L’agroalimentare lombardo tra tutele, opportunità e minacce
La grande bellezza dell’agroalimentare italiano, sia in termini economici che sociali ed ambientali, deve essere costantemente sostenuta e difesa dalle frodi alimentari. Attraverso un sistema di legalità in grado di assicurare trasparenza all’interno della filiera e sufficiente marginalità alle imprese agricole, necessaria a sostenere investimenti utili alla crescita del settore. Questo il tema al centro del convegno promosso da Coldiretti Brescia, venerdì 12 gennaio, in occasione della 66° edizione della Fiera agricola di Lonato del Garda dal titolo “L’agroalimentare lombardo: tra tutele, opportunità e minacce”.
Dopo i saluti della presidente provinciale di Coldiretti Laura Facchetti, del vicesindaco del Comune di Lonato del Garda Monica Zilioli e del prefetto Maria Rosaria Laganà, sono intervenuti: Alessandro Beduschi assessore regionale agricoltura, sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Lucia Silvestri Dirigente DG agricoltura di regione Lombardia, Marcello Francanzani Consigliere Corte Cassazione e componente del Comitato scientifico Fondazione Osservatorio Agromafie, Francesco Greco Ex Procuratore Capo, responsabile Progetto Europa, Fondazione Osservatorio Agromafie, Francesco Maceroni Comandante provinciale Guarda di Finanza di Brescia e Daniel Melis Comandante Carabinieri per la tutela alimentare. La conclusioni al presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini.
Gli autorevoli relatori hanno esaminato gli aspetti produttivi del mondo agricolo, le prospettive e potenzialità di ulteriore valorizzazione, ma anche le criticità della filiera agroalimentare italiana che oggi vanta dei numeri significativi: 600 miliardi è il un valore complessivo generato all’interno della filiera da tutti i soggetti, 60 miliardi sono le esportazioni e 4 milioni gli occupati nel settore e tutto questo con significativi margini di miglioramento. Al centro del dibattito il tema della legalità dell’intero sistema agroalimentare che va tutelato e sostenuto: “è una battaglia che coinvolge ognuno di noi, come privati e come associazioni – interviene Laura Facchetti presidente di Coldiretti Brescia – e ci deve vedere come un unico soggetto, come una unione di forze che si batte contro un comune nemico”.
I comportamenti illeciti che ci troviamo ad affrontare sono numerosissimi – precisa Coldiretti Brescia – come la corruzione, le frodi alimentari, le adulterazioni dei prodotti, l’etichettatura falsa ma anche l’Italian sounding e, in maniera indiretta il cibo sintetico: “è quindi chiaro che la lotta a queste situazioni – aggiunge la presidente Facchetti – unita alla capacità di mantenere competitive e di innovare le nostre aziende mantenendo quella che è la nostra distintività, identità e biodiversità, si può tradurre in opportunità di crescita nel nostro paese e di esportazione del nostro Made in Italy agricolo”.
Il presidente Prandini ha anche sottolineato l’importanza del rapporto con le forze dell’ordine: “ il confronto costante da parte nostra con gli enti preposti al controllo e con la Magistratura è di fondamentale importanza per prevenire possibili problemi che possono andare a inficiare quel valore che oggi ci viene riconosciuto – conclude il presidente Prandini – ma diventa anche una certezza per i nostri cittadini e i nostri consumatori per poter continuare a garantire che i nostri prodotti sono assolutamente controllati, di altissima qualità e oggi possono fregiarsi anche di una valore etico che è morale e che porta tracciare tutto quello che avviene in termini di comportamento nell’ambito agro alimentare”.