Brescia, una città senza case in affitto
L’articolato Progetto Ascolto, varato dal Campus Edilizia Brescia per conoscere nel dettaglio gli aspetti sociali ed economici della città, dopo la prima fase dedicata all’incontro e al confronto con i vari stakeholder, registra quella dell’elaborazione delle migliaia di dati emersi. Il tutto confluirà in un dossier che sarà presentato alla città in autunno avanzato. Nel frattempo, il Campus consegna i primi interessanti dati su uno specifico aspetto, balzato agli occhi dei ricercatori del Cresme: Brescia è una città dove mancano le case in affitto. Sotto la guida dell’architetto Lorenzo Bellicini, direttore dell’istituto di ricerca nazionale del settore del costruito, il team di professionisti ha indagato a fondo la questione, evidenziando alcune possibili azioni.
Una nuova politica per le case in affitto in grado di rilanciare l’attrattività di Brescia
I dati sul lavoro a Brescia ci dicono che c’è una forte domanda e che le imprese bresciane non trovano il 49% dei lavoratori che cercano, e che molte persone che compongono il 51% di nuovi lavoratori che sono stati assunti provengono da fuori Brescia. La città ha oggi davanti il problema della casa in affitto a canone ragionevole. Potremmo dire che Brescia offre lavoro ma con difficoltà offre abitazioni in affitto, peraltro non certo applicando canoni d’affitto ragionevoli. Nel 2021 nel comune di Brescia vi erano 1.774 case in vendita e 120 in affitto; nel 2022 erano 1.485 quelle in vendita e 108 destinate all’affitto. Nel primo semestre del 2023 l’offerta è cresciuta a 140 case in affitto a fronte di 1.588 case in vendita. Per avere consapevolezza di come è cambiata la situazione ricordiamo che le abitazioni in affitto offerte sul mercato bresciano era 1.072 ne primo semestre 2014 e 1.172 nel primo semestre 2015. Dieci volte l’offerta attuale
Numero di abitazioni offerte in locazione a Brescia – 2014 / 2023 – Dati semestrali
Il costo dell’affitto nella media degli affitti bresciani è passato dai 7,2 euro al metro quadro al mese del 2014 agli 8,3 del 2021 per salire ai 10,4 del 2022 e agli 11,1 del 2023, come emerge analizzando il prezzo unitario medio delle abitazioni offerte in locazione a Brescia nel periodo 2015 – 2023, considerando i dati semestrali espressi in euro per metro quadro al mese. (Fonte: elaborazione Cresme).
Sappiamo che nell’ultimo periodo, tra il 2022 e il 2023, l’Iveco a Brescia ha assunto oltre 500 lavoratori, gran parte dei quali provenienti da fuori città. Altre centinaia hanno iniziato a lavorare o stanno per farlo, in Poste Italiane, nel Comune cittadino, per non parlare delle molte imprese manifatturiere e di servizi. Si tratta di oltre un migliaio di persone che necessitano di un alloggio, preferibilmente in città. Si comprende come occorra sviluppare una politica abitativa nuova, che coinvolga da un lato le imprese e il terzo settore. Dall’altro che punti a creare nuovi spazi abitativi anche attraverso la trasformazione di immobili non residenziali dismessi.
Inoltre, potrebbero essere avviate azione congiunte tra amministrazione comunale e industrie al fine di avviare iniziative in grado di individuare e mettere a disposizione case in affitto mirate per i nuovi lavoratori, per un arco temporale medo di almeno tre – quattro anni, finalizzate ad accompagnare l’ingresso in città e la crescita sociale.
La questione della mobilità
Dato che non si trovano case in città i lavoratori abitano in provincia, ma il lavoro è a Brescia. Per questo, si stima che ci sia un pendolarismo di 103.000 persone che raggiungono Brescia ogni giorno, 78.000 delle quali provengono da comuni della provincia bresciana. L’indice di insistenza colloca Brescia al sesto posto tra i comuni italiani. Il mezzo usato in prevalenza è l’automobile e, come è noto, le condizioni del traffico sono pesanti e questo determina, oltre a un rilevante costo in termini di ore perse, un peggioramento delle condizioni di inquinamento dell’aria determinate dai tempi di percorrenza e di coda nei flussi di ingresso verso la città, quindi di uscita dalla stessa. Evidente la necessità di riflettere su modelli innovativi che tengano conto dei flussi e valorizzino soluzioni in grado risolvere tale situazione. Tra le proposte di Campus Edilizia Brescia, il potenziamento, rendendola una metropolitana, della linea ferroviaria Brescia-Desenzano. Intervento da realizzare non appena terminata la nuova linea dell’alta velocità tra Brescia e Verona; lo sviluppo di linee tranviarie-ferroviarie e il ripensamento delle strategie di accesso alla città. La questione di fondo non è rappresentata solo dal traffico di Brescia al suo interno, particolare attenzione deve essere indirizzata anche ai flussi di accesso dall’esterno.