Giovani, Lombardia: 1 su 5 non studia né lavora Open day Coldiretti su opportunità nei campi

Quasi un giovane lombardo su cinque non studia e non lavora. È quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti Lombardia su dati Istat relativi ai NEET tra i 15 e i 34 anni in occasione della due giorni di Open Day con i giovani imprenditori agricoli della Coldiretti all’interno della tappa lombarda del “Neet Working Tour”, una campagna informativa itinerante promossa dal Ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del lavoro e Carta Giovani Nazionale e rivolta ai giovani inattivi di età compresa tra i 14 e i 35 anni.

L’appuntamento in Lombardia – precisa Coldiretti regionale – è a Brescia in piazza Duomo per oggi venerdì 22 aprile, dalle ore 16 alle 20 alla presenza del ministro Dadone, e per sabato 23 aprile dalle ore 10 alle ore 12.30. Saranno presenti i giovani imprenditori agricoli della Coldiretti Lombardia che racconteranno le loro esperienze e daranno informazioni sulle opportunità di lavoro che le campagne offrono anche alle nuove generazioni. Tra i giovani imprenditori presenti anche Angelo Bettoni produttore di latte a Torbole Casaglia e vice delegato di Giovani impresa Brescia e Davide Lazzari viticoltore e delegato provinciale dei giovani di Brescia.

In Lombardia – continua Coldiretti regionale – sono circa 3.400 gli under35 che hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditori agricoli investendo nella terra, in aumento di quasi il 3% in cinque anni secondo un’analisi Coldiretti su dati Registro Imprese.

“Oltre ai giovani titolari di impresa che creano e danno lavoro – afferma Davide Lazzari, delegato Giovani Impresa Coldiretti Brescia – ci sono anche molti ragazzi e molte ragazze che ogni giorno si occupano di mandare avanti e far crescere l’attività agricola di famiglia al fianco di genitori, fratelli e parenti. L’impegno delle nuove generazioni, che sono le più attente alle questioni climatiche e di sostenibilità ambientale, è centrale per il futuro della nostra agricoltura, un settore che il Covid e la guerra in Ucraina hanno rivelato essere essenziale per il Paese, e per continuare a creare nuove opportunità di impiego nelle nostre campagne”.

I giovani – conclude Coldiretti Brescia – hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.