Risparmio: fiduciosi nonostante. I bresciani conservano la voglia di futuro
Accorti ma fiduciosi. Nonostante le turbolenze dell’attualità, non è il pessimismo a dominare il rapporto degli abitanti di Brescia con il risparmio. Anzi, rileva l’Osservatorio Reale Mutua sul welfare, se un 33% assegna alle sue risorse una funzione ancora prettamente difensiva, un altro 22% le vede oggi come uno strumento per iniziare a pianificare il proprio futuro economico e realizzare sogni nel cassetto repressi negli ultimi anni.
I timori certo non mancano. L’inflazione e i rincari dei beni (39%) sono il primo fattore di preoccupazione per le proprie tasche. Seguono i possibili imprevisti (35%), la tassazione (31%), l’incertezza del quadro geopolitico (27%), gli stipendi spesso non adeguati (25%) e la pandemia (10%).
Eppure, oltre ad amministrare con attenzione i risparmi attuali, non manca chi valuterebbe anche di investirli. Anzitutto, in soluzioni assicurative e previdenziali (34%). Ma anche nel mattone (12%) e in strumenti del mercato finanziario (4%).
Se dal digitale non arrivano che conferme (più di un bresciano su tre, il 35%, vorrebbe gestire sempre più i risparmi tramite app e tecnologie), è interessante quello che gli abitanti della città chiedono ai loro investimenti: i risultati, pur centrali, non sono in cima alla lista (22%) perché nel segno della prudenza di questi tempi contano anzitutto la sicurezza e le garanzie sul capitale investito (29%). Segue la flessibilità (20%), che permetta di adattare l’investimento a seconda delle esigenze.
Ma, vien da chiedersi, a chi o che cosa danno fiducia i bresciani quando si tratta di scegliere come amministrare e investire i propri soldi? La differenza, dicono, la fanno le persone (29%): il rapporto anche umano che si instaura con un professionista viene prima dei prodotti (22%) e della notorietà del “brand” a cui ci si affida (4%).