Il 6 settembre, in scana “Il tempo di vivere con te”, presso il Complesso di San Cristo a Brescia
Nel precedente spettacolo si ricostruiva il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro dal punto di vista di uno dei principali protagonisti di quel misterioso “affaire”, Paolo VI, attraverso il quale abbiamo messo a fuoco le contraddizioni interne alle Brigate Rosse: tra quanti tentavano di ottenere, seppur al ribasso, uno scambio di prigionieri pur di salvare la vita ad prigioniero e tra coloro che hanno voluto processare e condannare a morte Aldo Moro. In questo spettacolo, tentiamo di entrare nell’anima di un brigatista, Walter Alasia, morto a 20 anni, nella notte tra il 14 e 15 dicembre del 1976. E lo facciamo attraverso le parole di Giuseppe Culicchia, cugino di Walter da parte di madre, che nel 1976 aveva 11 anni.
Ha dovuto scrivere due romanzi, Giuseppe Culicchia, per tentare di dare una risposta a una domanda senza possibilità di risposta: perché il cugino Walter Alasia non si è accontento della vita che gli è stata data? del mondo che, nascendo, lo ha accolto con gioia? perché non ha cercato di cambiare le strutturali contraddizioni della società nel solco cristiano e senza ricorrere alla violenza? E soprattutto perché pensando il giusto ha creduto di agire nel giusto?
Si può dire, dal punto di vista storico politico, che le BR sono gli eredi della Rivoluzione francese, della rivoluzione d’ottobre e del leninismo. Ma questa motivazione basta a spiegare la scelta del giovane Walter Alasia? Come lo possiamo definire? Un fanatico, un lugubre idealista, un incapace a leggere la storia e i bisogni e i desideri delle masse operaie e popolari che le Brigate Rosse vorrebbero guidare dominandole?
Sicuramente queste motivazioni avranno contribuito alla decisione di Walter Alasia di prendere parte alla lotta armata. Ma sono sufficienti? Se lo fossero la sua anima sarebbe annichilita e il suo posto l’avrebbe preso la ragione, o per meglio dire la fredda razionalità. Invece, questo spettacolo mostra che anche in un brigatista, in un criminale, può alloggiare l’innocenza.
Ingresso libero – Ampio parcheggio
Info e prenotazioni:
339 355 9913 (Giuseppe Marchetti)
030 3772780-1 (segreteria Missione Oggi)
Come arrivare a San Cristo (Missionari Saveriani, via Piamarta 9, Brescia)
Per arrivare: dall’autostrada: uscita Brescia Centro; seguire indicazioni per “Santa Giulia”. Giunti in piazzale Arnaldo, girare dietro al monumento e prendere la seconda a destra (via A. Mario), uscire in piazza T. Brusato, girare a destra fino ad imboccare il varco ZTL (anche se rosso), immettersi in via dei Musei, girare a sinistra e continuare fino alla prima a destra (via G. Piamarta), quindi salire verso la chiesa di San Cristo ed entrare nel parcheggio dei Missionari Saveriani.
Per uscire: (per piazzale Arnaldo) da via G. Piamarta: proseguire fino a via dei Musei, attraversare e imboccare via V. Gambara, continuare fino a via C. Cattaneo, girare a destra e proseguire fino a via Gabriele Rosa, girare a sinistra fino a via Trieste e, ancora a sinistra verso piazzale Arnaldo; (per galleria T. Speri) da via G. Piamarta: proseguire fino a via dei Musei, attraversare e imboccare via V. Gambara, continuare fino a via C. Cattaneo, girare a destra e proseguire fino a via G. Mazzini, quindi ancora a destra verso la galleria.