Ulteriori limitazioni penalizzano cittadini, imprese e professionisti. Gravi ripercussioni sul sociale
Ance Brescia interviene duramente sul “decreto taglia crediti”, approvato lo scorso 26 marzo dal Consiglio dei ministri, che limita ulteriormente l’applicazione delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura, in alternativa alla detrazione diretta in dichiarazione dei redditi. Una decisione presa all’improvviso e in maniera quasi furtiva, tanto da non essere inserita nemmeno nell’Ordine del giorno, con lo scopo di porre fine alla misura del Superbonus considerata da sempre onerosa per lo Stato. “A pochi mesi dall’ultima modifica sul Superbonus il Governo interviene ancora una volta per cambiare le carte in tavola. Le conseguenze dell’improvvisa decisione sono gravi: si crea ulteriore incertezza e confusione tra committenti, progettisti, professionisti e imprese, impegnati con difficoltà a realizzare progetti e interventi sulla base di una normativa più volte già modificata. Così si penalizzano pesantemente cittadini onesti e imprese rispettose delle regole, che si trovano ora a dover nuovamente fronteggiare cambiamenti imprevisti e repentini”, afferma profondamente deluso il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi.
In particolare, per gli interventi agevolati con il Superbonus l’applicazione della misura penalizza soprattutto onlus, enti del terzo settore, cooperative a proprietà indivisa e proprietari di immobili rientranti nei comuni terremotati. Assistiamo così a un’evidente ricaduta negativa proprio su quei soggetti che avrebbero dovuto più di altri beneficiare del provvedimento per evidenti caratteristiche intrinseche e sociali. L’improvvido e imprevedibile taglio non consente più loro di utilizzare le forme alternative alla detrazione diretta. A meno che gli stessi, alla data di entrata in vigore del decreto, abbiano presentato la Cilas e, per i condomini, anche adottato la delibera condominiale di approvazione dei lavori. Mentre nel caso di demolizione e ricostruzione deve risultare presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Anche per il bonus barriere architettoniche le opzioni di cessione e sconto sono eliminate salvo che per gli interventi in corso. “Preoccupa il fatto che le Rsa e le Onlus si trovino ora in una situazione di stallo, non potendo più procedere con interventi necessari a garantire la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte. Infine, la mancanza di coerenza nel processo decisionale del Governo solleva interrogativi sul suo funzionamento complessivo. Come può accadere che decisioni così rilevanti e con impatti così ampi siano prese senza una pianificazione adeguata e senza considerare le conseguenze per le parti interessate?” commenta il leader dei costruttori bresciani e vicepresidente nazionale di Ance.
La norma interviene inoltre sull’obbligo di comunicazione preventiva della cessione del credito o sconto in fattura, pena la non fruibilità del bonus. Vengono introdotti altri adempimenti burocratici, oltre a quelli già vigenti, per fruire del Superbonus, con modalità e termini che saranno stabiliti entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto. “Durante questo periodo di incertezza – si chiede Deldossi – che cosa accade? Le imprese si trovano costrette a operare con urgenza nel quadro di un grande caos normativo. È fondamentale che il Governo recepisca preoccupazioni e indicazioni dei costruttori, auspicando intervenga, rivedendo prima del decreto attuativo la decisione inaspettata e inopportuna del 26 marzo, che così implica gravi ripercussioni sull’economia, sulla società e sul benessere dei cittadini”.