Brûlures sbarca sull’isola degli artisti con un’edizione speciale

 Brûlures sbarca sull'isola degli artisti con un'edizione speciale
Brûlures sbarca sull’isola degli artisti con un’edizione speciale

Domenico Parigi sarà protagonista dell’ottobre isolano in una VERSIONE SPECIALE: pensata per l’isola lacustre più grande dell’Europa Alpina, dove oltre alle bruciature dello scomparso e mai dimenticato artista capriolese troverete una sezione inedita che racconta Monte Isola vista da Domenico Parigi, artista scomparso ormai da qualche anno.

L’ESPOSIZIONE

LE BRUCIATURE – L’esposizione si comporrà di una quarantina immagini di dimensione 50 x 70 cm, stampate su carta fotografica con tinte dai riflessi metallici, scelte per ricordare la passione di Domenico per il fuoco e le sue luminescenze. La selezione, rispetto alla prima mostra organizzata per Domenico Parigi e per le sue bruciature, è stata rinnovata e ampliata. A impreziosire le opere d’arte saranno cornici e passpartout neri, scelti per fare risaltare le tinte brillanti e cangianti che lui adorava e che sono resi tali dall’uso del calore e delle fiamme che sono andati a diventare tutt’uno con la pellicola fotografica.

Per “Brûlures” (bruciature o ustioni in lingua francese) Domenico ha lavorato su negativi e diapositive sue e di altri autori, manipolandoli e poi intervenendo con il fuoco, che si è piegato al volere dell’artista, diventando per lui matrice di vita e vivacità. Con estrema perizia è intervenuto sui supporti usando punte acuminate di varie dimensioni rese incandescenti, fiammiferi e la fiamma di accendini di diverso tipo, dimostrando una manualità non comune, data la delicatezza del materiale su cui ha lavorato. Nei suoi interventi non solo ha bruciato parte dei supporti, ma ha lasciato che si accartocciassero parzialmente che si sciogliessero in alcuni punti e persino si rompessero. In “Brûlures” Domenico Parigi racconta sé stesso e il suo percorso artistico. Non solo: fa un chiaro invito alla sostenibilità e alla convivenza tra arte, artista e quotidianità. Ha scelto uomini e donne nei loro momenti più intimi, bambini italiani e stranieri colti nell’attimo del gioco, giovani graziose e civettuole, animi eccelsi e persone del popolo, in un crescere di sensazioni ed emozioni.

LA SEZIONE DEDICATA A MONTISOLA – Per l’occasione sarà esposta una serie del tutto inedita di opere di Domenico Parigi composta da una decina di foto di proprietà degli archivi di Fiorello Turla e di Domenico Parigi (gestito da Beppe e Milla Prandelli). In questo caso Domenico ha lavorato su materiale polaroid intervenendo manualmente sull’emulsione durante la fase di sviluppo. Sono rappresentati paesaggi, personaggi e momenti di vita dell’isola, che l’autore amava in modo viscerale.

 

Dice Fiorello Turla, sindaco di Monte Isola
«Quando ci ha lasciato Domenico è stata per me una grande perdita. Un grande rapporto ci legava da anni, non solo con lui, ma anche con la sua famiglia. Eravamo molto affiatati, non solo come nuclei famigliari (e qui avrei mille storie da raccontare e aneddoti da narrare), ma anche per il suo grande attaccamento a Monte Isola, dove spesso veniva per rilassarsi e alla ricerca di luoghi, scorci panoramici e rurali, che il nostro territorio offre ai suoi appassionati. Ci legava la passione per la fotografia. Spesso ci confrontavamo nei circoli fotografici bresciani, dove erano e sono grandi per lui l’ammirazione, il rispetto per la sua arte e creatività, che lo rendevano unico. Domenico era in grado di fornire di messaggi, che pochi sapevano e sanno dare. Talvolta ci si trovava anche solo per gustare due fette del tipico salame di Monte Isola di cui era particolarmente ghiotto. Lui, per ricambiare, non faceva mai mancare un buon calice di vino rosso dalla sua Capriolo, in Franciacorta. Serviva per accompagnare i nostri spuntini. L’aspetto umano è quello che io conosco meglio di Domenico, la parte artistica, molto apprezzata dagli addetti ai lavori e dagli esperti non ha bisogno di ulteriori approfondimenti. Lui era un grande e i suoi lavori sono riconosciuti in modo particolare anche dai non addetti ai lavori. I risultati si son visti in occasione delle sue innumerevoli mostre e tanti riconoscimenti sono la consacrazione che lui era un veramente un artista creativo.
Grazie Silvana Parigi e Giuseppe Prandelli per averci concesso le sue opere con tanti inediti, che anche a Montisola saranno sicuramente apprezzati. Come Domenico avrà interpretato Montisola con The Floating Piers lo scopriremo nella primavera 2024 con un altro appuntamento culturale dell’Isola degli Artisti. Ma questa è una anteprima preziosa. Stay tuned».

Dice Beppe Prandelli, curatore
«L’idea ci è venuta perché Domenico amava, come noi, Monte Isola. La sua passione per il posto e l’amicizia con Fiorello Turla e la sua Famiglia portavano lui e la moglie Silvana a fare numerose gite tra i viottoli Isolani, ma non solamente. Era spesso ospite dai Turla, che di lui conservano un amorevole ricordo – spiegano i curatori – così a BRÛLURES, forte del successo avuto in altre locations prestigiose, abbiamo deciso di affiancare una serie di inediti che certamente piaceranno ai turisti e ai visitatori ma anche e soprattutto ai residenti, che forse ricordano quel signore spesso impegnato a rappresentare le varie frazioni isolane».

DOMENICO PARIGI –

Domenico ha operato sulla scena artistica lombarda dalla fine degli anni 70. Era artista a tutto tondo, fotografo, manipolatore e collezionista. La sua produzione è legata alla sperimentazione e, per la maggiore, alla fotografia creativa. È stato, tra gli altri, presidente del circolo fotografico le Molere di Sarnico in provincia di Bergamo e parte del Gruppo Ricerca Immagine di Brescia. Ha realizzato decine di serie: da quelle dedicate a Marilyn Monroe a quelle in cui ha raccontato il suo “The Floating Piers. Domenico faceva sua la fotografia, non limitandosi a scattare, ma intervenendo sulla pellicola, sulle foto istantanee, su opere di altri con graffi, rotture, colori improvvisi, luci immaginate e concretizzate, sempre con revisioni: a volte poetiche, altre irriverenti e sensuali, drammatiche o crude. Nel tempo è maturato profondamente, arrivando a leggere e interpretare i suoi soggetti, dando voce a chi e ciò che rappresentava nei modi che solo lui conosceva e che gli erano congegnali. Ecco dunque donne trasformarsi in fiori, uomini diventare gloriosi rapaci e bimbi tingersi di vita. Domenico ha raccontato la passione, l’amore e la carnalità, ma anche dolore e difficoltà, ricchezza e povertà, fato e coscienza. Non da ultimo vi è l’aspetto religioso, che ha visto Domenico trasformare uomini in essenze della crocifissione e della penitenza, sempre nel pieno rispetto di un Credo che aveva vicino e che lo toccava fino al profondo del cuore e dell’animo.

Gli isolani, la popolazione bresciana e bergamasca, i capriolesi e tutti coloro che amano l’ arte sono invitati all’ inaugurazione del primo ottobre.