L’Associazione Culturale Amici di Bottonaga e il Punto Comunità Don Bosco organizzano “Le forme dell’Aiuto”
L’Associazione Culturale Amici di Bottonaga e il Punto Comunità Don Bosco in collaborazione con altre realtà del territorio legate all’associazionismo e volontariato locale, organizzano una serie di incontri dal titolo: “Le forme dell’Aiuto”.
Nelle comunità che abitiamo agiscono bisogni che spesso trovano risposte in una molteplicità di gesti d’aiuto, visibili e invisibili, caratterizzati da forme spontanee di reciprocità e relazione. E’ in questo arcipelago di umanità che si svelano le varie “Forme dell’aiuto” che poi si caratterizzano per la loro bidirezionalità, aiuto e ricevo aiuto, in un rapporto di prossimità, comprensione, rispetto e fratellanza.
Il programma, è così articolato:
Ø 21 aprile 2023 ore 20:30 Auditorium san Barnaba, Brescia – Corso Magenta 44 COSA CI FACCIO QUI – Un camminatore nel disagio con Domenico Iannacone Introduce Assessore Comune di Brescia – Marco Fenaroli
Ø 28 aprile 2023 ore 20:30 Centro Culturale Islamico di Brescia, Brescia – Via Corsica 361 LA COMUNITA’ DELL’AIUTO
Interventi di:
- Don Diego Cattaneo – Caritas Don Bosco
- Don Danilo Vezzoli – Caritas Darfo
- Mohammed Ibrahim – Centro Culturale Islamico di Brescia
Coordina. Don Fabio Corazzina Parroco di Santa Maria Nascente Fiumicello Brescia
Ø 5 maggio 2023 ora 20:30 aula magna II SS “Andrea Mantegna”, Brescia – via Fura, 96 LA RELAZIONE D’AIUTO, ASPETTI PSICOLOGICI E PSICOSOCIALI
Tavola rotonda
- ssa Wanda Ielasi – Psicologi per i Popoli nel mondo
- ssa Denize Haxhi – Psicologa Centro ascolto Caritas Darfo
Coordina Dott. Giovanni Battista Tura – Psichiatra “Centro S. Giovanni di Dio” Fatebenefratelli (Brescia) Dirigente Responsabile di II livello di Area Complessa di Psichiatria
Ø 12 maggio 2023 ore 20:30 Oratorio Santa Maria In Silva, Brescia – Via Sardegna, 24 OPERAI DELL’AIUTO
Interventi di:
- Marcello Scutra – Punto Comunità re Chiusure
- Lara Cornali – Associazione Perlar
- Suor Paola – Ancelle della Carità
Coordina: Camilla Bianchi – Assessora al Comune di Collebeato
Ø 19 maggio 2023 Salone parrocchiale don Bosco, Brescia – piazza Giovanni XXIII- fianco chiesa L’AIUTO ISTITUZIONALE
Interventi di:
- ssa Francesca Megni – Referente Punti Comunità Comune di Brescia
- Giovanni Vezzoni – Presidente Centro Servizi Volontariato – Brescia Coordina: Agostino Zanotti – Referente Punto Comunità Don Bosco
COSA CI FACCIO QUI – Un camminatore nel disagio di e con Domenico Iannacone Che ci faccio qui. Le periferie sono pezzi di terra sganciati dal mondo, luoghi ai margini della società, dove la distanza dal centro diventa spesso un confine invalicabile. Periferia, ambiente, legalità, immigrazione, accoglienza, diventano i sentieri attraverso i quali vengono tracciate le storie dei protagonisti. Un viaggio in cinque puntate che conduce il telespettatore tra le pieghe di un’umanità fragile e vulnerabile.
Domenico Iannacone
Nato nel 1962 a Torella del Sannio in provincia di Campobasso, ha iniziato la carriera giornalistica sulle testate regionali. E’ stato inviato di Ballarò e autore di Presa Diretta.
Dal 2013 è autore e conduttore del programma d’inchiesta I dieci comandamenti in onda su Raitre e giunto quest’anno alla 6^ edizione.
Per cinque volte gli è stato attribuito il Premio Ilaria Alpi.
Nel 2015 ha ricevuto il Premio Paolo Borsellino per l’impegno giornalistico contro le mafie e nel 2017, con il reportage La rivoluzione industriale, il Premio Goffredo Parise.
Con il documentario Lontano dagli occhi ha ricevuto, nel 2017, prestigiosi riconoscimenti internazionali a Berlino, Montecarlo e Los Angeles. Dal 2013 al 2018 con I dieci comandamenti, in seconda serata su Rai 3, si cimenta per la prima volta nella conduzione. Il programma, e una sua inchiesta all’interno, gli valgono altre due volte il Premio Alpi, e il premio “Ideona” come “migliore TV d’autore dell’anno”.
Torna alla conduzione nel 2019 con la striscia quotidiana Che ci faccio qui. Nel 2022 per Rai Radio 2 realizza il podcast Il sillabario delle emozioni. Il 14 dicembre 2018 gli è stato conferito a Campobasso il premio “San Giorgio”.
LA COMUNITA’ DELL’AIUTO
Intorno alle religioni si formano e si espandono o restringono comunità di fedeli tenute insieme dal legame della propria fede professata e agita in diverse forme. Le organizzazioni religiose, le parrocchie, gli oratori, i diversi luoghi d’incontro di fedeli di varie fedi molte volte sono caratterizzati da un importante lavoro di aiuto concreto e gratuito verso l’altro, fondamentale nel sopperire alle carenze delle istituzioni che a mala pena riescono a soddisfare i bisogni della cittadinanza. Questi luoghi diventano a loro volta osservatori preziosi per capire e anticipare l’emergere di nuove povertà e l’aggravarsi delle condizioni di vita di cittadini e cittadine ai margini o esclusi da un benessere sempre più ridotto.
LA RELAZIONE D’AIUTO, ASPETTI PSICOLOGICI E PSICOSOCIALI
Un punto fermo della relazione di aiuto è la presenza di una relazione, dove l’altro non è visto come un oggetto di intervento ma riconosciuto come persona. Può essere questo un punto di partenza per definire la relazione d’aiuto? Come si concretizza in ambito psicologico? Come la pandemia e le misure di contenimento che sono state adottate hanno profondamente cambiato le condizioni di vita delle persone e delle famiglie italiane? Sono alcuni degli interrogativi che affronteremo in questa tavola rotonda al fine di indagare e conoscere meglio la relazione d’aiuto riferita ai disturbi mentali.
OPERAI/OPERAIE DELL’AIUTO
Nei luoghi più nascosti delle nostre città, a fianco di persone emarginate ed escluse, con umiltà e passione agiscono gli operai e operaie dell’aiuto. Coloro che trasformano le parole in azioni concrete di prossimità ai bisogni e molte volte alle sofferenze dei poveri. Poveri che nel discorso pubblico vengono spesso colpevolizzati per la loro condizione, incolpandoli di non avercela fatta, di non essere stati in grado di sfruttare le opportunità che il così detto benessere mette nelle mani di chiunque. In questa alleanza la forma dell’aiuto è quella della resistenza, della tenacia, della perseveranza nella convinzione che ogni persona ha diritto alla propria dignità e riconoscimento sociale.
L’AIUTO ISTITUZIONALE
I servizi sociali sono rivolti alla promozione, alla valorizzazione, alla formazione ed educazione, alla socialità di tutti i cittadini , sia come singoli sia nelle diverse aggregazioni sociali, alla prevenzione dei fattori del disagio sociale nonché al reinserimento del nucleo familiare nel normale ambiente di vita di quelle persone che, per qualsiasi causa, fossero state escluse od emarginate, nonché a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni della salute della persona.” Tratto da legge 328 del 2000
L’attività di volontariato è la presenza prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. Personale, spontanea e gratuita: l’attività del volontario, in Italia come in Europa, si riconosce da questi requisiti e si svolge nei più svariati settori, all’interno organizzazioni con obiettivi di carattere sociale, civile e culturale.
Da queste due definizioni si svilupperanno gli interventi dei due ospiti della serata.