Il presidente Massetti: «Il pass non servirà da estetisti e parrucchieri»
Dal 6 agosto, in base al Decreto Legge 175 del 23 luglio che proroga fino al 31 dicembre 2021 lo stato d’emergenza, è possibile accedere ad alcune attività solo se si è in possesso di un “green pass” che attesta l’effettuazione di almeno la prima dose di vaccino o la guarigione dall’infezione (validità sei mesi) o l’effettuazione di un tampone negativo (validità 48 ore). Confartigianato Imprese Brescia ricorda che tale misura, non riguarda parrucchieri ed estetisti, mentre sono soggetti a tale previsione i centri benessere. «Gli acconciatori non sono coinvolti dal provvedimento. Per quanto riguarda i centri estetici, considerata la sovrapponibilità di alcune attività che possono essere svolte sia nei centri estetici che nei centri benessere, si ritiene che l’unico elemento di certezza da utilizzare in caso di controlli da parte della pubblica autorità sia il codice attività» ricorda il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Pertanto, risultano esclusi dall’obbligo di verifica del green pass i Codici Attività 96.02.02 (centri estetici), mentre sono soggetti all’obbligo di verifica dello stesso green pass tutti i centri benessere (Codice Attività 96.04.10), indipendentemente dai trattamenti erogati (quindi anche in caso di svolgimento di un trattamento estetico, qualora vi fosse una cabina di estetica all’interno). Per alleggerire le operazioni di verifica a carico delle imprese, Confartigianato ha veicolato alle Commissioni Affari sociali e Attività produttive della Camera un emendamento volto a chiarire che le imprese non sono responsabili della verifica dell’identità delle persone che accedono alle attività e ai servizi per cui è obbligatorio esibire il green pass, in quanto tale verifica spetta esclusivamente alla pubblica autorità.
«Le nostre imprese – sottolinea ancora il presidente Massetti – continueranno ad applicare con grande senso di responsabilità i rigorosi protocolli igienico-sanitari adottati fin dall’inizio della pandemia, rispondendo con diligenza e rigore alle indicazioni del Governo per evitare la diffusione del virus ed organizzando le attività su appuntamento in modo da non generare assembramenti. Non è un caso quindi che non vi siano state in questi mesi evidenze di contagi all’interno dei saloni e dei centri estetici, ove è stata sempre garantita la massima sicurezza per operatori e clienti».