Conventi, chiese e palazzi: Rodengo Saiano apre le sue porte per le giornate FAI di Primavera
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024, nell’ambito delle Giornate FAI di Primavera, il Gruppo FAI di Sebino Franciacorta organizza, in collaborazione con il Comune di Rodengo Saiano, visite a cinque luoghi: l’Abbazia Olivetana, con due percorsi, uno tradizionale e uno alle stanze dell’Appartamento dell’Abate, Villa Mondella, il Convento Francescano dell’Accademia Symposium, l’ex chiesa di San Salvatore con un percorso nel Castrum di Saiano e la Chiesa di Cristo Risorto a Padergnone.
Le visite si svolgeranno sabato e domenica tutto il giorno, ad accesso libero fino ad esaurimento dei posti. Unica eccezione il percorso alle stanze dell’appartamento dell’abate nell’Abbazia Olivetana che sarà riservato agli iscritti FAI. Per conoscere con esattezza gli orari di ogni luogo si rimanda al sito www.giornatefai.it.
In aggiunta ai luoghi aperti, è prevista una iniziativa collaterale, dal titolo “Storie della Cantina Mirabella”, visita non strettamente legata alla produzione del Franciacorta, ma in cui si conoscerà la storia dell’edificio e degli avvenimenti ai “Martiri di Rodengo”. Le visite saranno in piccoli gruppi senza necessità di prenotazione.
Le Giornate FAI di Primavera rappresentano un’occasione unica per immergersi nello splendore dei territori italiani e condividere con tanti visitatori l’orgoglio di appartenere al paese più bello del mondo. Tra i luoghi aperti in tutta la penisola ci saranno palazzi, ville, chiese, castelli, aree archeologiche, esempi di archeologia industriale, musei e siti militari, che saranno mostrati attraverso lo sguardo curioso e originale dei volontari del FAI. Non mancheranno itinerari nei borghi, percorsi naturalistici e visite a luoghi “verdi” quali parchi, giardini urbani, cortili e orti botanici, spesso sconosciuti agli stessi abitanti delle città coinvolte, nel solco del crescente impegno della Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”.
Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI o con l’iscrizione al FAI o con un contributo libero.
“Siamo molto contenti di tornare nel cuore della Franciacorta, aprendo luoghi spesso chiusi e inaccessibili.” dichiara Maria Luisa Lazzari, capogruppo del Gruppo FAI di Sebino Franciacorta. “Quest’anno proponiamo un percorso che si snoda tra conventi, chiese e ville. I visitatori potranno scoprire Rodengo Saiano con occhi diversi, entrando in luoghi solitamente celati e poco noti. Questo è “il bello del Bel Paese”: spesso, senza saperlo, si hanno ignoti tesori dietro l’angolo di casa.”
“Rodengo Saiano, pur non essendo un paese con vocazione turistica, ha la potenzialità di soddisfare i diversi gusti dei visitatori.” continua Santino Mafessoni, Assessore alla Cultura del Comune di Rodengo Saiano “In queste importanti giornate FAI di primavera, utili per la promozione del nostro territorio, turisti e visitatori potranno godere dell’unica Abbazia della Franciacorta, avranno la possibilità di calpestare i pavimenti del nostro Convento Francescano comunemente chiamato Calvario, ascoltare storie di vita locali ammirando costruzioni storiche e ville antiche, ma nel contempo approcciarsi alla modernità osservando la realizzazione della prima chiesa moderna del terzo millennio.”
N.B.: In caso di grande affluenza le code potrebbero essere chiuse in anticipo.
Abbazia Olivetana
Sabato e Domenica: 10:00-17:30 (ultima visita)
L’Abbazia Olivetana dei Santi Nicola e Paolo VI immersa nel verde, gode di una posizione privilegiata ed è costituita dalla chiesa rinascimentale e da tre chiostri quattro-cinquecenteschi.
L’Abbazia è rinomata per conservare diverse opere pregevoli, come raffinati intarsi lignei quattro-cinquecenteschi e affreschi di celebri artisti bresciani, quali Girolamo Romanino, il Moretto, Lattanzio Gambara, Pietro Marone, Francesco Giugno.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera sarà possibile seguire due percorsi, uno solitamente accessibile ai visitatori e uno esclusivo per gli iscritti FAI.
Abbazia tradizionale
Il percorso si snoda interamente al piano terra. Si potrà godere delle peculiarità dei tre chiostri, visitare la foresteria, il refettorio e l’antirefettorio e ammirarne gli splendidi cicli di affreschi di Romanino e del Gambara.
Abbazia svelata: l’appartamento dell’Abate
Percorso riservato agli iscritti FAI.
Eccezionale visita del primo piano dell’abbazia, per ammirare l’appartamento dell’Abate e la lunga galleria su cui si affacciano le celle dei monaci, illuminata a sud da un’imponente trifora cui corrisponde a nord una simile dipinta a trompe l’oeil.
Si vedranno la saletta detta “di Tobia” che conserva un interessante soffitto a cassettoni lignei e affreschi seicenteschi attribuiti a Francesco Giugno raffiguranti soggetti religiosi e la saletta “di Jefte”, interamente decorata con figure allegoriche e scene attinenti alle Virtù e al sacrificio della figlia di Jefte, opere attribuite a Francesco Giugno e Tommaso Sandrini.
Villa Mondella
Sabato e Domenica: 10:00-17:30 (ultima visita)
Il palazzo risale alla prima metà del Cinquecento, eretto dal conte Scipione Provaglio che nel 1534 fondò la chiesa di S. Maria al Colle, divenuta poi convento francescano. Morì senza eredi diretti, lasciando la proprietà ai nipoti. In attesa di ricerche d’archivio, si suppone che la villa rimase dei Provaglio fino alla metà Ottocento, quando fu acquistata dai Chinca che si imparentarono con l’illustre famiglia Mondella. A metà Novecento vi abitò il dr. Carlo Ottavio Mondella. In abbandono da anni, l’attuale proprietario sta realizzando un accurato recupero sotto il controllo della Soprintendenza alla Belle Arti.
L’edificio, come si vede ora, ha aspetto seicentesco. A pianterreno vi è un portico a nove campate, con pilastri in pietra di Sarnico a bugne rustiche, arrotondate a cuscino, ed archi a sesto leggermente ribassato; le due campate alle estremità sono cieche. Sulla veranda si aprono le stanze di servizio e la scala a doppia rampa in botticino finemente lavorato. Al piano nobile, con alte finestre simmetriche alle campate, sono un vestibolo col pavimento in seminato veneziano dal pregevole disegno, il salone delle feste e una serie di camere da letto. Pareti e soffitti conservano decori ottocenteschi, mentre dagli intonaci recenti affiorano tracce di affreschi più antichi.
La cancellata d’ingresso, in pietra bianca, dagli eleganti aspetti formali, ha tre aperture, di cui quella centrale – carraia – più larga delle due laterali.
CONVENTO FRANCESCANO DELL’ACCADEMIA SYMPOSIUM
Sabato e Domenica: 10:00-17:30 (ultima visita)
Anche il viaggiatore frettoloso che va da Brescia a Iseo, giunto all’altezza dell’Abbazia di Rodengo, scorge un complesso di edifici che biancheggia sullo sfondo del monte Delma. Si tratta del Convento dell’Ordine francescano, chiamato “il Calvario” per la presenza di una chiesa modellata sulla basilica del S. Sepolcro.
Il convento vanta una storia lunga cinque secoli, movimentata per il susseguirsi di diversi protagonisti. Le origini del sito risalgono al 1534, quando il conte Scipione Provaglio, fece voto di edificare una chiesa, a cui nel 1590 si affiancò il convento dei Terziari regolari di S. Francesco.
Tra le diverse strutture architettoniche si distinguono tre edifici religiosi, di cui due visitabili.
La chiesa principale, eretta nel ‘500 e dedicata a S. Maria degli Angeli, è per il nostro territorio un raro esempio di edificio rinascimentale a croce greca.
Dalla chiesa si accede all’incantevole chiostro antico, seicentesco.
La chiesa più particolare è quella costruita nel 1690 che contiene tutti i richiami della Passione di Cristo.
Un luogo non è più solo religioso ma, rivalutato come bene immobile, continua la sua vocazione educativa. Da alcuni anni nel convento ha sede l’Accademia Symposium, Accademia di formazione agroalimentare e turistica in Franciacorta, che negli antichi ambienti restaurati propone corsi sulla trasformazione agro-alimentare, con la possibilità di conseguire dopo il diploma una specializzazione manageriale.
SAN SALVATORE NEL CASTRUM DI SAIANO
Sabato e Domenica: 10:00-17:30 (ultima visita)
Via Castello e dintorni sono un luogo denso di storia.
Nel Medioevo qui c’era un castrum, struttura difensiva con fossato. Nei successivi secoli divenne sede di dimore fisse, subendo varie trasformazioni, fino all’assetto attuale dove, in mezzo a un gruppo di case modeste, sorgono l’antica chiesa di S. Salvatore e il grande palazzo Bettoni, villa settecentesca, separati da un silenzioso vicolo.
- Salvatore fu fondato in epoca alto medievale ma in epoca basso medievale la chiesa fu abbattuta per costruirne una più ampia a tre navate con campanile. Dopo le trasformazioni di età rinascimentale, nel Seicento si costruì l’edificio che è quello attuale.
La chiesa di San Salvatore presenta una semplice facciata barocca: l’ingresso è caratterizzato da un bel portale marmoreo, mentre la parte sommitale termina con un timpano triangolare. L’interno di belle proporzioni si presenta luminoso e arioso con eleganti colonne tuscaniche in pietra che suddividono l’ambiente in tre navate. Le cappelle laterali sono decorate con pregevoli stucchi e affreschi di epoche diverse. Grazie al restauro degli anni Duemila è stato possibile recuperare alcuni lacerti di decorazione rinascimentale preesistente, come l’affresco con l’immagine di Sant’Antonio Abate.
La visita si completa con gli esterni dell’adiacente palazzo Bettoni, conosciuto ora come villa Maria. Questo pittoresco fronte settentrionale che funge da muro di cinta del palazzo, fu eseguito in stile neogotico con un ricco apparato decorativo.
CHIESA DI CRISTO RISORTO
Sabato: 10:00-17:00 (ultima visita) e Domenica: 11:00-17:00 (ultima visita)
A Padergnone, circondata da vasto prato e preceduta da un viale di giovani cipressi, sorge la chiesa di Cristo Risorto, un grande monumento, un locus theologicus in cui si fondono intelligenza tecnica e fede.Nel panorama degli edifici religiosi franciacortini questa chiesa si distingue per molti versi ed è degna di segnalazione. All’esterno e all’interno presenta i simboli che riportano al Credo fondamentale del Cristianesimo, cioè la Risurrezione. La sua storia è breve, nemmeno ventennale. È stata costruita a tempo di record: iniziata il 16 maggio 2005 e consacrata il 23 settembre 2007.
È un edificio circolare con andamento a spirale.
All’ingresso principale un solenne portale in bronzo e sul lato destro la porta della penitenza, angusta apertura chiusa da una lastra di ferro.
L’interno è un’unica grandiosa aula circolare. La copertura è una grande opera di ingegneria: un enorme fascio di travi poggia con andamento sinuoso sulle pareti esterne e si unisce al centro, lasciando due ampie finestre triangolari. Ampia vetrata dietro il presbiterio.
All’interno della chiesa si trovano opere di famosi scultori bresciani come Giuseppe Rivadossi e Federico Severino, ma anche dei maestri Albano Poli veronese e Flavio Senone trentino.
Inutilmente contestata da chi ha visto segni massonici e luciferini dove ci sono citazioni bibliche ed evangeliche, la chiesa di Cristo Risorto di Padergnone è stata definita la più bella chiesa moderna che si possa trovare in Lombardia.
INIZIATIVA COLLATERALE: STORIE DELLA CANTINA MIRABELLA
Sabato e Domenica: 10:00-12:00 (ultima visita) / 13:30-17:30 (ultima visita)
Accesso libero con priorità per iscritti FAI fino ad esaurimento dei posti disponibili, contributo suggerito a partire da 3€.
La visita, curata dai dipendenti della Cantina e dai volontari del FAI, non sarà il tradizionale percorso incentrato sui processi di vinificazione del Franciacorta, ma si concentrerà sulla storia della cantina.
Si tratta di un edificio storico in stile vagamente fascista, noto localmente come “il Catinù”, costruito intorno al 1940, come cantina sociale, per favorire la cooperazione fra i contadini della zona, migliorare la qualità del vino e investire in nuovi macchinari. L’edificio assunse un ruolo particolare alla fine della seconda guerra mondiale, quando il caveau divenne temporaneo luogo di prigionia dei partigiani catturati dalle truppe naziste e fucilati nella notte fra il 26 e 27 aprile 1945 sulla retrostante collina. Sono ricordati come i Martiri di Rodengo.
RINGRAZIAMENTI:
- Sindaca Rosa Vitale, Assessore alla Cultura Santino Mafessoni e tutta l’Amministrazione del Comune di Rodengo Saiano
- Abate dom Cristoforo e Comunità monastica dell’Abbazia Olivetana
- Volontari dell’Abbazia Olivetana
- Docenti e studenti dell’Accademia Symposium e in particolare don Luigi Cavagna
- Don Fulvio Ghilardi, Parroco di Saiano-Padergnone
- Docenti e studenti AC del IIS Antonietti di Iseo e in particolare prof.sa Ines Angelillo
- Signori Salera per villa Mondella
- Cantina Mirabella
- Rev. Suore di S. Marta
- Protezione Civile Franciacorta di Rodengo Saiano
- A.N.A. Gruppo Alpini di Rodengo Saiano
- Club 33 Rodengo Saiano
- Soccorso Pubblico Franciacorta
- A.N.C. Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Castelmella
- Associazione CLUB 33
- Associazione Oltre l’Immagine
- Consulta Giovani
- Le Gnare del Frantoio