I CFP una risorsa importante contro l’abbandono scolastico
Ha fatto tappa a Brescia NEET Working Tour: l’iniziativa promossa dal Ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del lavoro e Carta Giovani Nazionale.
Il NEET Working Tour è una campagna informativa itinerante rivolta ai NEET (Not in Education, Employment or Training), giovani inattivi di età compresa tra i 14 e i 35 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione.
“Il tour nelle città italiane ha lo scopo di raggiungere i giovani nella loro confort zone, ingaggiarli, metterli a conoscenza dei progetti e delle iniziative che il Governo ha messo in atto. Vogliamo raccontare loro, che l’Italia è un Paese per giovani che offre ad ognuno la possibilità di realizzarsi”, ha commentato il Ministro Fabiana Dadone all’apertura degli stand presenti in Venerdì 22 Aprile in Piazza Paolo VI nella nostra città.
Dopo la Turchia (33,6%), il Montenegro (28,6%) e la Macedonia (27,6%), nel 2020 l’Italia è il Paese con il maggior tasso di Neet in Europa. I dati mostrano come il 25,1% dei giovani italiani tra i 14 e i 35 anni non lavora, né studia, né è coinvolto in un percorso formativo.
Nel Bresciano sono circa dieci mila i giovani che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro e rappresentano circa il 14%.
Per questo uno degli Stand presenti a questa rassegna, era quello del Coordinamento degli Enti di Formazione della Provincia di Brescia che racchiude i 19 CFP presenti nel territorio bresciano. Un lavoro, quello dei Centri di Formazione Professionale importante che negli anni ha permesso di abbattere, all’interno dei percorsi di studi, l’abbandono scolastico, e “recuperare” centina di ragazze e ragazzi che per varie motivazioni avevano abbandonato gli studi nei percorsi della Scuola Secondaria di II Grado.
I CFP bresciani accolgono circa 8.500 studenti con un successo scolastico fra i più alti della Lombardia e con un inserimento lavorativo (entro i sei mesi dalla qualifica o dal diploma tecnico professionale) che raggiunge l’83%. Dati importanti che dimostrano come il sistema funzioni e come le attività attuate vadano proprio nella direzione di fermare l’abbandono scolastico.
La formazione professionale, dunque, può essere un antidoto efficace alla dispersione; le chiavi di successo sono l’enfasi sulla pratica, il collegamento tra la teoria e l’occupazione, e anche il monitoraggio dei fabbisogni delle imprese locali e la proficua collaborazione un le associazioni di categoria che supportano gli enti di formazione.