontro tra Museo e Arici. Il museo deve essere uno spazio vissuto da bambini e giovani, un luogo diverso per fare scuola, e questo modo coinvolge molti linguaggi: arte, musica, teatro”.