Torna a crescere l’occupazione tra le imprese artigiane

Lo evidenzia l’indagine dell’Osservatorio CNA: +1,9% in ambito nazionale rispetto al 2020; +1% tra le aziende associate bresciane; +0.5% in Lombardia nel triennio 2019-2021. Ma, evidenzia la presidente Rigotti, le incognite energia, materie prime, carenza del personale, potrebbero incidere anche sul fronte occupazionale.

 

Tra artigiani e piccole imprese nel 2021 torna a crescere l’occupazione. A trainare la crescita record dell’Italia nel 2021 sono state le imprese artigiane, micro e piccole. La differenza con i Paesi “pari taglia” la fanno proprio i “piccoli”: la loro duttilità permette al sistema produttivo di adeguarsi con più rapidità alle nuove esigenze. Una eccellenza messa in risalto da diversi indicatori. Come l’andamento dell’occupazione, che l’anno scorso tra le imprese artigiane, micro e piccole è cresciuta dell’1,9% rispetto al 2020, autentico annus horribilis dell’economia e, purtroppo, non solo dell’economia. A rilevarlo l’Osservatorio lavoro CNA, curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza a cadenza mensile le tendenze dell’occupazione nelle piccole imprese fin dal 2014, all’inizio della stagione di riforme che ha profondamente modificato il mercato del lavoro nazionale.

Scendendo nei dettagli, l’Osservatorio CNA registra che l’incremento nell’occupazione tra i “piccoli”, pari appunto all’1,9 per cento, è frutto di un aumento significativo del turn over tra vecchie e nuove posizioni lavorative. Le imprese hanno ampliato gli organici per poter fronteggiare l’aumento degli ordini e, di conseguenza, il tasso di assunzione è salito al 2,7 per cento, contro il 2,1 del 2020 e il 2,6 del 2019, ultimo anno pre Covid. Di converso ha ripreso a crescere anche il tasso di cessazione dei rapporti di lavoro, passato dal 2,2 per cento al 2,6 per cento, allo stesso livello del 2019. Un dato che dimostra lo sblocco del mercato del lavoro e la riattivazione del normale avvicendamento dei contratti, oltre che un ricorso più contenuto agli ammortizzatori sociali.

Focus Lombardia e Brescia. In termini occupazionali, la Lombardia passa da 3.749.030 occupati di fine 2019 a 3.746.760 occupati a fine 2021, con un decremento dello 0,1%. Il trend degli occupati nel periodo 2019-2021 è invece pari al +0,5%. A Brescia (dati elaborati dagli uffici CNA Brescia, che conta circa 4mila imprese associate), rileviamo una costanza nel confronto tra il 2020 e il 2021 per le nuove assunzioni; diminuiscono invece le proroghe (-2%), si incrementano del 20% le trasformazioni dei rapporti di lavoro, mentre le cessazioni crescono del 36%.

“I risultati, nel loro complesso, dimostrano che nel 2021 il sistema produttivo dei “piccoli” è riuscito a intercettare la ripresa economica – commenta la Presidente di CNA Brescia, Eleonora Rigotti -, evidenziando una resilienza che lo connota di fronte alle svariate crisi economiche succedutesi nell’ultimo quindicennio. Questa capacità e tenacia delle nostre imprese si deve tuttavia misurare nel 2022 con ostacoli che non erano prevedibili fino a pochi mesi fa, ovvero l’impennata dei costi energetici, l’incremento dei prezzi delle materie prime, la carenza di personale specializzato. Problemi che le piccole e medie imprese artigiane non possono affrontare da sole, e che potranno avere effetti che ricadono naturalmente anche sul versante dell’occupazione. Perciò – conclude la presidente -, lo ribadiamo con forza, servono aiuti ed un sostegno concreto da parte delle istituzioni, nonché una visione accorta nell’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr”.