CAI: il caro energia la causa principale dei rincari dei prezzi
Gli aumenti dei prezzi della pasta (+10,8%) dipendono principalmente dallβimpennata senza precedenti dei costi di energia, trasporti e gasolio. Le carte vincenti a disposizione degli agricoltori italiani per vincere le sfide del futuro sono qualitΓ e origine del prodotto.
Γ quanto sostiene CAI β Consorzi Agrari dβItalia, primo hub della produzione organizzata del Paese, che ha presentato in un webinar i dati sulle campagne di grano, mais e soia appena trascorse e le primissime ipotesi su ciΓ² che potrebbe accadere nei prossimi mesi.
Per quel che riguarda il grano duro, Γ¨ noto come il mercato italiano sia fortemente influenzato dal Canada (da cui importiamo quasi la metΓ del prodotto) che questβanno ha chiuso la sua produzione a 2,7 milioni di tonnellate, segnando un -60% netto. Gli Stati Uniti si attestano a 1 milione di tonnellate di grano duro prodotto, in calo del 52,63%.
Il webinar organizzato da Consorzi Agrari dβItalia ha tracciato un primo quadro di ciΓ² che potrebbe accadere con la campagna 2022/2023.
In base alle prime stime del Ministero dellβAgricoltura canadese la produzione di grano duro tornerΓ quasi sui livelli di due anni fa, attestandosi su 5,5 milioni di tonnellate, salvo condizioni meteo avverse nei prossimi mesi.
Tuttavia, i bassi stock di magazzino presenti, uniti alle scarse produzioni dei Paesi del Nordafrica, che spingerΓ gli stessi a importare piΓΉ prodotto, terranno ancora per un buon periodo i prezzi del grano duro in linea sui livelli di questβanno.
Nello scenario globale, un ruolo predominante spetta alla Cina, che ha aumentato le sue importazioni di grano (da 4 a 10 milioni di tonnellate), mais (da 4 a 26 milioni di tonnellate) e soia (da 82 a 100 milioni di tonnellate), contribuendo ad abbassare gli stock presenti e a tenere costanti i prezzi.
Secondo le prime proiezioni Cai, gli agricoltori italiani hanno aumentato la superficie coltivata a grano duro, nonostante siano alle prese con gli aumenti dei costi di produzione causati dai rincari energetici.
Per il grano tenero i bassi stock nel mondo e la domanda internazionale dovrebbero sostenere le quotazioni sia del vecchio sia del nuovo raccolto, mentre anche i prezzi di mais e soia potrebbero non subire scostamenti importanti.
βIl messaggio che vogliamo lanciare Γ¨ molto semplice: investire in produzioni di qualitΓ , garantite dallβorigine italiana del prodotto, conviene perchΓ© i prezzi dovrebbero restare in linea con quelli attuali β spiega Gianluca Lelli, amministratore delegato di CAI -. Ci potrebbero essere, di conseguenza, le condizioni per aumentare la portata dei contratti di filiera per consentire di distribuire equamente il valore commerciale lungo tutta la catena, dal produttore allβindustriaβ.
A proposito di CAI β Consorzi Agrari dβItalia
CAI Γ¨ il primo soggetto nazionale totalmente integrato che unisce la competenza e la capacitΓ di valorizzazione dei prodotti nelle filiere strategiche del primo gruppo agro-industriale italiano, BF SPA con le reti territoriali dei consorzi coinvolti. Grazie a questo progetto, gli agricoltori diventano protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, basato sull’innovazione e sulla sostenibilitΓ .
Il progetto poggia su una rete che produce oltre 500 milioni di ricavi annui e conta piΓΉ di 11 mila soci agendo come un vero e proprio βhubβ per il collocamento delle grandi produzioni.
Ad oggi fanno parte di CAI: BF spa, Consorzio dellβEmilia, Consorzio del Tirreno, Consorzio Centro Sud e Consorzio Adriatico.
CAI supporta le aziende agricole in tutto il territorio nazionale con un percorso di crescita basato su una razionalizzazione che nel medio periodo riduce i costi dei mezzi di produzione, un’assistenza tecnica completa, una vasta rete di prodotti e servizi, l’innovazione e la valorizzazione dei prodotti simbolo del Made in Italy, promuovendo accordi di filiera in grado di valorizzare sui mercati il lavoro giornaliero dei produttori e garantire qualitΓ al consumatore.