Siccità, la grande sete investe gli alpeggi bresciani: pascoli bruciati e pozze d’acqua asciutte

E’ emergenza siccità negli alpeggi, con i pascoli che sono sempre più secchi e le pozze per abbeverare gli animali sempre più asciutte a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature.

Sono 176 le malghe in provincia di Brescia che affrontano una situazione straordinaria, con la produzione in alcuni casi più che dimezzata e animali che pascolano in erba completamente secca. E’ quanto segnala Coldiretti Brescia sulla base del monitoraggio che sta effettuando sul territorio.

In particolare – precisa Coldiretti Brescia – nella zona della Valtrompia nei giorni scorsi un’autobotte della protezione civile ha portato acqua nella malga comunale di Caregno (BS) pompando in Malga Lividino oltre 80.000 litri di acqua. “Complice il gran caldo e la mancanza di pioggia, le scorte di acqua sono calate drasticamente in poche settimane – precisa Giacomo Remedio responsabile boschivo della Comunità Montana di Valle Trompia – ma grazie all’intervento dei nostri volontari è stato possibile riapprovvigionare acqua nella malga”.

Anche in Vallecamonica la situazione è difficile: “è indubbiamente una stagione straordinaria caratterizzata da un’estrema siccità che porta ad un calo significativo della produzione – racconta Sonia Spagnoli della malga Val Gabbia nel comune di Berzo Inferiore (BS) – nella nostra malga contiamo circa 150 capi, tra cui 50 vacche da latte che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno producono il 50% in meno di latte. Per fortuna vicino alla nostra malga scorre un ruscello da cui riusciamo ad abbeverarci, altrimenti la produzione sarebbe molto più che dimezzata”.

 

Complicazioni si registrano anche al passo del Mortirolo, dove Morena Antonioli gestisce un agriturismo e ha 90 vacche in malga: “le risorse idriche sono diminuite ma non drasticamente, riusciamo ad abbeverare i nostri animali dai ruscelli e dal lago del Mortirolo che è già sceso di 2 metri rispetto al livello normale di questo periodo.  La nostra preoccupazione adesso è anche il maltempo, se  dovesse arrivare una forte grandinata il Mortirolo sarebbe rovinato”.

 

A Bagolino (Bs) nella  Malga Doleten (nella foto), dove normalmente i 41 capi di vacche da latte di Diego Scalvini producevano circa 500 litri di latte al giorno, ora si aggirano sui 300,  si soffre: “abbiamo cominciato il pascolo su erba quasi completamente secca, 25 giorni senza pioggia a 2000 metri sono un problema, l’anno scorso grazie ai temporali estivi riuscivamo a pascolare, quest’anno è molto complicato”.

 

Vista la gravità della situazione – conclude Coldiretti Brescia –  stiamo seguendo attentamente anche le aziende che operano in montagna, la mancanza d’acqua sta mettendo in crisi un sistema fondamentale per l’agricoltura e l’allevamento, con produzione tipiche, dai formaggi ai salumi, che rappresentano un patrimonio conservato nel tempo grazie all’impegno quotidiano delle imprese agricole per la salvaguardia delle colture, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.