Il richiamo della montagna. Paesaggi di Piero Leidi e Arnaldo Soldini
Inaugurazione: sabato 16 dicembre 2023 presso l’Associazione Artisti Bresciani vicolo delle stelle, 4 Brescia – orari 16 – 19.30 dal martedì alla domenica fino al 10 gennaio 2024
La mostra “Il richiamo della montagna. Paesaggi di Piero Leidi e Arnaldo Soldini” è l’occasione per tornare ad ammirare quadri dedicati al paesaggio: un genere che conserva un indubbio favore popolare non accompagnato però da un identico riconoscimento della critica. Trattando la mostra di paesaggi alpestri, essa ha offerto all’AAB l’occasione per allacciare formali rapporti di collaborazione con il Cai Brescia che si accinge a festeggiare il 150° anniversario della fondazione. I curatori della mostra, Luigi Capretti e Francesco De Leonardis, con il consueto certosino lavoro storico-critico fanno sì che anche stavolta la mostra di fine anno di AAB unisca al pregio estetico una componente di studio di assoluto valore. Affrontando le figure di Arnaldo Soldini (1862-1936) e di Piero Leidi (1892-1976) si scoprono pagine fondamentali, e affascinanti, della storia dell’arte bresciana contemporanea.
Nel saggio critico che introduce il catalogo Luigi Capretti scrive che nel decidere di presentare in mostra Leidi “Non si è voluto perdere l’occasione per offrire al pubblico una documentazione, anche se limitata, su un artista che, dal grande successo di pubblico riscosso a suo tempo tra le famiglie bresciane, era finito in quasi totale dimenticanza”.
Francesco De Leonardis, nel suo saggio critico su Soldini, cita un articolo, pubblicato il 4 gennaio 1913 sul quotidiano «La Provincia di Brescia», in cui Alfredo Giarratana scrive che “Per trovare Arnaldo Soldini nel suo studio bisognerebbe andare lontano in montagna… Bisognerebbe ricercarlo in qualche luogo solitario, dove il pastore sta a dominare il gregge e la montagna pare fatta per il suo regno”.
“Soldini e Leidi: due artisti appartenenti a diverse generazioni che, grazie al prezioso lavoro di Luigi Capretti e Francesco De Leonardis, ci svelano pagine affascinanti e dimenticate della storia artistica cittadina e ci consegnano opere che superano il loro stesso tempo restituendoci un sentimento, un’immagine, una visione della montagna che sentiamo ancora profondamente contemporanei”, queste le parole di Massimo Tedeschi, presidente dell’AAB.