La pace nel Mondo. Governance della pace a livello internazionale: prospettive future

La Conferenza internazionale è stata promossa dalle Università degli Studi di Brescia, Dipartimento di Giurisprudenza e dall’Università di Pisa, nell’ambito del corso di laurea magistrale inter-ateneo in “Scienze per la pace: trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo” e si è inserita nell’ambito della più ampia manifestazione che coinvolge da diversi anni la città di Brescia, nota come Festival della Pace, per l’edizione 2023.

La giornata di Studi ha ambito a rappresentare un momento di riflessione, aperto al contributo sia di accademici sia di operatori del settore, volto a mettere in luce gli aspetti più rilevanti dell’attuale disciplina della pace a livello internazionale e a tracciarne le linee evolutive future.

L’incontro internazionale ha voluto rappresentare un foro di discussione aperto alla cittadinanza sul ruolo delle istituzioni internazionali e nazionali nella gestione della pace, c.d. “up-down approach”, mettendone in rilievo gli approcci e le strategie piuttosto fallimentari degli ultimi anni che non sono stati in grado di prevenire o di intervenire in maniera efficace per fronteggiare le nuove minacce, come le recenti guerre che si combattono quotidianamente in tutto il mondo testimoniano.

La  prima parte della conferenza è stata pertanto dedicata all’approfondimento dei temi legati alla governance prettamente istituzionale della Pace ed ha preuna serie di interventi con un taglio interdisciplinare. Sono stati coinvolti accademici di provenienza nazionale ed internazionale di diverse discipline (sociologi, giuristi, antropologi) intervenuti sui temi quali: la della riforma delle istituzioni delle Nazioni Unite, il meccanismo del sistema di veto nell’ONU, il contributo degli Stati nella gestione della pace e della sicurezza. Non sono mancati l’approfondimento su questioni più specifiche e piuttosto spinose che, in diverse aree tematiche, possono compromettere la prevenzione delle guerre come: la controversa gestione del fenomeno migratorio e i profili della sicurezza internazionale; la radicalizzazione e gli estremismi; la lotta al terrorismo internazionale.

La seconda parte della conferenza è stata invece dedicata a mettere in luce il ruolo fondamentale di gap filling delle ONG, che operando in diversi settori hanno cercato di sopperire alle mancanze delle istituzioni internazionali facendosi promotrici della pace e, operando sul campo, in diversi settori sono riusciti a raggiungere importanti risultati. Si è analizzato dunque questa emergente governance della pace, fondata su un “bottom up approach”  su un modello cioè dal basso dove gli attori principiali non sono le istituzioni ma le ONG che rivestono un ruolo vicario molto importante nella gestione della pace. In questa seconda sessione, oltra ad accademici di provenienza nazionale ed internazionale che si sono soffermati, sempre in chiave interdisciplinare, sui rapporti fra governance intergovernativa e ruolo delle ONG, sono intervenuti i rappresentanti delle ONG internazionali e nazionali che negli ultimi anni e in diversi settori hanno contribuito in modo rilevante alla promozione della pace.