L’edilizia bresciana lancia l’allarme
Il sistema edile bresciano – Ance Brescia unitamente alle sigle sindacali Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil – è seriamente preoccupato per la critica questione del blocco della cessione dei crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi, Superbonus in particolar modo, che minaccia il fallimento delle imprese e il licenziamento di migliaia di lavoratori. L’attività di acquisto da parte degli istituti di credito si è interrotta bruscamente già all’inizio di febbraio. Una pericolosa manovra di retromarcia che coinvolge anche accordi già firmati in precedenza. Associazione delle imprese e sigle sindacali bresciane si rendono disponibili a incontrare i parlamentari bresciani per affrontare il tema, confidando nell’attenzione degli stessi.
“La situazione è gravissima e avrà pesanti ripercussioni sull’intero comparto, l’occupazione e la ripresa, portata avanti in gran parte proprio dall’edilizia. Le imprese sono sull’orlo del fallimento in uno stato di smarrimento e confusione, derivante dai continui problemi legati all’applicazione della normativa. La filiera è stata abbandonata e aleggia un forte scoramento. Dalle floride premesse iniziali si è precipitati in un clima di grandi incertezze, nel quale si è costretti ad accettare condizioni di vendita estremamente gravose per imprese e committenti. Le aziende necessitano subito di liquidità per pagare i fornitori, i lavoratori e portare avanti le opere. Occorre urgentemente superare il blocco e individuare una strategia di uscita certa e definitiva, che abbia al proprio interno una rimodulazione sostenibile dei bonus”, commenta amareggiato il presidente di Ance Brescia e neoeletto vicepresidente di Ance nazionale, Massimo Angelo Deldossi. Anche gli ultimi interventi normativi sopraggiunti con l’approvazione del decreto-legge Aiuti non sono riusciti a trovare una soluzione. E la situazione continua ad aggravarsi con pesanti ripercussioni anche sul mercato dell’occupazione.
“Serve una soluzione di garanzia, certa e definitiva, che permetta di sostenere le riqualificazioni del costruito a vantaggio dell’ambiente e delle famiglie – sostengono all’unisono i segretari dei sindacati dei lavoratori, Donato Bianchi, Raffaele Merigo, Ibrahima Niane e Sara Piazza – Percentuali di agevolazioni più basse legate alla certezza di un recupero più dilazionato nel tempo, avrebbero garantito una visione di prospettiva migliore. Lo strumento del 110%, infatti, risente di una normativa frammentata e se a questo aggiungiamo: la difficoltà a reperire materiali, spesso oggetto di speculazioni, la tempistica di breve periodo, che crea preoccupazioni per le scadenze, non possiamo stupirci della corsa al lavoro a cui stiamo assistendo, con un incremento purtroppo di imprese improvvisate, che spesso non garantiscono qualità e tutele. Il Governo deve intervenire al più presto per continuare a garantire sicurezza, continuità, qualità e trasparenza nel mondo delle costruzioni, un settore a cui il Pnrr ha assegnato il compito di generare benessere e miglioramento della vita delle persone e delle comunità. Se non ci sarà un cambio di passo, saranno come al solito gli onesti a pagarne il prezzo”.
Aggiungono le organizzazioni sindacali del settore: “Il blocco delle banche e degli intermediari finanziari verso la cessione dei crediti legati ai vari bonus e Superbonus può rappresentare un colpo serio alla ripresa del settore e del Paese, con ricadute sull’occupazione e sulla stessa capacità industriale del comparto. Occorre un intervento risolutivo e di portata generale, non continui aggiustamenti. Gli ultimi interventi normativi hanno sistematizzato procedure trasparenti e tutele contrattuali a favore dei lavoratori e delle imprese, vanificati, però, dai comportamenti delle banche e da alcune evidenti storture del sistema creditizio sulle quali si deve agire”.
Anche perché, evidenziano i segretari di categoria, la cessione dei crediti per favorire efficienza energetica e messa in sicurezza delle case è stata pensata per aiutare le fasce di popolazione con più difficoltà, per chi abita nei condomini di periferia e non può anticipare somme significative. Nel frattempo, il sistema edile bresciano unito è attivo in operazioni di sensibilizzazione, soprattutto attraverso un dialogo con gli istituti di credito e individuando partner che possano garantire l’acquisto dei crediti pendenti. L’obiettivo, anche confidando in un supporto dei parlamentari bresciani, è quello di giungere ad una soluzione che permetta di non sprecare invano gli sforzi compiuti dall’intera filiera per la ripresa del settore edile, volano ad oggi della crescita economica dell’intero Paese.