Ance Brescia: “Basta alle modifiche al Superbonus”
L’associazione dei costruttori edili di Brescia denuncia l’ennesima modifica alla normativa dei bonus fiscali, contenuta nella bozza di Decreto sostegni-ter, che sopprime le ulteriori cessioni dei crediti. “Non è la prima variazione in corso al funzionamento dei bonus edilizi. Ogni mese ci troviamo a far fronte a qualche nuova norma che genera confusione e rischia di fermare i cantieri. Non è questo il sistema per frenare abusi e irregolarità” contesta il Presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi. La bozza del decreto riporta che il credito d’imposta potrà essere ceduto una sola volta, individuando un transitorio per i crediti già oggetto di cessione fino al 7 febbraio 2022, che potranno procedere con una sola ulteriore cessione, pena la nullità del contratto. La norma definita dal Governo è un tentativo in corsa di contrasto ai crediti fittizi che sono stati prodotti. “Ma non è così che si fermano le frodi.” ammonisce il leader dei costruttori bresciani per poi continuare “È giusto e condivisibile l’obiettivo di contrastarle, ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette alle prese con gli interventi di riqualificazione energetica e sismica, in linea con gli impegni assunti di riduzione dei consumi e di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, i quali ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato. E ricordiamo, inoltre, che nella crisi dell’aumento dei prezzi dell’energia, intervenire per efficientare gli edifici costituisce anche minor necessità di approvvigionarsi a livello internazionale, incidendo di meno sui costi.” Tale ennesima modifica alle misure in corso, come segnala Ance Brescia, rischia di bloccare le imprese, di penalizzare le famiglie più bisognose e di mettere in difficoltà le Aler e gli altri Enti che si occupano di edilizia residenziale sociale, che solo in questi ultimi mesi sono riusciti ad avviare i primi interventi. Inoltre, la formulazione lascia spazio a dubbi e incertezze, ad esempio nel caso dello sconto in fattura, per il quale la cessione alle banche, in tal caso, dovrebbe essere comunque ammessa. “In questo modo si penalizzano le imprese che operano nella legalità che, oltre a dovere nel quotidiano sostenere l’assenza di forniture e l’aumento senza precedenti del costo dei materiali, devono conformarsi mensilmente a nuove norme. Una mossa che colpisce le piccole e medie imprese a favore dei grandi player, i quali comunque si avvalgono dei piccoli per portare avanti le lavorazioni. Abbiamo chiesto da tempo regole chiare per evitare la speculazione come l’introduzione nei prezzari regionali delle voci aggiornate relative ai bonus e un sistema di qualificazione delle imprese, visto il recente proliferare di operatori improvvisati. Ma finora, al di là di qualche buon proposito non si è fatto nulla.” conclude Deldossi.