Prezzi, Coldiretti Brescia: stop speculazioni sui suini
E’ inaccettabile la speculazione in atto sui prezzi dei suini riconosciuti agli allevatori bresciani e italiani, provocata dallo stallo in cui si trova la Commissione Unica Nazionale per il boicottaggio dei rappresentanti dell’industria. È quanto afferma Coldiretti Brescia commentando positivamente la richiesta di Fabio Rolfi e Alessio Mammi, assessori regionali all’Agricoltura di Lombardia ed Emilia-Romagna, al ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli per la convocazione urgente del tavolo suinicolo nazionale.
La CUN dei suini da macello – spiega Coldiretti Brescia – è l’unico strumento nazionale che ha il compito di formulare i prezzi di mercato con cadenza settimanale ed è costituita da rappresentanti degli allevatori, degli industriali, del ministero delle Politiche Agricole e della Borsa Merci Telematica Italiana. Nelle ultime settimane, dopo le dimissioni di tutti i commissari di nomina industriale non ancora sostituiti, il prezzo fissato dai garanti degli allevatori e del ministero non viene riconosciuto dai macelli che stanno unilateralmente tagliando i prezzi di ritiro dei suini dagli allevamenti nazionali, con valori che non coprono nemmeno i costi di produzione.
Non rispettare i prezzi della CUN – spiega Coldiretti Brescia – significa mettere a rischio l’intera filiera e le grandi produzioni di qualità come il Prosciutto di Parma e quello di San Daniele, insieme a tutte le altre eccellenze della salumeria made in Italy. In questo contesto Brescia è la prima provincia in Italia per suini allevati (1.300.00 all’anno), in oltre 400 imprese agricole. E annualmente il valore della produzione ammonta a 220 milioni di euro (17% del PIL dell’agricoltura bresciana).
“Le speculazioni in atto – commenta Massimo Albano, Direttore Coldiretti Brescia – minacciano il nostro sistema allevatoriale, in prima linea per garantire cibi sani e sicuri nel segno della trasparenza, della tracciabilità e della sostenibilità, con il rischio evidente di un aumento delle importazioni dall’estero di carni suine che non danno le stesse garanzie di quelle nate dalle nostre stalle”.
L’iniziativa degli assessori Rolfi e Mammi – precisa Coldiretti Brescia – segue quella del presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini che, a fronte di questa situazione, ha fin da subito chiesto al ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e a quello dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti la convocazione del tavolo di filiera per rilanciare il settore e tutelare il reddito dei produttori, mettendo al contempo fine a tali comportamenti scorretti che danneggiano l’intera economia del Paese.