Sabato 8 luglio presso Mics Spazio Comunità di Brescia, Dario Rubessi presenterà il suo romanzo d’esordio
Ecco a voi Luca. Un Holden Caulfield dei quartieri bassi. Scabro, duro, spogliato degli orpelli da scuola privata. La sua vita si trascina a Villaggio Mulino, luogo immaginario e simbolo di tutte le periferie urbane del Nord Italia. Osserva persone, riti e gesti dell’unico mondo che conosce, come se tutta la violenza e tutto l’amore, il disincanto e la speranza, gli sforzi di redenzione e la condanna acquistassero senso solo se fissati nel racconto, nella capacità di frugare tra strade, palazzi e vite consumate attorno a lui, ricreando e nutrendo il prezioso talento di chi sa disinfettare ogni ferita senza cancellarla.
Questo è “La mia stupida e inutile vita a Villaggio Mulino”, libro di esordio di Dario Rubessi.
Già dal titolo, lo incontriamo, lo sentiamo, lo capiamo, lo sguardo di Luca, il giovanissimo io narrante di questo romanzo. Ne intuiamo subito il dna e la tribù di appartenenza. Quella dei disperati strafottenti, dei guasconi con il cuore bucato, dei perdenti con la faccia da schiaffi i cui occhi tradiscono la ricerca di un motivo per non arrendersi. La mia stupida e inutile vita a Villaggio Mulino non è soltanto un romanzo di formazione. È conoscenza di uno spazio dove tutto è urgente e niente importante – il primo bacio, lo spaccio, l’acquisto di una pistola, la fede di una madre. È esperienza di un personaggio irresistibile che vive, corre e metabolizza ogni giorno in una catarsi poetica e febbrile, a conferma una volta di più del potere magico della scrittura.
Il primo appuntamento con l’autore è per sabato 8 luglio presso Mics Spazio Comunità – Via Milano 105/Q – Brescia.
La vita di Dario Rubessi non è andata come se la immaginava da ragazzo, non è diventato uno scrittore di successo, un poeta maledetto, un cantante famoso, anche se si sentiva tutte queste cose e tutto era plausibile.
Invece, Dario sta trascorrendo la sua “stupida ed inutile” vita, una vita come tante, in un piccolo comune. Divora libri, si occupa di progetti sociali, poi c’è lei, la sua compagna di una vita, la scrittura. Ha scritto racconti, poesie, pensieri sparsi, ha partecipato a concorsi e avuto i suoi piccoli momenti di gloria.
L’embrione del suo libro risale a quando lui stesso aveva l’età del protagonista del racconto, Luca, diciassette anni, quasi maggiorenne. Erano per lo più pensieri sconclusionati che fissava su quaderni, agende, fogli che teneva nel cassetto del comodino. Mai e poi mai, a quell’età, pensò una sola volta
di farli leggere a qualcuno. Li custodiva, proprio come si custodisce un segreto di una gang.
Circa quindici anni fa ha iniziato a scrivere questa storia con la struttura che ha oggi. Ha scelto il luogo del libro come si sceglie il set di un film. Ha fatto sopralluoghi, scattato fotografie, osservato gli abitanti per mesi e nella sua mente ha iniziato a delineare i vari personaggi. Alcune delle situazioni descritte sono realmente avvenute, alcune vissute, altre viste accadere e altre ancora ascoltate nei racconti di amici e persone incontrate per caso.
Una volta scritto il libro ha tentato di pubblicarlo, per vederlo rifiutare da diverse case editrici. Ha così sepolto nel cassetto il romanzo fino all’inizio della primavera del 2020, quando causa Covid e rimasto in quarantena, giorni in cui per noia e frustrazione ha ripreso il romanzo per rivederlo
completamente dall’inizio alla fine.
Una volta finito il lavoro lo manda alla WetEgg, agenzia di editing di Roma, che aveva già in programma di fondare EllediLibro, una nuova realtà editoriale. Dopo un editing serio e laborioso ne è uscito il romanzo nella sua versione attuale. Dario ha un’idea formidabile, e ci tiene che questo libro possa far parte di un progetto sociale e devolve il 100% delle sue royalties in favore dell’associazione no-profit Made in Brescia.
L’Associazione dà la possibilità ai ragazzi, soprattutto a chi non ha mezzi e proviene da situazioni difficili, di poter produrre e incidere le loro canzoni a livello professionale in sale di registrazione valorizzando la loro creatività. Organizza per loro i laboratori e i concerti collaborando con le realtà del territorio. La premessa è di ispirare i ragazzi, lavorando sulla storia del libro per poi creare un disco che a sua volta sarà venduto per promuovere le attività dell’associazione stessa. Alla fine, questo libro serve per scrivere una nuova storia, non molto diversa da quella di Luca, il protagonista di “La mia stupida e inutile vita a Villaggio Mulino”.
Natasa Korosec, consulente marketing, ha progettato una serie di eventi per promuovere il libro. Ha pensato a degli eventi che saranno anche momenti di condivisione. Da giugno a dicembre 2023 saremo presenti a Brescia-capitale della Cultura, e nella provincia, impegnati nella presentazione del libro, laboratori di lettura e creatività fino a laboratori rap, coinvolgendo le realtà del territorio, cioè enti pubblici e privati, festival, biblioteche, librerie, associazioni, gruppi di lettura.