Clima e siccità, stagione irrigua a rischio
Valter Giacomelli presidente Coldiretti Brescia: “in gioco la quantità e la qualità dei raccolti”
La situazione nelle campagne bresciane è ancora particolarmente critica, e le piogge degli ultimi giorni non basteranno ad alleviare il peso di questo periodo siccitoso: al momento, il 2022 è l’anno di gran lunga meno piovoso del nuovo millennio, nei nostri laghi c’è poca riserva idrica e la quantità di neve in montagna è ai minimi storici. Così, il presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli commenta le prospettive di assoluta preoccupazione per l’agricoltura bresciana, che mettono a rischio la quantità e la qualità dei raccolti. “I cereali autunno vernini e il loietto stanno terminando il loro ciclo vegetativo, condizionato dalla carenza di acqua anche nel periodo invernale – aggiunge il presidente Giacomelli – la problematica, adesso, si trasferisce in modo ancor più intenso su tutte le colture in campo nei mesi estivi: mais, soia, erba medica, pomodoro solo per citarne alcune. Il dialogo con i consorzi di bonifica e con le istituzioni sono frequenti e ci stiamo impegnando al massimo per mettere in atto le migliori strategie”.
Per risparmiare l’acqua e aumentare la capacità di irrigazione, Coldiretti ha elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile. Si prevede infatti la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea – continua Coldiretti Brescia – è quella di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
Coldiretti Brescia ha anche raccolto la voce dei Consorzi di bonifica del territorio:
Consorzio Oglio Mella. A fronte dello stato delle riserve idriche nel bacino dell’Oglio, la giunta regionale lombarda ha dichiarato lo stato di severità idrica media (scenario più critico) e approvato le disposizioni per le deroghe temporanee al rilascio del Dmv/De. “La situazione è critica anche sul fronte dei costi energetici per il funzionamento dei pozzi– conferma Gladys Lucchelli, commissario regionale del Consorzio di bonifica Oglio Mella – per questo monitoriamo giornalmente le evoluzioni, in stretto collegamento con l’ente regolatore del lago d’Iseo e con le organizzazioni agricole bresciane”. A oggi resta in vigore la determinazione dello scorso 9 marzo, che dispone di attuare tutte le possibili manovre di riduzione del deflusso per favorire l’invaso del lago. Da qui la scelta condivisa di non attivare per ora le principali derivazioni irrigue lungo il fiume Oglio, che ha permesso di raggiungere l’attuale altezza idrometrica di +27 cm, che resta tuttavia significativamente inferiore ai livelli medi del periodo.
Consorzio Chiese. La neve al suolo in corrispondenza delle due dighe dell’Alto Chiese (1.800m) è pari a zero, oltre i 2000 m ci sono circa 50 cm di neve. Le dighe hanno complessivamente invasato 9 milioni di metri cubi, rispetto a un invaso complessivo di 70 milioni di metri cubi, circa il 10%. Alla data attuale, le riserve idriche (neve e volumi nel lago d’Idro e nei serbatoi Alto Chiese), sono inferiori di oltre il 75% rispetto al valore medio degli ultimi 20 anni. Il deflusso dal lago d’Idro, pari a 12 m3/s, non è sufficiente a garantire un’irrigazione di soccorso. Con l’attuale regime degli afflussi e fermo restando i 12 m3/ di svaso comprensivo del DMV, il lago raggiungerà la sua quota minima intorno al 20 maggio. Da quel momento dal lago d’Idro potrà uscire soltanto il DMV per il fiume, azzerando completamente la presenza dell’acqua nei canali adduttori dei nostri territori. Non ci saranno possibilità di irrigazione, di diluizione degli scarichi dei depuratori e di garanzie per gli aspetti ambientali lungo i corsi d’acqua. “Si prefigura uno scenario drammatico – conclude il presidente Luigi Lecchi – a meno che Regione Lombardia non si attivi rapidamente per consentire l’applicazione del regolamento 2002 che permetterebbe di utilizzare anche l’acqua del lago”.