Casa Circondariale di Brescia “Nerio Fischione”, sovraffollamento detentivo superato il 215%
Situazione critica, ed al limite, all’interno del “Nerio Fischione” dovuta alla presenza di 397 detenuti su 185 posti regolamentari. Il trend, ormai, sempre più in aumento della popolazione detenuta all’interno della Casa Circondariale di Brescia preoccupa grandemente gli addetti ai lavori costretti a gestire soggetti affetti da fragilità mentale, tossicodipendenti, presenza eterogenea di detenuti provenienti da molteplici nazionalità con culture e religioni diverse come anche le difficoltà comunicative derivate dall’incomprensione della lingua italiana che mette a dura prova la professionalità del personale della Polizia Penitenziaria. Qualsiasi sforzo profuso dalla Direzione, e da tutto il personale di Polizia Penitenziaria compreso i pochi educatori presenti, non può rendere la detenzione dignitosa, nemmeno i percorsi trattamentali possono essere sinonimo di garanzia di rieducazione dei reclusi al fine del reinserimento nel tessuto sociale. L’attuale situazione detentiva e di sovraffollamento all’interno del carcere bresciano di Canton Mombello – afferma il Coordinatore Regionale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti – deve essere presa in seria considerazione da parte del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria affinché adotti dei provvedimenti di trasferimento urgenti di qualche decina di soggetti per rendere le condizioni detentive più sostenibili e dignitose ma anche per rendere le condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria meno gravose e rischiose.
Il sindacalista della Fp CGIL – Calogero Lo Presti – nel condividere l’appello lanciato dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Brescia, Avv. Giovanni Rocchi, stigmatizza le parole del Ministro della Giustizia Carlo Nordio che lo scorso 27 Gennaio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Brescia, ebbe a ribadire lo stanziamento dei fondi per la realizzazione di un nuovo padiglione all’interno del carcere di Verziano senza pronunciarsi sull’inizio dei lavori. Non vorremmo – rileva Lo Presti – sia l’ennesima promessa e illusione nei confronti di tutti coloro che a qualsiasi titolo prestano servizio all’interno del carcere di Brescia ma anche di tutti coloro che all’interno di quella struttura scontano la propria pena in condizioni non dignitose ed in violazione della Carta Costituzionale