Dati sulla dispersione dell’acqua a Brescia
Brescia si conferma una città in prima linea nella cura dell’acqua. Nella Giornata Mondiale che celebra questo bene preziosissimo, messo a rischio dagli effetti del cambiamento climatico, Comune di Brescia e A2A Ciclo Idrico hanno ufficializzato i dati sul risparmio idrico raggiunti nel 2023.
Come certificato ieri dall’Istat, nelle reti idriche italiane si perde ancora il 42,4% dell’acqua potabile: l’acqua dispersa nelle reti comunali nazionali soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un intero anno. Un dato, quello del 42,4%, in crescita rispetto al dato precedente (42,2%).
Brescia è invece in controtendenza. Le perdite di rete in città sono in continua diminuzione, come certificato di recente anche dall’Arera. La percentuale di dispersione è passata dal 31,9% del 2017 al 27% del 2023. Un risultato possibile grazie agli investimenti di A2A Ciclo Idrico che, nel corso del 2023, hanno raggiunto la quota di 130 euro a persona, più del doppio della media nazionale (64 euro). In particolare, sul fronte perdite A2A Ciclo Idrico ha attivato da alcuni anni due progetti: la “distrettualizzazione” della rete e il progetto Aquarius.
Non solo. Le campagne di sensibilizzazione ad un uso responsabile dell’acqua hanno dato frutto. Negli ultimi 6 anni l’acqua immessa in rete è diminuita di quasi 7,5 milioni di metri cubi, segno che oltre alla riduzione delle perdite è cresciuta la consapevolezza dei cittadini.
Gli investimenti contro le perdite
I distretti. L’acquedotto di Brescia è una fitta e complessa rete lunga ben 705 chilometri. Un sistema che sarà suddiviso in 34 distretti, di fatto reti più piccole così da facilitare l’individuazione delle perdite (il distretto viene infatti dotato di misuratori di portata che monitorano in continuo i livelli) ma anche ridurre la pressione dell’acqua immessa nella rete cittadina (riducendo le “sollecitazioni” delle tubazioni ed eventuali dispersioni in caso di rotture nelle tubazioni). Ad oggi sono già stati completati 15 distretti, 4 verranno realizzati nel 2024 (Urago centro, Urago nord, San Polo, Badia). Gli altri distretti verranno completati tra 2025 e 2026. Ogni distretto ha una centralina dedicata che, oltre al monitoraggio idraulico (perdite, pressione) effettua anche un monitoraggio chimico della qualità dell’acqua.
Nel frattempo, prosegue anche il progetto Aquarius, vale a dire il monitoraggio in continuo delle condizioni della rete tramite l’installazione di sensori in grado di rilevare il rumore determinato da eventuali fuoriuscite di acqua: quando ciò accade, i sensori trasmettono il dato a una piattaforma di elaborazione dati che, intrecciando tutte le informazioni, riesce a localizzare il punto in cui la tubazione è rotta o deteriorata. L’installazione dei sensori non comporta alcuno scavo perché per collocarli si utilizzano i normali pozzetti della rete. Dall’autunno 2019, data di avvio del progetto, ad oggi nel Comune di Brescia sono stati installati 452 sensori per il monitoraggio in continuo di 138 km di rete; 136 le perdite individuate e riparate.