L’Università degli Studi di Brescia da sempre in prima linea nella ricerca sulle malattie tropicali neglette
L’Università degli Studi di Brescia è da sempre in prima linea nella ricerca sulle malattie tropicali neglette, di cui la schistosomiasi fa parte. Sulla rivista scientifica Lancet Infectious Diseases è stato recentemente pubblicato il primo studio internazionale – Consensus definitions in imported human schistosomiasis: a GeoSentinel and TropNet Delphi study – che ha coinvolto numerosi esperti internazionali di schistosomiasi ed ha portato a raggiungere un consenso sulle definizioni degli aspetti clinici di questa patologia attraverso il metodo Delphi.
Lo studio è stato ideato e condotto dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (VR) e dall’Università degli Studi di Brescia, che hanno coordinato esperti internazionali appartenenti sia a Geosentinel (Network mondiale di centri di medicina dei viaggi) sia a TropNet (Network europeo di medicina tropicale). Lo studio nasce dalla mancanza di definizioni chiare e precise sulla schistosomiasi, una malattia tropicale negletta. Le definizioni in medicina sono fondamentali per la descrizione clinica, il processo decisionale, la ricerca e le comunicazioni scientifiche. La mancanza di armonizzazione nella terminologia e nella definizione degli aspetti clinici genera incomprensioni e ostacola l’ulteriore sviluppo di raccomandazioni per il trattamento e per il follow-up. Grazie a questo studio che ha utilizzato il metodo Delphi si è raggiunto un consenso sulle definizioni degli aspetti clinici della schistosomiasi importata, tra cui la forma acuta o cronica; la schistosomiasi possibile, probabile o confermata; la schistosomiasi attiva; la schistosomiasi complicata.
«La schistosomiasi fa parte delle malattie tropicali neglette (NTD), un gruppo eterogeneo di infezioni croniche prevalentemente presenti in paesi a basso reddito. Le NTD potrebbero essere controllate e prevenute utilizzando strategie efficaci e con costi contenuti, ma sono state per lungo tempo trascurate nell’agenda politica mondiale. – dichiara il Prof. Federico Gobbi, Associato di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Brescia e Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive/Tropicali e microbiologia dell’IRCCS di Negrar (VR) –. La schistosomiasi è la seconda causa parassitaria di morte nel mondo dopo la malaria ed è responsabile di circa 200.000 decessi all’anno, il 90% dei quali nell’Africa sub-sahariana. In un contesto di salute globale è importante che la schistosomiasi sia ben conosciuta e definita anche in area non endemica poiché spesso viene diagnosticata tardivamente, soprattutto nei migranti. Con questo studio abbiamo cercato di raggiungere un consenso sulle definizioni cliniche della schistosomiasi come base di partenza per rendere meno negletta questa patologia. Tali definizioni potrebbero rappresentare un terreno condiviso per un consenso più ampio tra medici di altre discipline e potrebbero essere applicate anche in ambiente endemico, dopo aver considerato le condizioni specifiche e le applicazioni pratiche.