Poliambulanza: nuove frontiere in radioterapia

Anche una radioterapia tecnologicamente molto avanzata può giovarsi dell’integrazione con nuovi sistemi oggi disponibili, tra cui in particolare i sistemi ottici di posizionamento, che portano a importanti vantaggi soprattutto nel trattamento dei tumori meno ‘profondi’ come, ad esempio, quelli della mammella, degli arti, della testa o del collo. A Brescia, in Poliambulanza, dal 2011 al 2022 sono stati 8.778 i pazienti trattati, per un totale di 144.450 sedute di radioterapia.  “La richiesta è in continuo aumento, soprattutto per la quota dei trattamenti definiti ‘complessi’, particolarmente selettivi, mediante tecniche stereotassiche o a modulazione di intensità. Il 20 -25% dei malati oncologici da sottoporre a queste procedure viene da altri ospedali del territorio. Siamo grati al supporto fornito dalla Fondazione Guido Berlucchi che ci consente di offrire un servizio sempre più all’avanguardia e ‘tagliato su misura’ per i malati” – sottolinea il Direttore Generale di Poliambulanza, Alessandro Triboldi.

“La radioterapia viene utilizzata per oltre il 50% dei malati di tumore in diverse fasi della loro storia clinica” – spiega il dott. Mario Bignardi, Direttore dell’Unità Operativa di Radioterapia Oncologica di Fondazione Poliambulanza. “Ora il nostro ospedale si arricchisce su entrambi gli acceleratori dei sistemi ottici di posizionamento in grado di garantire diversi vantaggi in termini di qualità del trattamento, di efficienza e di comfort per il paziente. Con questa metodologia avviene una sorta di ‘riconoscimento’ della superficie del paziente: per intenderci, un lontano parente del riconoscimento facciale usato in altri campi come la telefonia” – prosegue il dott. Bignardi. “Il paziente viene illuminato da sorgenti di luce posizionate sul soffitto, un sistema di telecamere riconosce la superficie corporea del paziente e un software in tempo reale elabora il confronto tra l’immagine 3D del paziente e quella di riferimento. Sono almeno sei gli evidenti vantaggi di cui beneficerà il Centro di Radioterapia Guido Berlucchi, grazie ai sistemi ottici di posizionamento: maggiore accuratezza del trattamento radioterapico; monitoraggio, in tempo reale, del posizionamento e dei movimenti del paziente durante il trattamento; il controllo del movimento respiratorio mediante una metodica semplice e agevole per il malato; la possibilità, in casi selezionati, di evitare tatuaggi di centratura; la riduzione della durata media dei trattamenti giornalieri e, in certe neoplasie, anche della frequenza dei controlli radiografici, con conseguenti minori dosi di radiazioni non terapeutiche al di fuori del bersaglio” – conclude il dott. Bignardi.

“Il contributo si inserisce nell’alveo dell’attività di sostegno e finanziamento della ricerca scientifica oncologica della Fondazione Guido Berlucchi – dichiara il Presidente Giambattista Bruni Conter – che ha come primario obiettivo quello di individuare ed offrire ai pazienti le migliori cure e le migliori tecnologie. Esso, come altri, è stato interamente erogato dalla Fondazione, la quale, peraltro intende lanciare e promuovere una nuova modalità di intervento a favore della ricerca scientifica basata sul “far squadra” con altre istituzioni e aziende”.

“In Poliambulanza, questi trattamenti sono presenti dal 2010, – spiega il Presidente di Fondazione Poliambulanza prof. Mario Taccolini – anno in cui fu progettato e realizzato il centro di Radioterapia al piano interrato del nuovo edificio Torre, intitolato poi a Guido Berlucchi. Continue innovazioni sono state rese possibili negli anni, anche grazie alle risorse messe a disposizione della Fondazione Berlucchi. Il processo di implementazione prosegue con installazioni sempre più avanzate fino ai nuovi sistemi ottici di posizionamento, a sottolineare la volontà di costante implementazione dei servizi offerti dal nostro ospedale ai malati oncologici”.