Packaging: grazie alla Lega, evitato un attacco ideologico alla nostra economia
Oggi mercoledì 22 novembre a Strasburgo è stata votata la proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, nota ormai nel dibattito come “riforma del packaging”.
Un testo molto corposo e delicato, sul quale sono stati presentati, in sede di commissione, 2473 emendamenti.
Il voto in Plenaria segna la fine dell’iter parlamentare, che ha coinvolto diverse commissioni dell’Eurocamera, ed in particolare la Commissione ENVI (Ambiente e Sicurezza Alimentare), in prima linea come commissione parlamentare di riferimento sul tema.
E’ essenziale quindi considerare attentamente le implicazioni delle proposte legislative dell’Unione Europea sugli imballaggi. Il regolamento riveste una priorità assoluta per il sistema industriale italiano, data la vasta gamma di settori interessati, tra cui i produttori di imballaggi, di materie prime, la filiera dei trasporti, della logistica, e settori strategici come l’agro-alimentare.
“Viste queste implicazioni sociali, economiche, ambientali ed industriali, e l’attenzione dedicata all’argomento, che ben si riflette nel numero degli emendamenti” dice l’on. Danilo Oscar LANCINI, membro della Lega nella Commissione ENVI, “sarebbe stato logico aspettarsi un dibattito ampio, un confronto approfondito con le categorie ed un approccio pragmatico al tema da parte del Parlamento Europeo. Oppure il riconoscimento del valore del riciclo, in cui l’Italia è un’eccellenza europea e ha addirittura superato i target richiesti da Bruxelles. Invece, purtroppo, in alcuni casi ha prevalso l’ideologia. si passa dal “riciclo” al “riuso” senza basi logiche o scientifiche: per fortuna gli emendamenti della Lega e gli sforzi del Governo italiano hanno permesso di limitare alcuni impatti troppo ideologici, da tempo denunciati”.
“Dobbiamo ora evitare” prosegue LANCINI “che scelte future in questo campo possano compromettere gli investimenti e le politiche efficienti già attuate in Italia nel settore del riciclo, mettendo a rischio un settore cruciale che rappresenta un volume di affari di circa 625 miliardi di euro a livello europeo e milioni di posti di lavoro”.
“Speriamo ora che in sede di negoziazioni con le altre Istituzioni Europee (“trilogo”), anche con i colleghi di centrodestra, si torni a ragionare mettendo al centro non l’ideologia o la voglia di “cambiare a tutti i costi”, ma piuttosto basi scientifiche ed analisi economiche che in primis puntino a tutelare le nostre filiere, le nostre capacità produttive ed i nostri lavoratori quando parliamo di imballaggi e ambiente”, conclude LANCINI.