L’edilizia bresciana presenta i numeri e le criticità del Superbonus e sollecita gli interventi dei parlamentari

Nella missiva del Sistema edilizia bresciano ad onorevoli e senatori la richiesta d’intervento per scongiurare il blocco della cessione dei crediti fiscali che danneggerebbe imprese edili, lavoratori e loro famiglie, committenti, con pesanti ricadute sull’economia

Il Sistema edilizia bresciano, rappresentato da Ance Brescia, Cape, Eseb insieme alle sigle sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, è fortemente preoccupato per le pesanti ripercussioni che potrebbero ricadere su imprese, dipendenti e famiglie e committenti nel caso non si sboccasse la complessa vicenda del persistente blocco della cessione dei crediti.

La complessa situazione è evidenziata da alcuni emblematici numeri bresciani, disponibili sulla base dei dati raccolti ed elaborati dall’Ufficio Studi del Sistema Ance Brescia basandosi su un significativo campione di imprese, interpellate per comprendere la condizione attuale dei crediti fiscali in possesso e inevasi. Dagli stessi è emerso che il mercato potenziale riferito alle agevolazioni edilizie nella nostra provincia è pari a 1,7 miliardi di euro. I lavori eseguiti ammontano a 480 milioni, mentre sono pari a 250 milioni i lavori potenziali i cui committenti e/o proprietari di immobili non parrebbero interessati o non possono procedere per difficoltà tecniche. Ci sono poi cantieri per 970 milioni di euro, dei quali 380 milioni sono relativi a contratti in sospeso, ad esempio l’impresa non sottoscrive perché non sa a chi cederà o potrà cedere il credito fiscale. L’importo dei crediti in sofferenza, pari alla mancanza di liquidità delle imprese, ammonta a 590 milioni di euro. Di questi ultimi, 195 milioni sono già nel cassetto fiscale delle imprese; 177 sono già stati fatturati ma devono essere caricati nel cassetto fiscale delle aziende e 218 sono ancora da fatturare in funzione dello stato avanzamento dei lavori (Sal).

Da oltre quattro mesi le banche hanno bloccato l’acquisto dei crediti derivati dalle agevolazioni dei bonus fiscali. Un fattore che minaccia non solo la riuscita della normativa, ma anche l’avanzamento dei lavori delle opere già contrattualizzate o in corso di svolgimento. Le imprese edili che si sono fatte carico dei crediti fiscali con la promessa di poterli cedere in seguito, ora si trovano in una strada senza via d’uscita, con l’impossibilità di acquisire nuove commissioni e la necessità di ottenere subito liquidità per pagare fornitori e lavoratori.

Una situazione complessa che sigle datoriali e dei lavoratori rappresentano in una missiva ai parlamentari bresciani, affinché intervengano in prima persona per scongiurare il blocco della cessione dei crediti fiscali. Il mondo del costruito evidenzia a gran voce una gravissima problematica che, se ignorata, rischierebbe di danneggiare imprese edili, lavoratori e loro famiglie, committenti, con pesanti ricadute sull’economia locale e nazionale, risollevatasi con tanto sforzo dopo un lungo e difficile periodo di crisi trascorso dapprima tra la fine della prima decade e gran parte della seconda del nuovo millennio, quindi caratterizzato dal Covid.

Fra le imprese di costruzione ormai aleggia l’incertezza e molte realtà hanno preferito sospendere i lavori nell’attesa che la situazione si stabilizzi. Il rallentamento del settore delle costruzioni rappresenta un preoccupante allarme per l’andamento economico globale che può avere conseguenze devastanti sull’economia bresciana, lombarda e italiana. L’edilizia, infatti, è la protagonista della ripresa del nostro Paese. Il comparto da solo genera circa il 5% del Pil nazionale, dando lavoro direttamente a quasi 18 milioni di persone, coinvolgendo, inoltre, ben 31 settori economici diretti. Soprassedere sulla questione mettendo a rischio milioni di imprese, provocherebbe un effetto domino che si riverserebbe sull’intera filiera, coinvolgendo lavoratori, famiglie e cittadini. L’auspicio è che la politica possa trovare risposte adeguate e intervenga per scongiurare le gravissime ripercussioni che si potrebbero presentare.